By Fides
Sono iniziati con la condivisione di un momento di preghiera, i colloqui che vedono riuniti presso la chiesa di Mar Odisho a Chicago (USA), i Vescovi rappresentanti della Chiesa assira d’Oriente e della Antica Chiesa d’Oriente, incaricati di provare a ricomporre l’unità tra le due antiche compagini ecclesiali separatesi nel 1967. Le sedute di lavoro delle due delegazioni sono iniziate lunedì 9 maggio, e proseguono nei prossimi giorni.
Il tentativo di riunificazione, pur tenendo conto dell’esiguità numerica delle due Chiese coinvolte, appare rilevante soprattutto perché coinvolge due compagini ecclesiali autoctone mediorientali, di ascendenza apostolica, eredi insieme alla Chiesa caldea (questa in piena comunione con la Chiesa di Roma) della antica Chiesa d’Oriente, quella che per prima portò il cristianesimo in Persia, in India e in Cina.
Lo scisma che portò alla formazione della Antica Chiesa d’Oriente, come già esposto dall’Agenzia Fides, avvenne nel 1964, in reazione a alcune riforme liturgiche introdotte dal Patriarca Shimun XXII*, allora a capo della Chiesa assira d'Oriente. A quel tempo, il Patriarca Shimun viveva in esilio negli Stati Uniti, essendo stato espulso dall'Iraq nel 1933. La sua decisione di abbreviare il digiuno quaresimale e adottare il calendario gregoriano per la celebrazione delle principali solennità liturgiche, provocò in Iraq la reazione di settori ecclesiali che da tempo contestavano la prassi della successione patriarcale ereditaria, allora in vigore (per la quale la carica di Patriarca passava sa zio a nipote), e si opposero alle ulteriori “novità” imposte dall’estero, a dispetto della prassi secolare che vigeva nelle terre di radicamento originario.
La parte di clero che entrata in contrasto con il Patriarca Shimun XXII si pose sotto la giurisdizione del Vescovo Thoma Darmo, che si fece consacrare Patriarca nel 1969, stabilì la sua sede a Baghdad e iniziò a guidare la nuova compagine ecclesiale, denominandola Antica Chiesa d’Oriente. Dopo la morte di Thoma Darmo, nel 1970 come suo successore fu eletto Patriarca Mar Addai II, che ha retto la sede patriarcale di Baghdad fino alla morte, avvenuta lo scorso 11 febbraio.
Nei lunghi decenni del Patriarcato di Mar Addai, i rapporti tra la Chiesa assira d’Oriente e l’Antica Chiesa d’Oriente sono migliorati, e sono di fatto venuti meno i fattori che provocarono lo scisma.
Il Patriarca assiro Mar Dinkha IV ha abolito negli anni Settanta del secolo scorso la ereditarietà della successione patriarcale in seno alla Chiesa assira d’Oriente.
Nel 1999, il Sinodo della Chiesa assira d’Oriente ha riconosciuto la validità di tutte le ordinazioni episcopali e sacerdotali conferite dall'Antica Chiesa d'Oriente. Alla morte di Mar Addai II, Mar Awa III, attuale Patriarca della Chiesa Assira d’Oriente, ha inviato al Sinodo della Antica Chiesa d’Oriente un intenso messaggio di cordoglio, a nome di tutta la propria compagine ecclesiale. Proprio Mar Awa III, eletto alla guida della Chiesa assira lo scorso 8 settembre, ha dato nuovo impulso ai tentativi di ricomporre l’unità con l’Antica Chiesa d’Oriente, che dopo la morte di Mar Addai non ha avviato le procedure per l’elezione di un nuovo Patriarca.
La parte di clero che entrata in contrasto con il Patriarca Shimun XXII si pose sotto la giurisdizione del Vescovo Thoma Darmo, che si fece consacrare Patriarca nel 1969, stabilì la sua sede a Baghdad e iniziò a guidare la nuova compagine ecclesiale, denominandola Antica Chiesa d’Oriente. Dopo la morte di Thoma Darmo, nel 1970 come suo successore fu eletto Patriarca Mar Addai II, che ha retto la sede patriarcale di Baghdad fino alla morte, avvenuta lo scorso 11 febbraio.
Nei lunghi decenni del Patriarcato di Mar Addai, i rapporti tra la Chiesa assira d’Oriente e l’Antica Chiesa d’Oriente sono migliorati, e sono di fatto venuti meno i fattori che provocarono lo scisma.
Il Patriarca assiro Mar Dinkha IV ha abolito negli anni Settanta del secolo scorso la ereditarietà della successione patriarcale in seno alla Chiesa assira d’Oriente.
Nel 1999, il Sinodo della Chiesa assira d’Oriente ha riconosciuto la validità di tutte le ordinazioni episcopali e sacerdotali conferite dall'Antica Chiesa d'Oriente. Alla morte di Mar Addai II, Mar Awa III, attuale Patriarca della Chiesa Assira d’Oriente, ha inviato al Sinodo della Antica Chiesa d’Oriente un intenso messaggio di cordoglio, a nome di tutta la propria compagine ecclesiale. Proprio Mar Awa III, eletto alla guida della Chiesa assira lo scorso 8 settembre, ha dato nuovo impulso ai tentativi di ricomporre l’unità con l’Antica Chiesa d’Oriente, che dopo la morte di Mar Addai non ha avviato le procedure per l’elezione di un nuovo Patriarca.
La condizione di difficoltà e sofferenza condivisa dalle antiche cristianità autoctone della Mesopotamia rende ancora più vitale superare lo scandalo delle lacerazioni ecclesiali avvenute lungo la storia e camminare insieme verso il ripristino della piena comunione sacramentale.
Nel giugno 2015, il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako aveva esposto in alcuni “pensieri personali” pubblicati sul sito del Patriarcato caldeo una proposta spiazzante: “azzerare” i tre Patriarcati che adesso si richiamano all’eredità dell’antica Chiesa d’Oriente e ricomporre l’unità piena delle tre comunità ecclesiali sotto la guida di un unico Patriarca. Tale proposta non ha visto poi sviluppi concreti. Ma il ripristino della piena comunione tra compagini ecclesiali che condividono anche la stessa matrice spirituale nestoriana aiuterebbe anche a affrontare insieme i fattori che minacciano la sopravvivenza stessa delle comunità cristiane autoctone in tutto il Medio Oriente.
Nei giorni scorsi, il Patriarca caldeo, Cardinale Louis Raphael Sako, ha chiesto a tutti i battezzati della Chiesa caldea di pregare per la buona riuscita dell’incontro per il ripristino della piena comunione in corso a Chicago tra i rappresentanti della Chiesa assira d’Oriente e quelli della Chiesa antica d'Oriente. "la nostra forza di cristiani, discepoli di Cristo” ha scritto il Patriarca caldeo nel suo appello “è nell'unità e nella coesione e se portiamo nel cuore la fede dei nostri antenati la Chiesa sarà una e forte nonostante le sue diversità".
In alcune dichiarazioni rilasciate al sito Baghdadhope, il Cardinale Sako è ritornato a commentare anche la proposta da lui avanzata nel 2015 per iniziare un processo di riunificazione delle tre Chiese (Chiesa caldea, Chiesa assira d’Oriente e antica Chiesa d’Oriente) che condividono la comune eredità della Chiesa d’Oriente. Quella proposta – ha ricordato il Patriarca caldeo – “non ebbe seguito perché le controparti non ebbero fiducia. Le due Chiese godono di autonomia e non accettarono di essere sottomesse alla disciplina della chiesa cattolica. Io avevo suggerito quella cattolica come disciplina, e di chiedere a Roma di accettare i canoni riguardanti la scelta dei vescovi e la liturgia, ad esempio, ma le altre due Chiese non erano ancora pronte". Riguardo al tentativo iniziato con le riunioni in corso a Chicago, il Cardinale iracheno ha aggiunto che "l’eventuale unione tra queste due chiese potrebbe essere prova del loro essere in futuro preparate spiritualmente a fare analoghi progressi. Se davvero agiranno con la buona volontà e faranno sacrifici per questo nobile fine, e non con fini propagandistici, questa unione potrebbe portare la porta ad aprirsi ad unioni più larghe".
In alcune dichiarazioni rilasciate al sito Baghdadhope, il Cardinale Sako è ritornato a commentare anche la proposta da lui avanzata nel 2015 per iniziare un processo di riunificazione delle tre Chiese (Chiesa caldea, Chiesa assira d’Oriente e antica Chiesa d’Oriente) che condividono la comune eredità della Chiesa d’Oriente. Quella proposta – ha ricordato il Patriarca caldeo – “non ebbe seguito perché le controparti non ebbero fiducia. Le due Chiese godono di autonomia e non accettarono di essere sottomesse alla disciplina della chiesa cattolica. Io avevo suggerito quella cattolica come disciplina, e di chiedere a Roma di accettare i canoni riguardanti la scelta dei vescovi e la liturgia, ad esempio, ma le altre due Chiese non erano ancora pronte". Riguardo al tentativo iniziato con le riunioni in corso a Chicago, il Cardinale iracheno ha aggiunto che "l’eventuale unione tra queste due chiese potrebbe essere prova del loro essere in futuro preparate spiritualmente a fare analoghi progressi. Se davvero agiranno con la buona volontà e faranno sacrifici per questo nobile fine, e non con fini propagandistici, questa unione potrebbe portare la porta ad aprirsi ad unioni più larghe".
La Chiesa assira d’Oriente e l’Antica Chiesa d’Oriente non hanno mai avuto conflitti dogmatici diretti con il Vescovo di Roma. Il dialogo teologico ufficiale tra Chiesa cattolica e Chiesa assira d’Oriente è stato avviato nel 1984, e ha portato alla dichiarazione cristologica comune del 1994, che ha confessato la comune fede in Cristo pienamente condivisa tra cattolici e cristiani assiri.
* Shimun XXIII
Nota di Baghdadhope
Nota di Baghdadhope