By Radiovaticana 4/5/2011
Una cinquantina di palme di diverse varietà, dune di sabbia, una fonte d’acqua: si presenta così, oggi, il sagrato della cattedrale di Notre-Dame, a Parigi, in occasione della giornata di sensibilizzazione e mobilitazione per la libertà religiosa organizzata da “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, opera di diritto pontificio fondata nel 1947 da padre Werenfried van Straaten. L’obiettivo è di evocare la fragile libertà religiosa nel mondo e di rappresentare tutti gli uomini umiliati, perseguitati, uccisi a causa della loro fede religiosa, siano essi cristiani, musulmani, ebrei, indù, buddisti.
L’iniziativa, intitolata "La palme de la liberté", si articola in tre momenti centrali: l’Oasi della pace, allestita dalle 9 alle 22 sul sagrato di Notre-Dame; la concelebrazione eucaristica presieduta in cattedrale, alle 18.30, dall’arcivescovo di Parigi, cardinale André Vingt-Trois; la Notte dei testimoni (subito dopo la Messa), con la veglia di preghiera per i cristiani perseguitati nel mondo. Sono attese più di cinquantamila persone. La veglia di preghiera, a conclusione dell’evento, costituirà uno dei momenti più significativi della giornata.
Vi parteciperanno, dando testimonianza della loro vita quotidiana, fatta anche di minacce e intimidazioni, mons. Joseph Coutts, vescovo di Faisalabad, in Pakistan, mons. Basile Georges Casmoussa, arcivescovo emerito di Mossul dei Siri, in Iraq, e mons. Youhanna Golta, vescovo di curia di Alessandria dei Copti, in Egitto. “Consacrare una giornata dell’anno alla libertà religiosa — spiega il direttore di ‘Aiuto alla Chiesa che Soffre’, Marc Fromager — è un segno di incoraggiamento forte per tutte le vittime nel mondo”. “Oggi una persona su due vive in Paesi dove questo diritto non è pienamente rispettato”. Il 75% delle persone discriminate per motivi religiosi sono cristiani. “Aiuto alla Chiesa che Soffre” ricorda in particolare alcuni drammatici episodi. Tra questi, l’assassinio, lo scorso 2 marzo in Pakistan, del ministro per le Minoranze, Shahbaz Bhatti, l’uccisione in Nigeria, il 13 marzo, di Ibrahim Abdullahi Bolori, religioso musulmano “colpevole” solo di aver criticato gli estremisti islamici, e gli attentati di inizio anno in Iraq e in Egitto. Per il cardinale Vingt-Trois, “il diritto alla libertà religiosa è uno dei fondamenti della vita sociale, la pietra di paragone dei diritti dell’uomo”. L’iniziativa La palme de la liberté aiuterà a comprendere, secondo il porporato, “come si costruisce, o si distrugge, un clima di tolleranza vera, di verità e rispetto, e come libertà d’espressione e libertà religiosa non si oppongano”.
Una cinquantina di palme di diverse varietà, dune di sabbia, una fonte d’acqua: si presenta così, oggi, il sagrato della cattedrale di Notre-Dame, a Parigi, in occasione della giornata di sensibilizzazione e mobilitazione per la libertà religiosa organizzata da “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, opera di diritto pontificio fondata nel 1947 da padre Werenfried van Straaten. L’obiettivo è di evocare la fragile libertà religiosa nel mondo e di rappresentare tutti gli uomini umiliati, perseguitati, uccisi a causa della loro fede religiosa, siano essi cristiani, musulmani, ebrei, indù, buddisti.
L’iniziativa, intitolata "La palme de la liberté", si articola in tre momenti centrali: l’Oasi della pace, allestita dalle 9 alle 22 sul sagrato di Notre-Dame; la concelebrazione eucaristica presieduta in cattedrale, alle 18.30, dall’arcivescovo di Parigi, cardinale André Vingt-Trois; la Notte dei testimoni (subito dopo la Messa), con la veglia di preghiera per i cristiani perseguitati nel mondo. Sono attese più di cinquantamila persone. La veglia di preghiera, a conclusione dell’evento, costituirà uno dei momenti più significativi della giornata.
Vi parteciperanno, dando testimonianza della loro vita quotidiana, fatta anche di minacce e intimidazioni, mons. Joseph Coutts, vescovo di Faisalabad, in Pakistan, mons. Basile Georges Casmoussa, arcivescovo emerito di Mossul dei Siri, in Iraq, e mons. Youhanna Golta, vescovo di curia di Alessandria dei Copti, in Egitto. “Consacrare una giornata dell’anno alla libertà religiosa — spiega il direttore di ‘Aiuto alla Chiesa che Soffre’, Marc Fromager — è un segno di incoraggiamento forte per tutte le vittime nel mondo”. “Oggi una persona su due vive in Paesi dove questo diritto non è pienamente rispettato”. Il 75% delle persone discriminate per motivi religiosi sono cristiani. “Aiuto alla Chiesa che Soffre” ricorda in particolare alcuni drammatici episodi. Tra questi, l’assassinio, lo scorso 2 marzo in Pakistan, del ministro per le Minoranze, Shahbaz Bhatti, l’uccisione in Nigeria, il 13 marzo, di Ibrahim Abdullahi Bolori, religioso musulmano “colpevole” solo di aver criticato gli estremisti islamici, e gli attentati di inizio anno in Iraq e in Egitto. Per il cardinale Vingt-Trois, “il diritto alla libertà religiosa è uno dei fondamenti della vita sociale, la pietra di paragone dei diritti dell’uomo”. L’iniziativa La palme de la liberté aiuterà a comprendere, secondo il porporato, “come si costruisce, o si distrugge, un clima di tolleranza vera, di verità e rispetto, e come libertà d’espressione e libertà religiosa non si oppongano”.