By Baghdadhope*
“Lie in Wait è il mio viaggio alla scoperta della condizione delle profughe irachene nei sobborghi di Amman, in Giordania”.
Così Simona Ghizzoni (Contrasto) racconta il cortometraggio realizzato con Un ponte per… che si è guadagnato il primo posto al Milano Film Festival, nella sezione “Ngo world videos”.
Foto, video e voci di donne che narrano di privazioni, traumi, malattie e difficoltà di donne sospese in un limbo istituzionale, senza diritti e senza garanzie di futuro, nell’infinita attesa di ricevere l’agognata lettera dell'UNRWA, il loro lasciapassare per una nuova vita.
La dichiarazione della fine della guerra in Iraq e il progressivo ritiro delle truppe americane ha provocato un ulteriore, abissale silenzio politico e mediatico riguardo la questione dei profughi.
Dall’inizio dell’invasione, nel 2003, centinaia di migliaia di iracheni hanno lasciato il paese, cercando rifugio negli Stati confinanti, con la speranza di poter rientrare un giorno nelle proprie case.
Il progetto biennale Servizio di salute integrato per le comunità di rifugiati iracheni in Giordania - finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e realizzato in partenariato con la Jordanian Women Union (JWU) - s’inserisce nell’ambito delle attività che Un ponte per… porta avanti dal 1991, anno in cui l’Associazione inizia a lavorare in Iraq.
“Lie in Wait è il mio viaggio alla scoperta della condizione delle profughe irachene nei sobborghi di Amman, in Giordania”.
Così Simona Ghizzoni (Contrasto) racconta il cortometraggio realizzato con Un ponte per… che si è guadagnato il primo posto al Milano Film Festival, nella sezione “Ngo world videos”.
Foto, video e voci di donne che narrano di privazioni, traumi, malattie e difficoltà di donne sospese in un limbo istituzionale, senza diritti e senza garanzie di futuro, nell’infinita attesa di ricevere l’agognata lettera dell'UNRWA, il loro lasciapassare per una nuova vita.
La dichiarazione della fine della guerra in Iraq e il progressivo ritiro delle truppe americane ha provocato un ulteriore, abissale silenzio politico e mediatico riguardo la questione dei profughi.
Dall’inizio dell’invasione, nel 2003, centinaia di migliaia di iracheni hanno lasciato il paese, cercando rifugio negli Stati confinanti, con la speranza di poter rientrare un giorno nelle proprie case.
Il progetto biennale Servizio di salute integrato per le comunità di rifugiati iracheni in Giordania - finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e realizzato in partenariato con la Jordanian Women Union (JWU) - s’inserisce nell’ambito delle attività che Un ponte per… porta avanti dal 1991, anno in cui l’Associazione inizia a lavorare in Iraq.
Per approfondimenti: http://www.unponteper.it/amman
Per vedere il cortometraggio clicca sul titolo o qui