"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

16 aprile 2012

Mezzi di comunicazione come strumenti di evangelizzazione, dialogo e pace in Medio Oriente. Mons. Isaac (Baghdad)

By Baghdadhope*

Si terrà a Beirut (Libano) dal 17 al 20 aprile un seminario organizzato dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali in collaborazione con i Patriarchi del Medio Oriente  che ha come titolo: “La comunicazione in Medio Oriente come strumento di evangelizzazione, di dialogo e di pace”.
Il seminario il cui scopo è formare le chiese del Medio Oriente in tema di cultura e media digitali ospiterà membri di quelle chiese, ecclesiastici e laici, coinvolti nella diffusione del messaggio cristiano attraverso i diversi mezzi di comunicazione, cartacei e digitali.
Presenti all'evento il presidente del PCCS, Mons. Claudio Maria Celli, il patriarca della chiesa maronita, Bechara Rai, il vescovo maronita di Beirut, Mons. Paul Youssef Matar,  il patriarca latino di Gerusalemme,  Mons. Fouad Twal e  tre dei suoi vescovi ausiliari: Mons. William Hanna Shomali, ausiliare per Gerusalemme, Mons. Giacinto Marcuzzo per Israele e Mons.  Maroun Elias Lahham per la Giordania.
L'Iraq sarà rappresentato da Mons. Jacques Isaac, rettore del Babel College, l'unica facoltà teologica cristiana nel paese e direttore delle riviste Nağm al Mashriq (Stella d'Oriente) e Beth Nahrein (Mesopotamia.) Ad accompagnare Mons. Isaac saranno Padre Saad Sirop Hanna, parroco caldeo della chiesa di San Giuseppe a Baghdad e Bassam Sabri, redattore di Nağm al Mashriq.
L'intervento di Mons. Isaac anticipato a Baghdadhope avrà come titolo:"I mezzi di comunicazione cattolici in Iraq" e sarà diviso in tre sezioni rispettivamente dedicate alle riviste, ai siti web cristiani ed a due canali televisivi.    
   
Baghdadhope ha parlato con Mons. Isaac dell'importanza dei mezzi di comunicazione  per le chiese del Medio Oriente e specificatamente dell'Iraq che, a partire dal 1991 con la Prima Guerra del Golfo, ha attirato l'attenzione internazionale come mai prima.
Secondo Mons. Isaac la conoscenza dell'esistenza della cristianità in Iraq aumentata con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione ha contribuito "  a diffondere il sentimento di solidarietà nei suoi confronti da parte dei cristiani nel mondo intero."   Una solidarietà che ha avuto il suo culmine in due tragici momenti della storia: il rapimento e l'uccisione dell'arcivescovo di Mosul, Mons. Faraj P. Rahho e la strage nella chiesa di Nostra Signora della Salvezza a Baghdad quando, secondo Mons. Isaac "  lo sdegno provocato nel mondo per tali azioni è stato tale che anche il governo iracheno ne ha dovuto tenere conto."
"  I moderni  mezzi di comunicazione"  
ha continuato il prelato " sono a nostra disposizione non per fare proselitismo tra i musulmani, una cosa che la chiesa in Medio Oriente non ha mai fatto, quanto per diffondere tra essi la conoscenza della cristianità come religione di pace".   Una conoscenza che attira sempre maggior interesse tanto che, racconta Mons. Isaac, "" proprio in questi giorni sono stato contattato da alcuni professori musulmani di Hilla - nel sud dell'Iraq - desiderosi di approfondire la loro conoscenza del cristianesimo alla luce dei ritrovamenti archeologici di antichissime chiese nella loro regione."    
Per quanto riguarda la necessità di utilizzare al meglio tutti i moderni mezzi di comunicazione Mons. Isaac ha spiegato come la chiesa caldea, pur afflitta da molti problemi, non abbia tralasciato di investire in questo senso, """  é necessario che tutto ciò che in questi anni anche molto difficili è stato costruito nel campo delle comunicazioni - la casa editrice e la rivista Nağm al Mashriq, l'altra rivista Beth Nahrein ed il sito del patriarcato, sia seguito e potenziato da persone qualificate. Noi siamo diventati giornalisti con la pratica - ha continuato Mons. Isaac, liturgista-  ma per la prima volta un nostro sacerdote, Padre Albert Hisham, sta studiando proprio comunicazione sociale e quando  avrà  terminato i suoi studi sarà in grado di dare il suo valido apporto professionale."
Sulla situazione a Baghdad Mons. Isaac l'ha descritta come " abbastanza buona" ed ha ricordato che anche nella capitale irachena il prossimo mercoledì 25 aprile verrà ricordato il settimo anno di pontificato di papa Benedetto XVI con una conferenza organizzata dal nunzio apostolico in Giordania ed Iraq, Mons. Giorgio Lingua e tenuta da Mons. Selim Sayegh, vescovo ausilare emerito per la Giordania, cui seguirà una Santa Messa nella cattedrale latina di San Giuseppe alla presenza del vescovo latino di Baghdad, Mons. Jean Benjamin Sleiman, ed alla quale parteciperà il patriarca della chiesa caldea, Cardinale Mar Emmanuel III Delly.