"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

2 settembre 2023

Dove Dovrebbe Portare il Prossimo Cammino Sinodale


Patriarca Cardinale  Louis R. Sako

La prima sessione del Sinodo della sinodalità nella Chiesa cattolica del mondo si terrà all’inizio di ottobre 2023 e la seconda sessione l’anno prossimo. Il Sinodo, come espresso più volte da Sua Santità Papa Francesco, è quello di camminare insieme come comunità fedele, impegnata e responsabile per partecipare attivamente allo studio di argomenti e questioni molto importanti che riguardano la vita fondamentale dei fedeli nel quadro della riforma e per trovare nuove strategie per la Chiesa per affrontare le sfide.
Ho seguito da vicino i preparativi per il sinodalità, ho partecipato in Iraq alla fase di “ascolto e discernimento”, ho letto il documento di lavoro instrumentum laboris, che contiene belle idee importanti, e ho letto le dichiarazioni e le critiche che a volte colpiscono. Ho anche partecipato con rappresentanti della Chiesa caldea all’incontro continentale locale delle Chiese cattoliche del Medio Oriente, che comprendeva laici di entrambi i sessi.
Ho sentito davvero che, come i primi discepoli del Cenacolo, eravamo sotto la profusione dello Spirito, scambiandoci idee, esperienze e aspirazioni perché la Chiesa potesse esprimere la sua missione, il suo orientamento e le sue attività, in un linguaggio nuovo e comprensibile, e annunciare e dare una testimonianza efficace della verità della sua fede liberante in forme appropriate.
In un tempo di instabilità, di difficoltà incontrate dalla cultura attuale in questioni difficili, e in particolare dal predominio del liberalismo secolare, la Chiesa, madre e maestra, ed il Papa successore di Pietro, roccia su cui poggia la Chiesa e garantische la sua unità, deve avvalersi della sua autorità didattica nel processo di autorinnovamento e delle sue strutture con piena convinzione, conservando fedelmente il deposito della fede e della morale di base. Occorre distinguere tra ciò che è reale ed esprimere lo spirito che non si può abbandonare, e ciò che è immediato-pratico legato alle condizioni del tempo e dello spazio, che va aggiornato.
Il Sinodo dovrebbe dare priorità all’annuncio (del Vangelo) alla luce dei segni dei tempi “annuncia la Parola, insisti in ogni occasione opportuna e inopportuna” (2 Tm 4,2), in modo che la Chiesa possa presentare la fede a tutti con chiarezza, linguaggio comprensibile, stile diverso, forme nuove, e affrontare la liturgia della celebrazione dei sacramenti e alcune strutture con maggiore partecipazione per rendere alcune strutture più efficienti e meno burocratiche, in modo che i cristiani si sentano a casa, abbiano il loro ruolo e non si sentano emarginati. E necessario aggiornare la formazione del clero al livello umano, psicologico, spirituale, teologico, liturgico, pastorale, ma anche la disciplina.
Papa Francesco con la sua intuizione può aiutare ad ascoltare la voce di Dio, la voce dello Spirito leggendo la Bibbia, parlando dello Spirito, dell’amore e della misericordia di Dio, del servizio, del pentimento e del perdono verso tutti nel quadro del lavoro pastorale, leggendo i segni dei tempi per scoprire la volontà di Dio e lavorare per una crescita umana e cristiana armoniosa.

Come Patriarca orientale,
 in ritiro nel seminario di Erbil, 
lontano dalla sua sede di Baghdad, 
auspico che ci sia un vero rinnovamento, studiato in tutti gli aspetti, 
della vita della Chiesa, della sua attività e dei suoi obiettivi con efficacia straordinaria, 
con la partecipazione attiva 
e la consultazione dei fedeli, 
ma senza annullare la partecipazione “collegiale” della gerarchia ecclesiastica
 e della sua autorità.
 Le speranze dei fedeli cristiani attendono un nuovo orizzonte aperto dal 
“cammino sinodale” nella vita della Chiesa, 
rafforzato dalla coesione teologica, amministrativa e pastorale 
in perfetta sintonia con la missione essenziale della Chiesa e lo “spirito
 sinodale”. 
Mi auguro che il Sinodo, e Sua Santità il Santo Padre ed i dicasteri romani 
prestino un’attenzione particolare alle Chiese orientali, culla del 
cristianesimo che sentono minacciate la propria esistenza!
 Auspico anche che la Chiesa svolga un ruolo profetico e vitale nella creazione 
di un mondo più umano, pacifico, giusto e dignitoso.