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La prima bomba è scoppiata proprio nel momento in cui i fedeli si apprestavano a lasciare la chiesa dopo la funzione domenicale. Le testimonianze a proposito non sono concordi:
secondo alcuni l'ordigno si trovava sotto l'auto del parroco della chiesa, Padre Ezaria Warda, parcheggiata vicino all'entrata principale; secondo altri, invece, lo scoppio è avvenuto a causa di una granata lanciata dagli occupanti di un'auto in corsa. Tutti sono invece concordi nel pensare che il primo ordigno, meno potente del secondo, sia servito a far accorrere più gente possibile ed aumentare quindi l'effetto letale del secondo, un'autobomba deflagrata davanti all'entrata.
Il bilancio dell'attentato, per ora provvisorio, è di 2 morti e 17 feriti.
I morti sono un bambino non identificato e Joseph Aishu, una delle guardie della chiesa.
I feriti sono nove fedeli, due dei quali in gravi condizioni, quattro passanti e quattro poliziotti che erano accorsi sul posto subito dopo il primo scoppio.