“Baghdad ha perduto la sua bellezza e non ne è rimasto che il nome.
Rispetto a ciò che essa era un tempo, prima che gli eventi la colpissero e gli occhi delle calamità si rivolgessero a lei, essa non è più che una traccia annullata, o una sembianza di emergente fantasma.”
Ibn Battuta
Baghdad, 19 luglio 2014
29 settembre 2020
Iraq: USAID continuing projects to revitalize Batnaya and other Chaldean–Syrian–Assyrian towns in Nineveh Plains
25 settembre 2020
Il nuovo Nunzio Apostolico, Mons. Mitja Leskovar, ricevuto dal Presidente della repubblica irachena
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Foto Presidenza della Repubblica Irachena |
L'augurio rivolto da Salih ai neo ambasciatori è che possano contribuire al consolidamento delle amichevoli relazioni tra l'Iraq ed i loro rispettivi paesi. Un augurio accolto dai diplomatici che si sono dichiarati favorevoli allo sviluppo di buone relazioni con l'Iraq al fine proprio del rafforzamento dei legami in ogni campo.
Il Sismografo blogspot
Il nuovo nunzio apostolico, Mons. Mitja Leskovar, riceuto dal presidente della repubblica irachena.
Priests say Turkish attacks in northern Iraq displace Christians
Fondi USA all’associazione caritativa per rifugiati cristiani fondata dall’Arcivescovo Warda
by Rudaw
P. Gilyana: la mia vocazione, nel solco dei martiri della Chiesa irakena (III)
È una fede vissuta nella dedizione totale di sé, fino al sacrificio estremo come ha fatto Cristo, quella di p. Ephrem Gilyana, rettore del Seminario patriarcale caldeo di san Pietro. “Durante la messa di ordinazione - ricorda - il vescovo ha detto: abbiamo appena perso un prete, oggi ne troviamo un altro... Io ho preso esempio da queste sue parole, per cercare di essere sempre ottimista”.
Tuttavia, se mancano tranquillità e sicurezza “allora cresce la confusione, il desiderio di fuggire altrove per costruire il futuro”.
“In Occidente - aggiunge - la crisi delle vocazioni è radicata al secolarismo, mentre in Iraq domina la paura di perdere i figli. Per costruire nuove vocazioni bisogna innanzitutto garantire stabilità e sicurezza”.
24 settembre 2020
US provides $2.5 million in humanitarian assistance to Christian IDPs sheltering in Kurdistan Region
Zhelwan Z. Wali
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Photo Chaldean Patriarchate |
Seminarista irakeno: diventare sacerdote dopo il dramma dell'Isis (II)
È quanto racconta ad AsiaNews Wameedh Khalid Francis, uno dei 15 studenti del Seminario caldeo di san Pietro ad Ankawa, quartiere cristiano di Erbil, nel Kurdistan irakeno. “In un contesto critico [per l’avanzata jihadista] - ricorda - il prete si è prodigato come ingegnere e come l’ultimo dei lavoratori; le persone si rivolgevano a lui in tutto. In questo contesto ho compreso il senso della missione” e per questo “mi rivolgo ai giovani, esortandoli al servizio amorevole di cui il nostro mondo ha bisogno oggi”.
“In questo contesto - prosegue il giovane - il cuore della missione è proprio il servizio al nostro popolo, con l’amore e la dedizione che Cristo stesso ci ha insegnato. E ancora, siamo chiamati a far conoscere Gesù con l’annuncio e la testimonianza mediante le nostre azioni a quanti ancora non lo conoscono”, pur tenendo presente il contesto, che è a larga maggioranza musulmana ed è caratterizzato da scontri e tensioni fra gli stessi sunniti e sciiti.
23 settembre 2020
Turkey Turns Attention Towards Mosul
Card Sako: la Chiesa in Iraq ha bisogno di nuove vocazioni maschili e femminili (I)
Ecco, di seguito, il messaggio del patriarca Sako:
22 settembre 2020
Terrorist who stole over 32 old Christian books arrested in Nineveh
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Foto Shafaaq.com |
Nineveh Police Command arrested on Monday a terrorist possessing tens of Christian antique books.
The Nineveh Governorate Police Commander, Brigadier General Laith Khalil Al-Hamdani, said in a statement, "the terrorist had 32 books and 19 envelopes containing papers of the same books".
The statement added that the books were stolen from churches during the period of ISIS control over the city of Mosul.
Cardinal likens fading Christian presence in Middle East to a sinking ship
Arcivescovo di Mosul: un premio Sakharov in memoria delle vittime dell’Isis
È quanto sottolinea ad AsiaNews mons. Michaeel Najeeb Moussa, domenicano, dal gennaio 2019 arcivescovo di Mosul, nel nord dell’Iraq, commentando la candidatura da parte del Parlamento Ue al premio Sakharov 2020, assegnato lo scorso anno a un accademico uiguro. Per il prelato è importante ricordare, una volta di più, l’enorme pericolo corso dal Paese e dal mondo intero “di fronte alla minaccia dello Stato islamico (SI, ex Daesh)” perché “un popolo senza patrimonio ereditario, è un popolo morto”.
La nomina al premio Sakharov “la considero come una firma su ogni pagina di questi manoscritti” oltre che un ricordo “per le vittime innocenti, in particolare gli yazidi: un popolo pacifico, che ha dovuto affrontare una vera e propria tragedia e al quale mi sento particolarmente legato”. Essa rappresenta anche “un incoraggiamento per tutti gli irakeni” che soffrono, ma vogliono continuare a vivere. “Perché i manoscritti e le persone si potessero salvare durante l’avanzata dei miliziani dell’Isis - ricorda - servivano molti piedi e molte mani. Ho chiesto a Dio, in quei momenti, di avere dieci piedi e dieci mani per salvare libri e persone, lui mi ha risposto mandandomi in soccorso molti giovani che mi hanno aiutato in questa missione”. A fronte di una tragedia comune, prosegue, “abbiamo assistito a una risposta comune di tutto il popolo, anche i musulmani che hanno fatto un lavoro straordinario per aiutare le famiglie cristiane e per salvarne il patrimonio culturale”. Oggi più che mai “abbiamo bisogno della vera pace per continuare a vivere di un essere comunità fondata sul principio di cittadinanza, superando barriere formate da razza, religione, etnia… Questa è la sola soluzione praticabile per l’avvenire”.
Iraq: card. Sako (patriarca), “sta nascendo un mondo virtuale spaventoso”
Sono alcune delle proposte elencate dal card. Louis Raphael Sako, patriarca caldeo di Baghdad, contenute in un messaggio diffuso oggi dal Patriarcato caldeo, per rispondere alla “nuova cultura” alimentata dai social media e adesso spinta anche dalla pandemia, sulla quale si sta formando “una nuova generazione di giovani, in una nuova cultura e un mondo virtuale spaventoso”.
Per Mar Sako, video clip, applicazioni come Tik Tok e altri social media hanno creato, complice anche la quarantena per il Covid-19, “un villaggio digitale per i giovani dove il loro interesse è concentrato sulla cultura generale, la musica, le relazioni, rifiutando la discussione legata all’appartenenza etnica e religiosa e alla violenza e terrorismo. Un mondo cui noi adulti non siamo abituati”.
Si tratta di una realtà che “ha bisogno di una revisione radicale poiché è molto pericoloso lasciare che le cose si trasformino in un caos etico, sociale e religioso. Qui le autorità religiose hanno un ruolo fondamentale” sottolinea il patriarca caldeo che avverte: “Non credo che torneremo nelle nostre chiese così come eravamo, parlando la stessa lingua, perché le nuove generazioni non ci ascolteranno. Viviamo in un mondo diverso da quello in cui siamo cresciuti. Dobbiamo pensare a come mostrare ai giovani il nostro amore e la nostra volontà di servirli con generosità e in maniera adeguata”.
“Questo – conclude il card. Sako – ci impone di riconsiderare la nostra cultura e i nostri metodi di servizio passati, di aprirci ai giovani per comprenderli, e offrire loro una formazione umana e di fede sana e feconda, per donare loro speranza, pace, sicurezza, amore, rispetto e gioia”.
21 settembre 2020
The Executive Committee of the Middle East Council of Churches from Bkerki: Solidarity with the Lebanese and election of Dr. Michel Abs as Secretary General
September 18, 2020
Hosted by the Maronite Church- Bkerki and the Coptic Orthodox Church-Cairo
Final Statement
The Executive Committee of the Middle East Council of Churches held an exceptional meeting, as the Council's Twelfth General Assembly was scheduled to take place at this time. However, the exceptional circumstances imposed by the repercussions of the COVID-19 pandemic, and the inability of direct meeting between members from different countries and churches, and replacing it with virtual electronic means for the member churches in Egypt, Kuwait, Palestine, Jordan, Syria, Iraq, Iran, and Cyprus, produced a legal agreement on this exceptional meeting, which was hosted in Lebanon by His Beatitude Cardinal Mar Bechara Boutros Al-Rahi - Patriarch of Syriac Maronite Church of Antioch at the Maronite Patriarchate in Bkerke with the participation of His Beatitude Youhanna X - Patriarch of Antioch and All the East for the Greek Orthodox Patriarchate of Antioch and president of the Council for the Greek Orthodox Family, His Holiness Mor Ignatius Aphrem II - Patriarch of Antioch and All the East and Supreme Head of the Universal Syriac Orthodox Church who is the president of the Council for the Eastern Orthodox Family, and Right Rev. Dr. Habib Badr, President of the National Evangelical Union Lebanon and president of the Council for the Evangelical Family.
His Beatitude Mar Louis Raphael Sako – Patriarch of Babylon for Chaldeans and president of the Council for the Catholic family, participated electronically from Iraq.
And in a generous initiative, His Holiness Pope Tawadros II - Pope of the Coptic Orthodox Church hosted members of the Committee from the various churches in Egypt at the Papal Headquarters in the Coptic Orthodox Church of in Cairo.
Afterwards, the Secretary General of the Council, Dr. Souraya Bechealany, presented her comprehensive report on what the council did over two years of her mandate (2018-2020), and finally the financial report.
In the closing session headed by His Beatitude Patriarch Youhanna X, the meeting minutes and the closing statement were approved. Then there was a closing prayer, and the memorial photo.
The participants emphasized the following:
The Executive Committee of the Middle East Council of Churches, realizing the magnitude of the challenges and responsibilities entrusted to the Council, raises the prayer to the Lord, asking for his blessing, and renewing before him its commitment to the continuation of the journey of achieving unity in love and partnership in responsibility.
The Ambassador of Republic of Iraq to Holy See Meets with Prime Minister
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Photo MOFA Iraq |
The Ambassador of the Republic of Iraq to the Holy See, Mr. Rahman Farhan Al-Amiri met with the Secretary of State (Prime Minister) HG Cardinal Pietro Parolin in his office.
18 settembre 2020
Sakharov Prize 2020: the nominees
Nominations for the Sakharov Prize can be made by political groups and/or groups of at least 40 MEPs.
The nominations for the 2020 Sakharov Prize for Freedom of Thought are:
When the Islamic State arrived in Mosul in August 2014, Mgr Najeeb Moussa Michaeel, Archbishop of Mosul, ensured the evacuation of Christians, Syriacs and Chaldeans to Iraqi Kurdistan and safeguarded more than 800 historic manuscripts dating from the 13th to the 19th century. These manuscripts were later digitised and exhibited in France and Italy. Since 1990 he has contributed to safeguarding 8,000 more manuscripts and 35,000 documents from the Eastern Church.
The Guapinol environmental activists - Porfirio Sorto Cedillo, José Avelino Cedillo, Orbin Naún Hernández, Kevin Alejandro Romero, Arnold Javier Aleman, Ever Alexander Cedillo, Daniel Marquez and Jeremías Martínez Díaz - are members of the Municipal Committee in Defense of Common and Public Goods of Tocoa. They are imprisoned for their participation in a peaceful protest camp against a mining company, whose activities had led to contamination of the rivers Guapinol and San Pedro. While other inmates were set free, the Guapinol defenders are still detained and the prosecution has not presented any solid evidence to justify this prolonged detention.
Berta Cáceres, assassinated on March 2016, was a courageous ecologist and prominent land rights activist from the indigenous Lenka community in Honduras. She was co-founder of the Council of Indigenous People of Honduras (COPINH). Over more than two decades, she was fighting against land grabbing, illegal logging and mega-projects. She was awarded the Goldman Environmental Award in 2015.
Polish LGBTI activists Jakub Gawron, Paulina Pajak and Paweł Preneta, Kamil Maczuga founded in 2019 the website Atlas of Hate, mapping and monitoring the many local Polish municipalities that had adopted, rejected or had pending “anti-LGBTI resolutions’’ while spreading information to activists, media and politicians. Today, more than 100 municipalities or local authorities in Poland have declared themselves either “LGBTI-free zones” or adopted so-called Regional Charters of Family Values. In 2020, Gawron, Pajak and Preneta were sued by five of those local municipalities, for damaging their reputation and demanding a public apology and economic compensation to “family-friendly organisations” in the five regions.
Il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente si riunisce per scegliere il nuovo Segretario
A causa delle difficoltà negli spostamenti provocata dall’epidemia da Covid 19, saranno fisicamente presenti nella sede della riunione solo i membri del Comitato esecutivo residenti in Libano e in Siria, tra i quali figurano il Patriarca maronita Bechara Boutros Rai, il Patriarca di Antiochia dei greco ortodossi Yohanna X e il Patriarca siro ortodosso Ignatius Aphrem II. Gli altri membri del Comitato esecutivo, compresi il Patriarca copto ortodosso Tawadros II e il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako, prenderanno parte alla riunione tramite collegamenti in videoconferenza.
Al MECC aderiscono una trentina di Chiese e comunità ecclesiali, appartenenti a quattro “famiglie” diverse: quella cattolica, quella ortodossa, quella ortodossa orientale e quella evangelica.
Il nuovo Segretario generale, seguendo il criterio della rotazione, sarà un membro di una Chiesa greco ortodossa. Il Comitato esecutivo sarà chiamato a pronunciarsi anche sulla proposta di nominare come Coadiutore del nuovo Segretario il sacerdote e teologo cattolico melchita Gaby el Hachem, attualmente Direttore del dipartimento di teologia e rapporti ecumenici del MECC, stretto collaboratore del Segretario uscente Souraya Bechealany, anche allo scopo di garantire continuità nel lavoro dell’organismo ecumenico.
Prima dell’elezione del suo successore, Souraya Bechealany presenterà ai partecipanti all’incontro la sua relazione conclusiva, con considerazioni non scontate sulla condizione delle comunità cristiane in Medio Oriente, valutazioni critiche sul lavoro compiuto in questi anni dal MECC e suggerimenti volti a migliorare il suo funzionamento.
Il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, fondato nel 1974 a Nicosia e attualmente con sede a Beirut, ha lo scopo di facilitare la convergenza delle comunità cristiane mediorientali su temi di comune interesse e favorire il superamento di contrasti di matrice confessionale.
La professoressa Souraya Bechealany, cristiana maronita, insegna teologia presso la Université Saint-Joseph de Beyrouth. Souraya è stata eletta Segretario generale del MECC nel gennaio 2018, e ha intrapreso insieme ai suoi collaboratori un processo di ristrutturazione dei dipartimenti dell’organismo ecclesiale.
Il 2 settembre 2019 una delegazione del MECC, guidata da Souraya Bechealany, era stata ricevuta in Vaticano da Papa Francesco e in quella occasione la professoressa libanese aveva voluto sottolineare che I cristiani del Medio Oriente “non sono minoranze e non hanno bisogno di alcuna protezione”. Mentre “con la propria testimonianza stanno costruendo ponti con i loro compagni di strada di tutte le religioni, nella regione e nel mondo intero”.
16 settembre 2020
Cristiana irachena nominata al vertice dell’Autorità nazionale per gli investimenti
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Foto Ankawa.com |
La cristiana caldea Suha Daoud Elias al Najjar è la nuova Presidente dell’Autorità nazionale irachena per gli investimenti, organismo governativo coinvolto anche nella gestione di risorse messe a disposizione da investitori stranieri per il rilancio economico nazionale e la ricostruzione delle aree devastate dai conflitti.
Suha al Najjar, appartenente a una famiglia cristiana caldea originaria di Karamlesh, nella Piana di Ninive, era già stata scelta dal Premier al Kadhimi come consigliere per gli Affari economici, ed è l’unica donna compresa nella lista dei nuovi dirigenti selezionati dal Capo del governo iracheno.
A giugno, come riferito dall’Agenzia Fides, lo stesso al Kadhimi aveva nominato a capo del Ministero per l’emergenza migratoria e il ricollocamento degli sfollati interni, la cristiana caldea Evan Faeq Yakoub Jabro, professoressa di biologia, distintasi per l’attenzione alle emergenze sociali riguardanti le giovani generazioni, solitamente trascurate dai blocchi che dominano la politica irachena.
Le nuove nomine vengono presentate dalle fonti vicine al governo come un compimento delle promesse di riforma e lotta alla corruzione rivolte dall’esecutivo ai manifestanti che sono scesi in piazza nelle città irachene da oltre un anno.
Le contestazioni di piazza, segnate dalle violenze degli apparati di sicurezza e di gruppi paramilitari contro i manifestanti, hanno portato alla caduta del precedente governo guidato da Adel Abdul Mahdi, secondo molti osservatori legato all’Iran.
Il valzer di nuove nomine ai vertici delle istituzioni governative, finanziarie e militari voluto dal Premier al Kadhimi è stato duramente criticato da Muqtada al Sadr, che a capo del movimento sadrista ha avuto successo alle ultime elezioni politiche irachene (2018).
Il leader sciita, considerato non allineato con l’Iran, ha accusato il governo di continuare a elargire incarichi seguendo logiche di spartizione settaria. Secondo fonti ecclesiali, rilanciate dal sito web iracheno ankawa.com, Suha al Najjar ha incontrato il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako lunedì 14 settembre, prima che fosse resa pubblica la sua nomina come Presidente dell’Autorità nazionale irachena per gli investimenti.
15 settembre 2020
Kurdistan, villaggi cristiani vittime dei raid turchi contro il Pkk
Cresce la paura fra gli abitanti, anche cristiani, del Kurdistan irakeno lungo il confine con la Turchia, teatro di pesanti attacchi dell’aviazione di Ankara contro obiettivi del Pkk (il Partito curdo dei lavoratori) rifugiati nei villaggi della provincia settentrionale di Duhok.
“I turchi - racconta ad AsiaNews p. Samir Youssef, parroco della diocesi di Amadiya - da mesi bombardano le nostre montagne per uccidere membri del Pkk o attaccano i curdi, a prescindere dal fatto che trasportino armi, cibo o qualsiasi altra cosa”.
La speranza, aggiunge, è una reazione forte del governo di Baghdad contro la Turchia perché metta fine alle operazioni militari.
14 settembre 2020
Nuovo Nunzio Apostolico arrivato in Iraq: Mons. Mitja Leskovar
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Foto Padre Luis Montes |
Work begins on rebuilding Al-Tahera Syriac Catholic Church in the Old City of Mosul
The reconstruction work is quite complex as large parts of its arcades were destroyed, as well as its external walls. Local contractors, under the supervision of skilled experts, are doing the work.
Furthermore, the open bidding to select a design proposal for the reconstruction of the Church and annexed cloister is currently launched, with subsequent development of related implementation programme for the actual execution of the works.
Noura bint Mohammed Al Kaabi, Minister of Culture and Youth, said, "This step sends a message of hope to the community in Mosul that has always been an incubator for religious and intellectual discourse. Through our restorative efforts with UNESCO, the UAE aims to rebuild various places of worship and allow displaced Moslawis to return to their homes. Mosul has always been a place of tolerance and coexistence before several historical, religious and heritage sites were destroyed by extremists."
Al Kaabi pointed out that the reconstruction of Al-Tahera Church does not only cement Mosul’s position as a hub of rich cultural heritage, but also restores religious diversity that the Old City is known for.
"The UAE's restoration project seeks to empower Moslawi youth by creating job opportunities, providing vocational and technical training, and enhancing the capabilities of craftsmen in the field of preservation of cultural heritage through a strategic project that is being implemented in cooperation with ICCROM," she added.
An iconic symbol woven into the history of Mosul, Al-Tahera Church was built in 1859 and opened in 1862. The Church is located in the heart of the Old City, formerly defined by the Ottoman city walls on the west bank of the Tigris River, opposite ancient Nineveh. Its multiple altars, dining room and two sacristy rooms set it aside from other churches of the same period.
UNESCO is fostering reconciliation and social cohesion in Mosul through the restoration and reconstruction of emblematic historical sites as part of the UN agency-led international initiative "Revive the Spirit of Mosul". The rehabilitation of this church is important not only because of its value as cultural heritage, but also as a testimony to the diversity of the city, a proud crossroads of cultures and a peaceful haven for different religious communities over the centuries.
This project is funded by the United Arab Emirates and beyond the rehabilitation of architectural landmarks, it includes on-the-job training for young professionals; strengthening the capacities of craftspeople (masons, carpenters, stone carvers, metalsmiths, etc.); job creation opportunities; and technical and vocational education.
Rifugiati cristiani della Piana di Ninive celebrano la festa della Santa Croce
11 settembre 2020
Chiesa Siro-Cattolica: Elezione dell’Esarca di Bassora e Golfo
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Foto Abouna.org |
Curriculum vitae
Il Rev.do Firas Mundher DRDR è nato a Qaraqosh (Iraq) il 3 gennaio 1975.
Dopo gli studi primari e secondari è entrato nel Seminario Patriarcale a Charfet (Libano) dove ha seguito il Ciclo istituzionale di filosofia e teologia.
Nel 1997 ha ottenuto la Laurea in Belle Arti presso l’Università di Baghdad.
È stato ordinato sacerdote il 30 aprile 2009 a Qaraqosh, incardinandosi nella Diocesi Patriarcale di Beirut. Dopo l’ordinazione e fino al 2015, ha prestato servizio nella segreteria particolare del Patriarca Ignace Youssif III Younan.
Dal 2015 al 2017, ha frequentato dei corsi di comunicazione sociale presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma.
Dal 2018 si occupa della cura pastorale dei migranti e dei rifugiati siro-cattolici in Giordania.
* Dardar. Nota di Baghdadhope
Iraq Removes Sectarian Labels for Government Employees
Iraq’s Prime Minister has ordered that all sectarian labels for government employees are removed. This directive comes after the government received criticism for publishing a list of applications accepted into a military college which also labeled their religious sect as either Sunni or Shiite. He tweeted that “such a classification is cancelled in all state institutions.” The tweet also noted that the only label for employees should relate to geographical distribution.
Sunni-Shiite sectarianism has caused a significant amount of violence in Iraq, facilitating the exodus of Christians from the country. Removing sectarian labels is a positive step for national harmony. It also has the added benefit of removing at least one discriminatory obstacle in the way for Christians seeking government employment. Christians can still be excluded on other grounds. For example, Christians cannot serve as judges since they cannot take an Islamic oath. It is also worth noting that citizenship and identity cards will still display all sub-identities, including religion.
Baghdad, patriarca caldeo: uniti al governo nella lotta contro corruzione e violenze settarie
È quanto afferma ad AsiaNews il patriarca caldeo, card Louis Raphael Sako, secondo cui l’esecutivo e i vertici del Paese sembrano uniti nella lotta “alla criminalità, ai sequestri, alle tensioni di matrice etnica e settaria”. L’intenzione è di riuscire a fermare “quanti operano al di fuori delle leggi dello Stato”.
In queste settimane le speranze del governo di riformare la nazione e dare un nuovo impulso all’economia si sono scontrare con le resistenze di gruppi e milizie che continuano a seminare violenze e confusione. Una fonte istituzionale, dietro anonimato, parla di “elementi violenti che reagiscono quando vedono minacciati i loro interessi economici e militari”, lanciando razzi o usando la propaganda.
Il 3 settembre scorso un attacco ha colpito la sede della società di sicurezza G4S, a Baghdad. L’azione non è stata rivendicata da alcun gruppo ma, in precedenza, elementi vicini a Teheran hanno accusato l’impresa anglo-statunitense di “complicità” nell’eliminazione ai primi di gennaio del generale iraniano Kassem Soleimani, comandante delle forze al-Qods.
Giorni prima, una esplosione aveva investito un convoglio del Programma alimentare mondiale (Pam) nei pressi di Mosul, ferendo un funzionario delle Nazioni Unite. Dietro questa operazione vi sarebbe una fazione chiamata “Resistenza islamica”; l'espressione designa gruppi filo-iraniani che accusano l’Onu di trasportare spie Usa a bordo dei propri mezzi.
Il governo, spiega Ahmad Mulla, portavoce del premier, “non vuole uno scontro diretto con questi gruppi”, quanto piuttosto mira a “prosciugare le loro fonti di finanziamento” bloccando “i passaggi alla frontiera” e con una lotta a tutto campo contro la corruzione. In questo contesto, per molti esperti di sicurezza la situazione nel Paese resta “pericolosa” e il governo dovrebbe piuttosto intavolare un “dialogo” con i capi spirituali di questi gruppi “per scongiurare nuovi scontri”.
Interpellato da AsiaNews, il card Sako parla di “buona volontà” mostrata dall'esecutivo nella lotta contro violenze e corruzione. “Hanno una visione, un progetto - sottolinea - ed è importante che i politici di tutti gli schieramenti sostengano il primo ministro in questa politica”. L’obiettivo è quello di mettere una volta per tutte la parola fine “a questo fenomeno di confusione e di anarchia” che va a vantaggio solo di chi “vuole mantenere instabile la nazione”. Si tratta di fazioni e milizie, prosegue il porporato, che in passato “hanno mantenuto il controllo di porti e aeroporti, come successo a Bassora, o delle dogane”.
La Chiesa caldea, prosegue, “sostiene e incoraggia questo lavoro e vuole testimoniare la propria vicinanza”, anche perché alle parole e agli annunci delle autorità cominciano a seguire i fatti. Oltre ad aver sottratto porti e aeroporti al controllo delle milizie, il governo ha promosso una campagna di “moralizzazione” nel pubblico impiego, andando a colpire quanti accumulavano fino a tre o quattro stipendi in maniera indebita. “Una lotta a tutto campo contro corruzione e malaffare - conclude il porporato - che speriamo possa avere seguito”.