By Asia News
Mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk, ha ricevuto un premio per la sua battaglia a favore dei diritti umani in Iraq e il dialogo interreligioso fra cristiani e musulmani. La Fondazione Stephanus ha consegnato il riconoscimento al prelato, in una cerimonia tenuta nei giorni scorsi a Francoforte, presso l’Università di teologia di San Giorgio. L’ente benefico tedesco fa riferimento alla Società internazionale per i diritti umani (Ishr) e si distingue per l’impegno a favore degli oppressi e perseguitati nel mondo. Per l’arcivescovo irakeno si tratta del terzo premio ricevuto, dopo il Defensor Fidei nel 2008 e il Pax Christi nel 2010.
Nel suo discorso di saluto, mons. Sako ha sottolineato l’importanza del dialogo islamo-cristiano, per rafforzare la coesistenza pacifica fra le due realtà e valorizzare la cultura della diversità e del rispetto reciproco. Egli ha ricordato la necessità di aumentare l’impegno a favore della pace e della stabilità in Iraq e ha invitato i cristiani del Medioriente – con un particolare riferimento agli irakeni – a ricoprire il ruolo di pionieri e a non cedere alle pressioni e alle violenze. Il prelato ha infine ribadito che l’Iraq è la patria dei cristiani ed è necessario trovare un “modus vivendi” che permetta di raggiungere gli obiettivi di pace, armonia e libertà.
La premiazione si è conclusa con una preghiera ecumenica per la pace, alla quale hanno partecipato sacerdoti, politici locali ed esponenti della società civile. Mons. Louis Sako, 62 anni, da anni è in prima fila nella battaglia a favore del dialogo interreligioso fra cristiani e musulmani e nella difesa della minoranza cristiana nel Paese, spesso vittima di abusi e violenze. Per il suo impegno egli ha ricevuto l’ambito riconoscimento Pax Christi nel 2010 e il premio Defensor Fidei nel 2008 (cfr AsiaNews, 31/05/2008 Mons. Louis Sako: Non abbandonate i cristiani irakeni).