23 ottobre 2023
“Seguiamo con preoccupazione ciò che sta accadendo nella regione, una lotta che ignora il diritto internazionale e prende di mira la vita di civili innocenti, infrastrutture e persino ospedali. Queste azioni sono deplorevoli”.
È quanto afferma, in una nota, il Patriarcato caldeo di Baghdad, commentando la guerra tra Israele e Hamas e il rischio di allargamento del conflitto.
“I politici della regione – si legge – devono rendersi conto che la soluzione risiede in un dialogo coraggioso per raggiungere la pace e la giustizia, non attraverso le armi. Come Chiesa –prosegue la nota firmata dal patriarca della Chiesa caldea in Iraq e nel mondo, card. Louis Raphael Sako – chiediamo alla comunità internazionale di assumersi le proprie responsabilità nel fermare le operazioni militari, impedire che i Paesi della regione scivolino in una guerra totale, consentire l’ingresso di cibo e forniture mediche, creare corridoi sicuri per i civili e sforzarsi di rilanciare il processo di pace e stabilire due stati pacifici vicini: Israele e Palestina”.
“Ci uniamo – conclude il patriarcato – all’appello di Papa Francesco e di tutto il clero cristiano, musulmano e di buona volontà nel mondo e speriamo di fermare questa guerra logorante e trovare una soluzione giusta per il popolo palestinese”.
“Seguiamo con preoccupazione ciò che sta accadendo nella regione, una lotta che ignora il diritto internazionale e prende di mira la vita di civili innocenti, infrastrutture e persino ospedali. Queste azioni sono deplorevoli”.
È quanto afferma, in una nota, il Patriarcato caldeo di Baghdad, commentando la guerra tra Israele e Hamas e il rischio di allargamento del conflitto.
“I politici della regione – si legge – devono rendersi conto che la soluzione risiede in un dialogo coraggioso per raggiungere la pace e la giustizia, non attraverso le armi. Come Chiesa –prosegue la nota firmata dal patriarca della Chiesa caldea in Iraq e nel mondo, card. Louis Raphael Sako – chiediamo alla comunità internazionale di assumersi le proprie responsabilità nel fermare le operazioni militari, impedire che i Paesi della regione scivolino in una guerra totale, consentire l’ingresso di cibo e forniture mediche, creare corridoi sicuri per i civili e sforzarsi di rilanciare il processo di pace e stabilire due stati pacifici vicini: Israele e Palestina”.
“Ci uniamo – conclude il patriarcato – all’appello di Papa Francesco e di tutto il clero cristiano, musulmano e di buona volontà nel mondo e speriamo di fermare questa guerra logorante e trovare una soluzione giusta per il popolo palestinese”.