Il Teatro Nazionale di Baghdad apre le porte all'arte e la cultura italiana: per la prima volta dalla caduta di Saddam Hussein, lo stabile ospiterà un gruppo di artisti italiani che il prossimo 7 novembre saliranno sul palco per dare vita a uno spettacolo di poesia, musica lirica, classica, folk e jazz. Si tratta del progetto “Cultura, Strumento di Pace” promosso da Minerva, insieme all'irachena International Alliance for Justice e all'associazione Legal Aid Worldwide (Law), con il sostegno del ministero degli Esteri e la collaborazione del Teatro Carlo Felice di Genova, della Fondazione Musica per Roma - Auditorium Parco della Musica, di Puglia Sounds, del Ravenna Festival, dei conservatori Niccolò Paganini di Genova e Niccolò Piccinni e di Rai Teche.
Tappe a Sulaimaniya ed Erbil
L'iniziativa, che verrà presentata venerdì 26 ottobre alla Farnesina, non si fermerà nella capitale irachena ma farà tappa anche nelle città curde di Sulaimaniya ed Erbil (9 e 11 novembre), dove si terranno anche incontri istituzionali e con i giovani universitari e delle scuole d'arte. Lo spettacolo si snoderà attraverso le voci portate dal poeta Davide Rondoni, i ritmi delle musiche popolari rivissute da Ambrogio Sparagna e l'Orchestra Popolare italiana, la grande musica jazz di Roberto Ottaviano e il virtuosismo di Paganini suonato dal violino di Elisabetta Garetti, fino alle celebri arie d'opera di Verdi, Puccini e Donizetti cantate dalla soprano Anna Corvino e dal tenore Cristiano Cremonini, accompagnati dal pianista Francesco Ricci.