Fonte: SIR
“La risposta cristiana all’odio, alla violenza e alle bombe è l’amore e il servizio al prossimo. Con questo spirito celebriamo il nostro raduno nel quale i piccoli disabili iracheni rinnovano l’offerta della loro sofferenza per il bene del Paese”. Con queste parole il vicario patriarcale di Baghdad, mons. Shlemon Warduni spiega al Sir il “significato profondo” dell’incontro, che si tiene ogni due anni, della fraternità “Gioia e amore”, voluta dal vescovo di Mosul, mons. Faraj Rahho, rapito e ucciso nel 2008. “Ci troviamo a Shaqlawa, vicono a Erbil, siamo oltre 250 a meditare sulle parole dell’apostolo Paolo, per il quale l’amore non viene mai meno. Ci sono tante persone disabili che condividono con noi questo cammino di fede. Stasera come segno di unità faremo una fiaccolata per offrire le nostre sofferenze per l’Iraq. E’ la nostra risposta alla recente ondata di morte, odio e violenza che ha di nuovo messo in ginocchio l’Iraq. Il nostro Paese ha bisogno di riconciliazione e sicurezza per tutti”.
Nei giorni scorsi Baghdad è stata teatro di un gravissimo attentato costato la vita a 95 persone e che ha provocato oltre 400 feriti: “è stato l’inferno sulla terra. Non ci sono parole davanti a tutto questo orrore”, conclude mons. Warduni.