“I nostri martiri sono le fiaccole della fede che illuminano il cammino dele nostre vite, e accendono in noi il fuoco della carità verso tutti”. Così Ignace Yussif III Younan, Patriarca di Antiochia dei siro cattolici, ha celebrato alla vigilia di Ognissanti i martiri cristiani vittime della strage perpetrata 10 anni fa a Baghdad, nell’assalto compiuto da un commando di terroristi jihadisti contro la chiesa siro cattolica di Nostra Signora del Soccorso.
Nell’attacco terroristico, avvenuto il 31 ottobre 2010, furono massacrati 48 cristiani, e 80 persone rimasero ferite. Il commando fece irruzione nella chiesa durante la messa, alla quale stavano partecipando 150 persone tra sacerdoti, diaconi, coro e fedeli. I cinque terroristi presero in ostaggio tutti i presenti, chiedendo la liberazione di esponenti della rete jihadista di al Qaeda. Le forze di sicurezza irachene insieme a soldati statunitensi tentarono un blitz per liberare gli ostaggi, e i terroristi a quel punto fecero esplodere ordigni tra le persone che erano state prima costrette a sdraiarsi per terra, provocando la strage.
I primi ad essere uccisi erano stati i due giovani preti, padre Thaer Abdal e padre Wassim Kas Boutros, colpiti mentre cercavano di fermare gli stragisti. Padre Thaer, che stava celebrando la liturgia eucaristica, era sceso dall’altare per provare a parlare con i terroristi, ed era stato freddato da uno di loro. La stessa sorte era toccata a Wassim, che era uscito dal confessionale per provare a fermare i terroristi.
"Il sangue dei nostri martiri” ha ricordato durante l’omelia il Patriarca Ignace Youssif III - si è mescolato al sacrificio dell'agnello sull'altare, e le loro anime salite al cielo ci guardano dall’alto con tenerezza, intercedendo per noi”. Nel corso dell’omelia, il Primate della Chiesa siro cattolica ha auspicato che la causa di canonizzazione per tutti i 48 martiri sia "completata dalle autorità competenti della Santa Sede, in modo che possiamo celebrare il loro rito di beatificazione il prima possibile".
La strage della chiesa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso rappresenta il più grave attentato compiuto contro cristiani nell’Iraq degli ultimi decenni. Dopo quel massacro, tanti cristiani sono stati spinti a lasciare Baghdad. “Ma i nostri martiri” ha rimarcato il Patriarca Younan “ci assicurano che la loro vittoria finale è per sempre, e che la nostra vera dimora è in Paradiso, dove non c'è né pianto, né tristezza, né dolore, ma vera felicità con il Signore e la Vergine, Nostra Signora del perpetuo Soccorso, insieme a tutti i Santi”.
Nel corso della sua visita a Baghdad, il Patriarca Ignace Youssif III Younan è stato ricevuto anche dal Presidente iracheno, il curdo Barham Salih, che nel corso dell’incontro ha ribadito il suo impegno a frenare l’esodo dei cristiani dall’Iraq, ribadendo che la comunità cristiana rappresenta una componente fondamentale del tessuto sociale iracheno.
Alla fine di ottobre del 2019 si è conclusa a Baghdad la fase diocesana della Causa di Beatificazione e Dichiarazione di Martirio dei 48 servi di Dio trucidati nella chiesa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso. Tra di loro figurano anche il piccolo Adam, di 3 anni, e un neonato di soli 3 mesi.