By Asia News
Riscoprire il Vangelo "con un
vocabolario nuovo, più comprensibile, positivo e attraente", e
sviluppare una teologia che "tenga conto del mondo arabo", anche non
cristiano. Sono i temi affrontati da mons. Louis Sako, arcivescovo di
Kirkuk, nel suo intervento per la XIII Assemblea generale del Sinodo dei
vescovi, dal tema "La Nuova evangelizzazione per la trasmissione della
fede cristiana". A causa di un infortunio, il prelato non ha potuto
partecipare all'assemblea.
Al suo posto, mons. Sleimon Wardouni, vescovo ausiliare di Baghdad, ha preso parte al Sinodo.
Di seguito, il testo di mons. Sako.
Al suo posto, mons. Sleimon Wardouni, vescovo ausiliare di Baghdad, ha preso parte al Sinodo.
Di seguito, il testo di mons. Sako.
Vorrei mettere in evidenza due punti:
Il sinodo ha la missione di riscoprire la forza dinamica del Vangelo, e metterla in risalto con un vocabolario nuovo, più comprensibile, positivo e attraente
La fede, come l'amore, è una realtá che si esprime soprattutto in
questo: incontrare qualcuno e avere rapporti personali con lui. Questo
rapporto diventa una fonte di vita. Ciò che è importante è vivere
un'esperienza mistica, di incontro con Dio, non tanto un esercizio di
speculazione o una spiegazione verbale. Il rapporto, l'incontro, produce
un sentimento, un atteggiamento intimo che contiene tutte le altre
profondità dell'uomo e ha il potere di rinnovare e far crescere. Invece,
la teologia è piuttosto un sistema oggi molto complesso. In genere, i
fedeli non la comprendono, e a volte arrivano a stravolgere la missione
dei cristiani e finiscono con lo sminuire la forza e la dinamica della
Buona Novella. Nell'incontro con l'altro vi è la passione d'annunciare
la Buona Novella di Gesù, che dice che Dio è nostro Padre e noi tutti
siamo suoi figli, e quindi fratelli e sorelle che vivono nella grazia di
Dio e nella gioia.
Gesù ci dà la possibilità di vivere in una vera libertà! Nel credente
ci sono motivi di ferma speranza e di fede positiva in Gesù Risorto. In
tal modo, il mistero pasquale non è un evento del lontano passato, ma è
ben presente oggi e ci spinge a cercare la Salvezza; è la forza per noi
cristiani perseguitati. Solo in questo modo capiamo un po' meglio cosa
significhi camminare fino al sacrificio!
Al giorno d'oggi, è necessaria una formazione spirituale e biblica
solida per il nostro clero, perché possa scoprire e saper interpretare i
segni dello Spirito. Mi chiedo quali siano oggi le ragioni di speranza e
di gioia che diamo ai nostri giovani con il nostro insegnamento. Anche
nella nostra liturgia, che è la festa della Redenzione, la gioia di
celebrare il Signore Risorto e l'impegno per testimoniarlo! Dove è la
dimensione kerigmatica? Si impone oggi un nuovo approccio teologico
basato sulla vita di grazia e la gioia di essere Cristiano. Sarebbe bene
rinnovare in profondità la teologia, liberandola da un razionalismo, un
relativismo e un fideismo che impoveriscono il dinamismo del Vangelo.
Necessità di una teologia che tenga conto delle mentalità nel mondo arabo
Oggi è necessario sviluppare una teologia cristiana e una cultura
arabo-cristiana, in grado di annunciare la Parola di Dio ai cristiani
arabi (o arabofoni) e ai non cristiani, per aiutarli a scoprire l'amore
di Dio e la sua presenza paterna. Ciò potrebbe migliorare il dialogo e
rafforzare una coesistenza armonica tra i popoli e le confessioni, nel
rispetto della dignità di ogni uomo.
Questo dovrebbe essere un impegno e una missione prioritaria per la
Chiesa del Medio Oriente, che affronta oggi numerose sfide, ed è quanto
mai minacciata di estinzione.
Una tale teologia, naturalmente, non significa un isolamento dalla
teologia della Chiesa universale, o in contraddizione con essa, ma
piuttosto è uno strumento di aiuto a scoprire la sua propria identità e
la propria missione nel concreto ambito arabo e musulmano, come aiuto a
vivere e interagire con gli eventi attuali.
Questo approccio teologico è una necessità e un'aspirazione urgenti.
Esso dovrebbe basarsi sulla Bibbia e la tradizione dei Padri, sul vasto
campo della letteratura araba cristiana del medioevo, aggiornato secondo
la cultura delle persone di oggi e secondo la loro situazione.
Una tale teologia cristiana, con la sua dimensione ecumenica -
all'interno del mondo cristiano - guarda anche al mondo musulmano con le
sue aspettative. Questo darà a cristiani e musulmani una grande forza
per rimanere nelle nostre terre e continuare la nostra presenza, la
nostra testimonianza e la nostra speranza. Era questo lo scopo del
Sinodo per il Medio Oriente. Speriamo che l'Esortazione apostolica [Ecclesia in Medio Oriente]
aiuti a fare qualche passo in avanti in questo senso, nonostante le
difficoltà dovute all'instabilità generale e al dominio delle culture
maggioritarie del Medio Oriente.