Il Patriarca caldeo iracheno, Sua Beatitudine Emmanuel III Delly, in questi giorni ha Roma per il sinodo dei vescovi, ha chiesto ai governi occidentali di facilitare le pratiche di espatrio per gli iracheni che cercano di fuggire dalla violenza e dal terrorismo che insanguina il paese, o almeno di facilitare quelle di immigrazione per quelli che già si trovano all'estero. Secondo il Patriarca è molto difficile per gli iracheni che vogliono lasciare il paese ottenere i visti necessari per farlo, e sono molti quelli che fuggono in Giordania o in Siria in attesa di partire per l'Europa, gli Stati Uniti o l'Australia. "Una strada chiusa da migliaia di bugie," come quelle dette dai funzionari delle ambasciate che rifiutano di rilasciare i visti perchè "la guerra è finita, Saddam Hussein è finito e l'Iraq ha una democrazia." "Ma che democrazia è" continua il Patriarca "se non posso lasciare la mia casa, se ho paura di farlo?"
“Baghdad ha perduto la sua bellezza e non ne è rimasto che il nome.
Rispetto a ciò che essa era un tempo, prima che gli eventi la colpissero e gli occhi delle calamità si rivolgessero a lei, essa non è più che una traccia annullata, o una sembianza di emergente fantasma.”
Ibn Battuta
"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."
Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014
Baghdad, 19 luglio 2014