By Baghdadhope*
Questa mattina nella sede vescovile della diocesi di Latina - Terracina - Sezze - Priverno il vescovo, Mons. Mariano Crociata, ha ricevuto in visita il neo eletto vescovo della chiesa caldea per la diocesi di Zakho (Iraq) Mons. Felix Shabi. Ad accompagnare il neo-porporato Don Saaed Aysar E. Saaed, anche lui iracheno ma appartenente alla chiesa siro-cattolica e collaboratore della diocesi laziale.
Durante l'incontro in cui si è discusso della situazione in Iraq e nella diocesi che Mons. Shabi guiderà Mons. Crociata ha regalato al neo vescovo di Zakho la sua croce pettorale in segno di solidarietà verso la comunità cristiana irachena.
"Questa croce è semplice" ha detto il vescovo di Latina "e priva di valore materiale ma ha tuttavia un significato profondo perchè ci ricorda della chiesa delle origini e delle radici cristiani dei tempi delle catacombe e delle prime persecuzioni, quando il simbolo dell'Eucarestia erano il pane ed il pesce perchè quello della Croce era vietato."
Inviando i suoi saluti al patriarca della chiesa caldea, Cardinale Louis Raphael Sako, da lui incontrato lo scorso febbraio a Bari nel corso del meeting "Mediterraneo frontiera di pace" organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Crociata ha affermato che: "Questa croce è espressione della mia presenza spirituale e della mia unione nella preghiera nel corso dell'ordinazione episcopale." *
Da parte sua Mons. Felix Shabi ha accolto il dono della croce pettorale ricordando le parole di San Paolo: Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo. (Galati 6:14)
Durante l'incontro in cui si è discusso della situazione in Iraq e nella diocesi che Mons. Shabi guiderà Mons. Crociata ha regalato al neo vescovo di Zakho la sua croce pettorale in segno di solidarietà verso la comunità cristiana irachena.
"Questa croce è semplice" ha detto il vescovo di Latina "e priva di valore materiale ma ha tuttavia un significato profondo perchè ci ricorda della chiesa delle origini e delle radici cristiani dei tempi delle catacombe e delle prime persecuzioni, quando il simbolo dell'Eucarestia erano il pane ed il pesce perchè quello della Croce era vietato."
Inviando i suoi saluti al patriarca della chiesa caldea, Cardinale Louis Raphael Sako, da lui incontrato lo scorso febbraio a Bari nel corso del meeting "Mediterraneo frontiera di pace" organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Crociata ha affermato che: "Questa croce è espressione della mia presenza spirituale e della mia unione nella preghiera nel corso dell'ordinazione episcopale." *
Da parte sua Mons. Felix Shabi ha accolto il dono della croce pettorale ricordando le parole di San Paolo: Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo. (Galati 6:14)
*Nominato vescovo della diocesi caldea di Zakho (Iraq) lo scorso 27 giugno Mons. Felix Shabi non ha ancora potuto celebrare la sua ordinazione episcopale a causa della situazione relativa alla pandemia di Coronavirus in Iraq.