"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

18 ottobre 2005

I cristiani iracheni chiedono aiuto al Papa

Monsignor Andreas Abouna, vescovo ausiliario di Baghdad, ha ventilato l'ipotesi che i vescovi iracheni si rivolgano a Papa Benedetto XVI per difendere la democrazia in Iraq. Secondo Monsignor Abouna un intervento papale a proposito seguirebbe quello già avutosi durante l'incontro avvenuto lo scorso agosto a Roma tra il pontefice ed il ministro degli esteri iracheno Hoshyar Zebari, e durante il quale Benedetto XVI si raccomandò che la futura costituzione irachena rispettasse i diritti religiosi di tutte le componenti della società irachena.
"Vogliamo la libertà" ha dichiarato Monsignor Abouna "ed il governo deve ascoltarci, altrimenti il governo dl paese sarà come una dittatura." In ogni caso il prelato ha dichiarato di sperare in un cambiamento della carta costituzionale. Il più importante punto in discussione è sicuramente la contraddizione tra alcuni articoli della costituzione (2.1b 2.1c 2.2)
2.1b Nessuna legge che contraddica i principi della democrazia sarà approvata
2.1c Nessuna legge che contraddica i diritti e le libertà stabilite da questa costituzione potrà essere approvata
2.2 Questa costituzione garantisce l'identità islamica della maggioranza della popolazione irachena ed i pieni diritti religiosi di tutti gli individui, e la libertà di credo e culto, e l'articolo 2.1a: Nessuna legge che contraddica le indiscusse regole dell'Islam potrà essere approvata.