By AgenSIR
Foto Patriarcato Caldeo |
Un messaggio che si carica di significato anche alla luce della strage, rivendicata dall’Isis, avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri al mercato popolare di al-Woheilat (Wuyelat) di Sadr City, quartiere sciita nella parte orientale di Baghdad.
Almeno 35 le vittime, tra cui donne e bambini. Oltre 60 i feriti.
Il patriarca invita a gli iracheni “a lavorare per il bene” soprattutto adesso che il Paese vive “in difficili condizioni politiche, di sicurezza, economiche e sanitarie che mettono sotto pressione gli individui e la stabilità sociale. Chiedo agli iracheni di rispettare i buoni valori umani, nazionali e morali e di unirsi per liberare il loro Paese dalla corruzione e dai conflitti. È un dilemma morale ed etico piuttosto che politico ed economico”.
In questi giorni il patriarca è in visita in Kurdistan dove sta incontrando le massime autorità del Governo regionale e il clero locale.
Questa mattina Mar Sako ha celebrato la messa ad Erbil, per il ritiro spirituale del clero. Nell’omelia ha chiesto di pregare per i musulmani che festeggiano l’Eid al-Adha, per la pace e la stabilità in Iraq e per la Chiesa.
Quest’ultima, ha ribadito il cardinale, è chiamata a costruire “ponti, non muri. La Chiesa non può restare chiusa in se stessa, ristagnerebbe e morirebbe”.
Pertanto, vescovi e sacerdoti “devono essere padri e fratelli delle nostre comunità e non padroni, dobbiamo amarle e servirle con imparzialità e umiltà”.