"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

31 maggio 2013

Iniziato il “ritorno” dei caldei emigrati in Europa

By Fides

Dopo una serie di negoziati condotti in Francia e in Belgio, 27 famiglie di cristiani caldei originarie della Turchia si apprestano a tornare nelle aree da dove erano emigrate negli anni Novanta anche per sottrarsi agli scontri tra esercito turco e guerriglieri curdi del PKK. Il programma di contro-esodo, caldeggiato dalle autorità turche, punta a ripopolare alcuni villaggi nel distretto di Silopi, nella Provincia sud-orientale di Şırnak.
Da lì – in particolare dal villaggio di Aksu - nei decenni scorsi più di 4mila cristiani caldei e siri erano fuggiti per trovare accoglienza in diversi Paesi europei.
Il cristiano caldeo Petrus Karatay, responsabile del Comitato di coordinamento dell'operazione-ritorno, ha dichiarato che essa potrebbe coinvolgere un numero crescente di cristiani, se a chi ritorna saranno garantite condizioni di vita decenti e stabili dal punto di vista economico e della sicurezza sociale.
“Noi”
ha dichiarato Kataray “consideriamo positivi gli inviti al ritorno rivolti dalle autorità ai cittadini non musulmani che vivono all'estero". Karatay ha anche ribaadito che i caldei sostengono il processo di pacificazione in atto tra Ankara e gli indipendentisti curdi.
In tempi recenti, in linea con il “neo-ottomanesimo” che ispira l'attuale leadership turca, si moltiplicano i segnali d'attenzione e di disponibilità del governo di Recep Tayyip Erdogan nei confronti di diverse minoranze cristiane. La Turchia tende a proporsi come “homeland” per i tanti cristiani siriaci (caldei, siri, assiri) ora residenti in Siria e in Europa, i cui avi vivevano in territorio turco. Lo stesso primo Ministro Erdogan ha invitato i cristiani siriaci emigrati a far ritorno in Turchia. Mentre il Ministro degli esteri Ahmet Davutoglu ha più volte ribadito la sua disponibilità a aiutare i cristiani siriaci coinvolti dalla guerra civile siriana.