By Avvenire
"Sulla situazione in Iraq non possiamo tacere e non accettiamo il silenzio": lo afferma in una nota monsignor Giovanni Giudici, vescovo di Pavia e presidente di Pax Christi Italia.
"Sono più di quattromila i morti dallo scorso mese di aprile in Iraq -
si legge nella nota - e numerosi sono gli attentati e i morti anche in
questi giorni. Il forte legame che da anni Pax Christi Italia ha con
molte persone e comunità in Iraq, in particolare col patriarca caldeo
Louis Sakh, ci chiede di non tacere".
"L'Iraq nella sua instabilità senza fine - conclude monsignor Giudici - è la conferma di come la guerra sia davvero un'avventura senza ritorno e di come non ci sia alternativa alla strada del dialogo e della non violenza nell'impegnativo cammino della pace".
Di seguito il testo integrale della nota di Mons. Giovanni Giudici:
Iraq: non accettiamo il silenzio.
Sono più di 4.000 i morti dallo scorso mese di aprile in Iraq. Numerosi sono gli attentati e i morti anche in questi giorni. Siamo di fronte al rischio reale del silenzio e dello blio su questa tragedia. Pax Christi Italia vuole rompere questo silenzio che sembra avvolgere la situazione in Iraq.
Il forte legame che da anni Pax Christi Italia ha con molte persone e comunità in Iraq, in particolare con il Patriarca caldeo Louis Sako, ci chiede di non tacere. Innanzitutto esprimiamo umana pietà e solidarietà per le vittime anche di questi giorni. Rinnoviamo poi l'impegno costante per la pace e contro la guerra. Il dramma della vicina Siria non può che ricadere anche sulla gente dell'Iraq, aumentando paura e insicurezza. Occorre prendere coscienza che ci sono molti interessi –dice il Patriarca Sako – nel mantenere una situazione di conflitto.Temo ci sia una strategia per dividere il Medio Oriente in paesi confessionali. Sostenuti dal forte richiamo di papa Francesco, continuiamo a pregare per la pace, ricordando che la guerra sempre è portatrice di violenza, morte e distruzione. In particolare chiediamo che si attui un severo ed efficace controllo al mercato delle armi. Non dimentichiamo quanto dicono voci autorevoli: Dieci anni dopo l'invasione americana in Iraq non abbiamo la democrazia. Ogni giorno ci sono esplosioni, morti e danni. L'Occidente non vede che i suoi interessi economici! Le riforme si fanno col dialogo e ci vuole tempo e buona volontà e non le bombe! Ora la lotta fra tutti è per il potere e non per la democrazia e le riforme.
Dunque non bisogna vendere armi!.
L'Iraq, nella sua instabilità senza fine, è la conferma di come la guerra sia davvero avventura senza ritorno e di come non ci sia alternativa alla strada del dialogo e della non violenza nell'impegnativo cammino della pace.
Giovanni Giudici, vescovo di Pavia
Presidente di Pax Christi Italia
Pavia, 17 settembre 2013
Segreteria Nazionale di PaxChristi 055/2020375 info@paxchristi.it
Coordinatore Nazionale di Pax Christi: d.Renato Sacco 348/3035658 drenato@tin.it
"L'Iraq nella sua instabilità senza fine - conclude monsignor Giudici - è la conferma di come la guerra sia davvero un'avventura senza ritorno e di come non ci sia alternativa alla strada del dialogo e della non violenza nell'impegnativo cammino della pace".
Di seguito il testo integrale della nota di Mons. Giovanni Giudici:
Iraq: non accettiamo il silenzio.
Sono più di 4.000 i morti dallo scorso mese di aprile in Iraq. Numerosi sono gli attentati e i morti anche in questi giorni. Siamo di fronte al rischio reale del silenzio e dello blio su questa tragedia. Pax Christi Italia vuole rompere questo silenzio che sembra avvolgere la situazione in Iraq.
Il forte legame che da anni Pax Christi Italia ha con molte persone e comunità in Iraq, in particolare con il Patriarca caldeo Louis Sako, ci chiede di non tacere. Innanzitutto esprimiamo umana pietà e solidarietà per le vittime anche di questi giorni. Rinnoviamo poi l'impegno costante per la pace e contro la guerra. Il dramma della vicina Siria non può che ricadere anche sulla gente dell'Iraq, aumentando paura e insicurezza. Occorre prendere coscienza che ci sono molti interessi –dice il Patriarca Sako – nel mantenere una situazione di conflitto.Temo ci sia una strategia per dividere il Medio Oriente in paesi confessionali. Sostenuti dal forte richiamo di papa Francesco, continuiamo a pregare per la pace, ricordando che la guerra sempre è portatrice di violenza, morte e distruzione. In particolare chiediamo che si attui un severo ed efficace controllo al mercato delle armi. Non dimentichiamo quanto dicono voci autorevoli: Dieci anni dopo l'invasione americana in Iraq non abbiamo la democrazia. Ogni giorno ci sono esplosioni, morti e danni. L'Occidente non vede che i suoi interessi economici! Le riforme si fanno col dialogo e ci vuole tempo e buona volontà e non le bombe! Ora la lotta fra tutti è per il potere e non per la democrazia e le riforme.
Dunque non bisogna vendere armi!.
L'Iraq, nella sua instabilità senza fine, è la conferma di come la guerra sia davvero avventura senza ritorno e di come non ci sia alternativa alla strada del dialogo e della non violenza nell'impegnativo cammino della pace.
Giovanni Giudici, vescovo di Pavia
Presidente di Pax Christi Italia
Pavia, 17 settembre 2013
Segreteria Nazionale di PaxChristi 055/2020375 info@paxchristi.it
Coordinatore Nazionale di Pax Christi: d.Renato Sacco 348/3035658 drenato@tin.it