27 August 2009
150 Iracheni cristiani hanno cercato rifugio nella cattedrale di St. Enechubeng per chiedere alle autorità per l'immigrazione di riconsiderare la decisione di rifiutare loro la richiesta d'asilo in Svezia. I cristiani si sono recentemente organizzati iniziando a perorare la loro causa e più di 150 si sono riuniti ieri nella cattedrale di Linköping per chiedere alla chiesa svedese di aiutarli a fare arrivare il loro messaggio ai politici ed evitare la loro deportazione.
Uno di loro, Schumer Bazi, ha dichiarato: Ci siamo organizzati ed abbiamo chiesto alla chiesa di Linköping di aiutarci ad organizzare degli incontri con i politici, vogliamo spiegare loro la nostra difficile situazione in Iraq e qui in Svezia. Siamo più di 150 tra donne, bambini, anziani ed uomini iracheni cristiani la cui richiesta di asilo è stata rifiutata. Tutti sono venuti alla cattedrale di Linköping con la speranza che la chiesa possa aiutarli, qualcuno pensa che la chiesa possa fare in modo che non siano deportati.
Gli iracheni cristiani hanno raccontato delle uccisioni, delle torture e dei rapimenti che hanno subito nella loro madre patria e che hanno causato la loro fuga. Alcuni raccontano di come siano arrivati alla cattedrale con i bambini senza timore di essere arrestati prima di poter contattare i politici per far loro sapere come le autorità per l'immigrazione non abbiano seriamente considerato la situazione delle minoranze in Iraq, sebbene il numero dei loro componenti si sia dimezzato dal 2003.
Munir Daniel Youkhana, uno dei 10.000 iracheni minacciati di essere deportati dalla Svezia ha dichiarato: Dove sono oggi le minoranze? Dove sono gli iracheni cristiani, mandei, shabak, yazidi? Nessuno di loro vuole tornare in Iraq, la situazione peggiora di giorno in giorno, l'Iraq è diviso tra i gruppi maggioritari: curdi, musulmani sciiti e sunniti, non è più un posto per le minoranze. Il ministero della giustizia iracheno ha riferito di più di 500 attacchi alle chiese e di altri episodi di violenza contro i cristiani ma non c'è punizione per i colpevoli, dov'è la giustizia in Iraq?
Karen Allison Granbhum Membro del Parlamento per lo Swedish People's Party, ha incontrato gli iracheni nella cattedrale di Enechubeng ed ha riferito di voler chiedere alle autorità per l'immigrazione di interessarsi della situazione dei paesi di coloro che stanno per essere reinviati in patria. La Granbhum si è detta in disaccordo con il rapporto stilato da Anna Odqvist (SPD) sulla attuale situazone dei cristiani in Iraq. Le autorità irachene non possono dare protezione agli iracheni cristiani che hanno chiesto asilo in Svezia.