"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

25 settembre 2006

Un'altra chiesa attaccata a Baghdad


Alle 10.00 di ieri, 24 settembre, due bombe sono esplose nei pressi della Chiesa della Vergine Maria nel quartiere di Riyadh a Baghdad. La chiesa è sede del Patriarcato della Antica Chiesa dell'Est ed è quindi luogo di residenza del Patriarca Mar Addai II che è rimasto illeso perchè al momento delle esplosioni si trovava in un'ala dell'edificio che non è stata danneggiata.
La prima bomba è scoppiata proprio nel momento in cui i fedeli si apprestavano a lasciare la chiesa dopo la funzione domenicale. Le testimonianze a proposito non sono concordi:
secondo alcuni l'ordigno si trovava sotto l'auto del parroco della chiesa, Padre Ezaria Warda, parcheggiata vicino all'entrata principale; secondo altri, invece, lo scoppio è avvenuto a causa di una granata lanciata dagli occupanti di un'auto in corsa. Tutti sono invece concordi nel pensare che il primo ordigno, meno potente del secondo, sia servito a far accorrere più gente possibile ed aumentare quindi l'effetto letale del secondo, un'autobomba deflagrata davanti all'entrata.
Il bilancio dell'attentato, per ora provvisorio, è di 2 morti e 17 feriti.
I morti sono un bambino non identificato e Joseph Aishu, una delle guardie della chiesa.
I feriti sono nove fedeli, due dei quali in gravi condizioni, quattro passanti e quattro poliziotti che erano accorsi sul posto subito dopo il primo scoppio.