By Asia News
Link all'articolo
Ancora un’esecuzione mirata contro la minoranza cristiana in Iraq. Questa mattina è stato ucciso un cristiano ortodosso a Mosul, nel nord del Paese. L’uomo già in passato era stato vittima di un paio di tentativi di sequestro a fini estorsivi, ma in entrambi i casi era riuscito a sfuggire ai rapitori. Questa volta i criminali lo hanno attesto mentre si recava al lavoro, freddandolo con numerosi colpi di pistola.
Fonti di AsiaNews a Mosul, anonime per motivi di sicurezza, confermano che la vittima è un cristiano ortodosso, vicedirettore di una locale fabbrica di cemento. Nato nel 1948 a Mosul, Arkan Jihad Yacob era sposato e padre di quattro figli. Già in passato egli era finito nel mirino dei criminali, che due volte avevano cercato di rapirlo per estorcere denaro alla famiglia. Tuttavia, la pronta reazione dell’uomo aveva sventato in entrambi i casi i tentativi di sequestro.
Questa mattina, invece, il commando ha colpito per uccidere. Sul tragitto fra l’abitazione e il luogo di lavoro, Arkan Jihad Yacob è stato ammazzato a sangue freddo con una vera e propria esecuzione. Il cristiano ortodosso è stato raggiunto da numerosi colpi di proiettile, sparati da armi dotate di silenziatore. La comunità locale ha partecipato ai funerali dell’uomo, che hanno avuto luogo nel pomeriggio nella cattedrale siro-ortodossa di Mosul.
La comunità cristiana irakena di nuovo nel mirino della frangia fondamentalista islamica, che il 16 maggio scorso aveva colpito a Kirkuk. Anche il quel caso la vittima era stata sequestrata, poi uccisa e mutilata perché la famiglia non era riuscita a pagare i 10mila dollari di riscatto richiesti dai malviventi (cfr. AsiaNews, 16/05/2011 Kirkuk: giovane cristiano rapito, torturato e decapitato). Da giorni le fonti di AsiaNews in Iraq denunciano un clima di tensione e paura. I cristiani sono vittime di sequestri che, se non vengono portati a segno, si concludono nel sangue. (DS)
Link all'articolo
Ancora un’esecuzione mirata contro la minoranza cristiana in Iraq. Questa mattina è stato ucciso un cristiano ortodosso a Mosul, nel nord del Paese. L’uomo già in passato era stato vittima di un paio di tentativi di sequestro a fini estorsivi, ma in entrambi i casi era riuscito a sfuggire ai rapitori. Questa volta i criminali lo hanno attesto mentre si recava al lavoro, freddandolo con numerosi colpi di pistola.
Fonti di AsiaNews a Mosul, anonime per motivi di sicurezza, confermano che la vittima è un cristiano ortodosso, vicedirettore di una locale fabbrica di cemento. Nato nel 1948 a Mosul, Arkan Jihad Yacob era sposato e padre di quattro figli. Già in passato egli era finito nel mirino dei criminali, che due volte avevano cercato di rapirlo per estorcere denaro alla famiglia. Tuttavia, la pronta reazione dell’uomo aveva sventato in entrambi i casi i tentativi di sequestro.
Questa mattina, invece, il commando ha colpito per uccidere. Sul tragitto fra l’abitazione e il luogo di lavoro, Arkan Jihad Yacob è stato ammazzato a sangue freddo con una vera e propria esecuzione. Il cristiano ortodosso è stato raggiunto da numerosi colpi di proiettile, sparati da armi dotate di silenziatore. La comunità locale ha partecipato ai funerali dell’uomo, che hanno avuto luogo nel pomeriggio nella cattedrale siro-ortodossa di Mosul.
La comunità cristiana irakena di nuovo nel mirino della frangia fondamentalista islamica, che il 16 maggio scorso aveva colpito a Kirkuk. Anche il quel caso la vittima era stata sequestrata, poi uccisa e mutilata perché la famiglia non era riuscita a pagare i 10mila dollari di riscatto richiesti dai malviventi (cfr. AsiaNews, 16/05/2011 Kirkuk: giovane cristiano rapito, torturato e decapitato). Da giorni le fonti di AsiaNews in Iraq denunciano un clima di tensione e paura. I cristiani sono vittime di sequestri che, se non vengono portati a segno, si concludono nel sangue. (DS)