By SIR
Un lungo tour europeo per rafforzare i legami e la cooperazione con le Chiese del Vecchio Continente, Spagna, Germania, Lussemburgo, Francia e Italia su tutte. Il presidente di Caritas Iraq, nonché vicario patriarcale di Baghdad, mons. Shlemon Warduni, il direttore Nabil Nissan e il segretario generale Balsam Bahnam, nei giorni scorsi hanno fatto visita alle diverse Caritas nazionali ed illustrato i sei progetti che, nonostante la difficile situazione del Paese, continuano a portare avanti. Una missione umanitaria, quella di Caritas Iraq, che si propone di “piantare i semi della pace e della riconciliazione e garantire la dignità degli esseri umani”.
Rafforzare la presenza cristiana. “Siamo venuti in Europa per rinsaldare importanti vincoli di collaborazione e per invitare le Caritas dei diversi Paesi ad un convegno, che si terrà dal 18 al 21 giugno ad Erbil, nel nord del Paese, in cui cercheremo di definire un team di lavoro per l’Iraq e progettare il lavoro per il prossimo anno” spiega al Sir mons. Warduni. “Per questo visiteremo i luoghi dove i nostri operatori e volontari, oltre 300 divisi in 16 gruppi, tra questi anche musulmani, che si adoperano per aiutare la popolazione”. “I principali bisogni – afferma il direttore Nabil Nissan - riguardano il campo sanitario e l’assistenza sociale con particolare riferimento alle famiglie e ai bambini. È, infatti, attraverso la famiglia, le donne, i bambini che si veicola la pace e la riconciliazione. Per questo motivo è importante rafforzare la presenza cristiana nel Paese. La tensione al dialogo, al perdono, all’accoglienza, tipica dei cristiani aiuta a tessere relazioni che oggi sembrano distrutte. Con i nostri progetti ci rivolgiamo anche ai giovani disagiati per integrarli nel tessuto sociale ed evitare che cadano nelle mani di gruppi fondamentalisti senza scrupoli”. Ai problemi vecchi ora se ne sommano di nuovi, come ricorda il Segretario generale, la signora Balsam Bahnam: “A causa dell’analfabetismo e della grave situazione sociale si registra un aumento, seppur lieve, dei casi di aborto. Lavoriamo per far capire l’importanza di difendere la vita nascente. In questo arduo impegno ci aspettiamo collaborazione dall’Europa”.
Progetti e budget. I progetti che Caritas Iraq ha sottoposto alle Caritas europee comprendono un programma di sostegno ai bambini e alle famiglie (budget 905.550 euro), un programma “Volontari” per la formazione di giovani alla solidarietà e alla cittadinanza (budget 114.500 euro), un programma di sostegno ai poveri e bisognosi vittime della violenza (budget 413.417 euro), un programma di sostegno alle famiglie sfollate di Bagdhad e nord del Paese (budget 182.295 euro), un programma “Pace e Riconciliazione” (budget 107.000 euro) ed infine un programma di integrazione delle persone disabili (budget 152.000 euro).
A difesa della dignità. Nel primo caso, rimarcano i responsabili di Caritas Iraq, “sosteniamo, attraverso i 12 centri presenti su tutto il territorio, i bambini malnutriti, le donne incinta, le mamme che allattano e le famiglie particolarmente povere. Fino ad oggi sono stati realizzati 34 progetti in ambito agricolo ed alimentare, promossi corsi di formazione sull’auto consapevolezza a 3.369 mamme e 2.247 bambini e distribuiti alimenti ad alto valore proteico a 1.838 donne incinta e mamme che allattano e scongiurare la nascita di bambini sottopeso”. A questi vanno aggiunti corsi di formazione a 1.224 mamme su cucito, lavori manuali, parrucchiera, computer, alfabetizzazione, così da incrementare il proprio reddito familiare. Dell’aiuto di Caritas hanno beneficiato 583 bambini orfani. Il programma Volontari è in corso da tempo e nello scorso anno “i volontari hanno dato sostegno alle parrocchie facendo visita alle famiglie colpite da lutti o disgrazie, dando sostegno a bambini. disabili e anziani. È stata promossa anche una campagna di donazione di sangue per sostenere le vittime di violenze e ammalati”. A beneficiare del programma di sostegno ai poveri, spiega il direttore Nissan, “sono disabili con basso reddito, vedove, minori orfani, vittime di violenze. Tre le tipologie di aiuto: sanitario, fornito attraverso due cliniche che garantiscono gratuitamente consulto, esami clinici, cure mediche e dentistiche; sociale, con corsi di formazione professionale per famiglie con disabili per dare loro opportunità di lavoro; scolastico, con il pagamento delle tasse scolastiche e spese di trasporto a 150 studenti”. Caritas Iraq è attiva nel campo dell’assistenza ai disabili. È suo, infatti, il primo ed unico programma in Iraq che ha lo scopo di formare e qualificare le persone disabili. “Le attività svolte – sottolinea Bahnam - mirano a sviluppare le capacità mentali e sensoriali dei disabili attraverso la formazione e la rieducazione dei membri della propria famiglia ma anche attraverso la sensibilizzazione delle comunità ad una cultura della disabilità”. Uno dei drammi dell’Iraq di oggi è l’emigrazione e gli sfollati. A questi ultimi Caritas Iraq si rivolge con un programma di sostegno psicologico, alimentare, sanitario. Il programma si concentra “sulla promozione dell’integrazione sociale tra la popolazione locale e gli sfollati attraverso la realizzazione di attività congiunte”. A racchiudere idealmente tutte queste attività è, infine, il programma “Pace e riconciliazione” che si pone come obiettivo l’incontro di persone di sesso, religione ed ambienti diversi, su argomenti di interesse comune. Di questo programma hanno beneficiato, solo nel secondo semestre 2011, 1.124 persone.
Rafforzare la presenza cristiana. “Siamo venuti in Europa per rinsaldare importanti vincoli di collaborazione e per invitare le Caritas dei diversi Paesi ad un convegno, che si terrà dal 18 al 21 giugno ad Erbil, nel nord del Paese, in cui cercheremo di definire un team di lavoro per l’Iraq e progettare il lavoro per il prossimo anno” spiega al Sir mons. Warduni. “Per questo visiteremo i luoghi dove i nostri operatori e volontari, oltre 300 divisi in 16 gruppi, tra questi anche musulmani, che si adoperano per aiutare la popolazione”. “I principali bisogni – afferma il direttore Nabil Nissan - riguardano il campo sanitario e l’assistenza sociale con particolare riferimento alle famiglie e ai bambini. È, infatti, attraverso la famiglia, le donne, i bambini che si veicola la pace e la riconciliazione. Per questo motivo è importante rafforzare la presenza cristiana nel Paese. La tensione al dialogo, al perdono, all’accoglienza, tipica dei cristiani aiuta a tessere relazioni che oggi sembrano distrutte. Con i nostri progetti ci rivolgiamo anche ai giovani disagiati per integrarli nel tessuto sociale ed evitare che cadano nelle mani di gruppi fondamentalisti senza scrupoli”. Ai problemi vecchi ora se ne sommano di nuovi, come ricorda il Segretario generale, la signora Balsam Bahnam: “A causa dell’analfabetismo e della grave situazione sociale si registra un aumento, seppur lieve, dei casi di aborto. Lavoriamo per far capire l’importanza di difendere la vita nascente. In questo arduo impegno ci aspettiamo collaborazione dall’Europa”.
Progetti e budget. I progetti che Caritas Iraq ha sottoposto alle Caritas europee comprendono un programma di sostegno ai bambini e alle famiglie (budget 905.550 euro), un programma “Volontari” per la formazione di giovani alla solidarietà e alla cittadinanza (budget 114.500 euro), un programma di sostegno ai poveri e bisognosi vittime della violenza (budget 413.417 euro), un programma di sostegno alle famiglie sfollate di Bagdhad e nord del Paese (budget 182.295 euro), un programma “Pace e Riconciliazione” (budget 107.000 euro) ed infine un programma di integrazione delle persone disabili (budget 152.000 euro).
A difesa della dignità. Nel primo caso, rimarcano i responsabili di Caritas Iraq, “sosteniamo, attraverso i 12 centri presenti su tutto il territorio, i bambini malnutriti, le donne incinta, le mamme che allattano e le famiglie particolarmente povere. Fino ad oggi sono stati realizzati 34 progetti in ambito agricolo ed alimentare, promossi corsi di formazione sull’auto consapevolezza a 3.369 mamme e 2.247 bambini e distribuiti alimenti ad alto valore proteico a 1.838 donne incinta e mamme che allattano e scongiurare la nascita di bambini sottopeso”. A questi vanno aggiunti corsi di formazione a 1.224 mamme su cucito, lavori manuali, parrucchiera, computer, alfabetizzazione, così da incrementare il proprio reddito familiare. Dell’aiuto di Caritas hanno beneficiato 583 bambini orfani. Il programma Volontari è in corso da tempo e nello scorso anno “i volontari hanno dato sostegno alle parrocchie facendo visita alle famiglie colpite da lutti o disgrazie, dando sostegno a bambini. disabili e anziani. È stata promossa anche una campagna di donazione di sangue per sostenere le vittime di violenze e ammalati”. A beneficiare del programma di sostegno ai poveri, spiega il direttore Nissan, “sono disabili con basso reddito, vedove, minori orfani, vittime di violenze. Tre le tipologie di aiuto: sanitario, fornito attraverso due cliniche che garantiscono gratuitamente consulto, esami clinici, cure mediche e dentistiche; sociale, con corsi di formazione professionale per famiglie con disabili per dare loro opportunità di lavoro; scolastico, con il pagamento delle tasse scolastiche e spese di trasporto a 150 studenti”. Caritas Iraq è attiva nel campo dell’assistenza ai disabili. È suo, infatti, il primo ed unico programma in Iraq che ha lo scopo di formare e qualificare le persone disabili. “Le attività svolte – sottolinea Bahnam - mirano a sviluppare le capacità mentali e sensoriali dei disabili attraverso la formazione e la rieducazione dei membri della propria famiglia ma anche attraverso la sensibilizzazione delle comunità ad una cultura della disabilità”. Uno dei drammi dell’Iraq di oggi è l’emigrazione e gli sfollati. A questi ultimi Caritas Iraq si rivolge con un programma di sostegno psicologico, alimentare, sanitario. Il programma si concentra “sulla promozione dell’integrazione sociale tra la popolazione locale e gli sfollati attraverso la realizzazione di attività congiunte”. A racchiudere idealmente tutte queste attività è, infine, il programma “Pace e riconciliazione” che si pone come obiettivo l’incontro di persone di sesso, religione ed ambienti diversi, su argomenti di interesse comune. Di questo programma hanno beneficiato, solo nel secondo semestre 2011, 1.124 persone.