By Asia News
by Joseph Mahmoud
Almeno 150 giovani, più altri fedeli, 
hanno speso la giornata di oggi in preghiera e digiuno per sconfiggere 
la violenza, dopo che una bomba è esplosa davanti alla cattedrale 
caldea.
Domenica scorsa, 16 settembre , un ordigno nascosto in una 
busta è esploso alle 20.45  davanti alla porta della cattedrale di 
Kirkuk,  mentre Benedetto XVI concludeva la sua visita in Libano.  
L'arcivescovo caldeo, mons. Louis Sako, era a Beirut per ricevere dalle 
mani del papa l'esortazione apostolica Ecclesia in Medio Oriente. La 
visita del pontefice in Libano è avvenuta in concomitanza con diverse 
tensioni nel mondo islamico, causate dalla diffusione di un film 
anti-islam, ritenuto blasfemo nei confronti di Maometto.
L'esplosione davanti alla cattedrale caldea  ha causato solo danni 
materiali.  Siccome il 21 settembre è la Giornata internazionale della 
pace, un gruppo di giovani ha lanciato l'iniziativa di un digiuno tutta 
la giornata di oggi, giorno di vacanza in Iraq, per chiedere pace nella 
città  di Kirkuk e in tutto il Paese. La giornata ha avuto anche momenti
 di preghiera. Parlando ai giovani, l'arcivescovo ha sottolineato che la
 Chiesa in Iraq vive quanto afferma san Paolo: "Siamo tribolati, ma non 
schiacciati" (2 Cor 4,8). E ha apprezzato l'idea di unire preghiere e 
digiuno, secondo l'insegnamento del Vangelo, in cui Gesù dice che certi 
demoni "non si scacciano se non con la preghiera e il digiuno" ( cfr 
Matteo 17.20).  I 150 giovani, insieme ad altri fedeli hanno concluso la
 giornata partecipando tutti insieme all'eucaristia.
 
