"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

1 febbraio 2018

Imam Drouiche: Lo stupro di cristiane e yazide non si può considerare un diritto islamico (I)

By Asia News
Hocine Drouiche


Ora che il regno di Daesh (lo Stato islamico) sembra apparentemente crollato, emergono di continuo testimonianze di violenze ad opera di miliziani nei confronti di donne, bambini e bambine, cristiani e yazidi, divenuti per tanto tempo oggetti sessuali, schiavi da vendere e comprare. A suo tempo AsiaNews ha presentato alcune di queste agghiaccianti testimonianze in Iraq e in Siria. Ma la fine di Daesh non significa la fine di questi attentati alla dignità di donne e bambini. Nel mondo islamico vi sono istituzioni, imam, e perfino università come al Azhar, il più autorevole centro culturale musulmano, in cui si insegna come elementi del diritto islamico che donne, bambine e bambini non musulmani sono “bottino di guerra”, usabili come oggetti di piacere e come merce di scambio.
Per Hocine Drouiche, vice-presidente della Conferenza degli imam di Francia e imam di Nimes, è tempo di cambiare il diritto islamico e purificare l’insegnamento islamico da tutto ciò che contrasta con la dignità umana e il diritto internazionale. Tale passo è urgente per evitare che in futuro non avvengano altri genocidi contro le minoranze non musulmane e per facilitare la convivenza fra le comunità sociali e religiose. Presentiamo qui la prima parte (di tre) del suo studio su questo tema.

Nella maggior parte dei Paesi islamici, assistiamo a volte a una confusione fra diritto religioso e diritto positivo o al loro avvicinamento. In effetti, la vita nella società condiziona il fenomeno giuridico in un modo al tempo stesso necessario e sufficiente. La regola giuridica non è tuttavia l’unico regolatore del comportamento umano. Pertanto, “l’affermazione della sua specificità passa per due fasi”.
Nelle società arcaiche (antiche o medievali), o molto religiose, i due gruppi di regole non si distinguono: i precetti religiosi funzionano da legge civile. Al contrario, in altri Stati, il diritto è al tempo stesso distinto dalla religione e da essa ispirato.
Di conseguenza si ha una dualità di regole, che possono essere sovrapposte o contraddittorie.
Inoltre, anche le loro finalità divergono: la religione si propone di garantire la perfezione dell'individuo; la legge è prima di tutto intesa a far rispettare un certo ordine collettivo. Allo stesso modo, differiscono anche le loro sanzioni: la norma religiosa è sanzionata solo da Dio, mentre il rispetto della legge rientra nella missione delle autorità pubbliche. In più, mentre la religione pretende di governare sia i pensieri che le azioni, la legge riguarda solo il comportamento.
Lo studio comparato delle norme della legge islamica e del diritto internazionale umanitario rivela molti punti di convergenza sia per quanto riguarda la legge dell'Aia [Corte penale internazionale - ndr] che la legge di Ginevra [Convenzione Onu sui diritti umani - ndr].
In passato, queste ambiguità hanno chiaramente impedito una risposta chiara e forte da parte dei musulmani contro gli attacchi e le atrocità di Daesh e di al-Qaeda.

L’insegnamento ad al Azhar
Suad Salih è un viso femminile molto conosciuto in seno all’università teologica della grande moschea di al Azhar in Egitto e nel mondo musulmano. Ella ha dichiarato che i musulmani hanno il diritto di possedere le mogli del nemico per il proprio piacere durante la guerra perché ciò è lecito ed autorizzato dall’islam! Anche se è autorizzato e coperto dalla religione o dalla sharia, tutto ciò non si può definire che con il termine chiaro di “stupro raccomandato e lecito”.
Questa professoressa avrebbe fatto affermazioni di questo genere, se si fosse trattato di donne musulmane violentate dai nemici dei musulmani?  Di certo essi si sarebbero alzate, avrebbero gridato alto e forte, e avrebbero protestato contro una simile situazione, invocando la violazione dei diritti umani. Non si può utilizzare i valori dei diritti dell’uomo solo in un senso e non tenerli in considerazione quando sono i musulmani che commettono questi orrori.
L'islam soffre di una grave mancanza di legislazione sugli stupri perché considera ogni rapporto extraconiugale come un adulterio senza chiedere se tale relazione è consenziente o meno, e se è stato commesso con la forza e la costrizione della donna.
Una relazione sessuale forzata è uno stupro anche se avviene all’interno di una coppia sposata.
Quando ho ascoltato Suad Salih, ho pensato alla testimonianza di una coraggiosa donna irachena yazida, Nadia Taha, che è stata rapita insieme a 150 donne yazide da Daesh. Davanti al Consiglio di sicurezza, ella ha raccontato l’orrore e la ferocia di Daesh.
Con l’istituzione a Mosul di un mercato, si è creato una “borsa” per lo schiavismo sessuale per separare le giovani ragazze dai loro genitori e dalle loro famiglie per venderle a dei mostri. I quali hanno trovato nei libri di al Azhar e di tutte le università islamiche le giustificazioni e altri dettami religiosi inumani che autorizzano lo stupro delle donne, delle ragazze e anche delle bambine perché esse non sono musulmane!
Questi libri sono presenti al giorno d’oggi nei programmi ufficiali delle università e dei centri di formazione degli imam in quasi tutti i Paesi musulmani, malgrado il fatto che l’insieme di questi Paesi abbiano firmato gli accordi di Ginevra contro i conflitti e le diverse convenzioni dell’Onu relative alle situazioni di conflitto.
Nadia raccontava di come avesse pregato i suoi rapitori di essere violentata da un uomo di piccole dimensioni perché l’avevano consegnata a un uomo alto e gigantesco che la terrorizzava!
Ella è stata stuprata prima di essere data a un altro amico perché lo schiavo perde la sua umanità e diventa una oggetto posseduto come un'auto, un cane o un giocattolo.
È tempo di bruciare questi libri che insegnano ai giovani musulmani la ferocia, la schiavitù e lo stupro delle donne.
Nel libro “Al-Ikhtiyar nel diritto hanafita”, a pagina 338, Al Musili ha scritto così:
“Se il califfo prende con la forza un Paese o una città, può dividerlo e offrirlo ai suoi soldati, e può lasciare che gli abitanti non musulmani vivano a condizione che paghino la jizia (la tassa), o può anche ucciderli e prelevare donne e bambini come schiavi”.
Questo libro è ancora nel programma degli studenti della grande università islamica di al Azhar al Cairo.
Abu Ishaq Al Huwayni, uno dei riferimenti dell'Islam nel mondo arabo-musulmano che sostiene di combattere la dottrina di Daesh dice chiaramente:
"I musulmani sono poveri perché hanno lasciato cadere il Jihad. Se lo facciamo contro i Paesi vicini non musulmani, si convertiranno all'Islam e, se rifiutano, li prenderemo come schiavi. I miscredenti sono persone che non meritano di vivere. Se essi rifiutano l’islam, dovranno essere uccisi o fatti schiavi! Questo è un regalo che Dio dà ai musulmani!!”
La cosa più sorprendente è che Suad Salih, che sostiene la schiavitù sessuale e lo stupro di ebree, cristiane, yazide, ecc... è considerata come l’esempio più moderato in Egitto e nel mondo arabo-musulmano!

Non solo Daesh
Si può davvero in questo caso prendersela con Daesh, dal momento che tutte queste fatwa sono diffuse, insegnate e ripetute ancora ufficialmente in tutte le università islamiche nel mondo musulmano?
Nella sua rivista elettronica intitolata “Dabiq”, i giuristi di Daesh hanno risposto a una domanda che chiedeva loro se la schiavitù sessuale delle ragazze, fra cui le bambine, fosse autorizzata nell'islam. La risposta è stata: “Nell'islam, è permesso vendere, comprare o offrire donne schiave. Si può avere un rapporto con una ragazza di 10 o 11 anni se lei è in grado di sostenere un rapporto sessuale! Al contrario se è ancora ‘troppo giovane’, una può ottenere piacere con lei senza penetrarla!”
Queste affermazioni non sono un’invenzione di Daesh.
Qualunque imam, studioso o teologo che abbai studiato l’islam ha appreso queste gravi atrocità.
Al presente, nessun insegnante può criticare o opporsi a queste parole e opinioni disumane chiamate “divine e sacre”, perché sarà rapidamente isolato e condannato per non aver rispettato il consenso legale dei giuristi dell'islam.
Al Azhar, le università islamiche e i centri di formazione degli imam sono sicuramente tutti sordi e non hanno sentito parlare dell'esistenza della Corte penale internazionale (Cpi) e degli accordi di Ginevra che proteggono i prigionieri di guerra, definiscono la violenza sessuale sulle donne un crimine contro l'umanità secondo il diritto internazionale e dettano le regole di condotta da adottare in tempi di conflitto armato, compresa la protezione di civili, donne, membri di organizzazioni umanitarie, feriti o prigionieri di guerra.
Gli Stati musulmani che hanno ratificato queste Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949, i due protocolli del 1977 e i terzi protocolli aggiuntivi del 2005 continuano a insegnare programmi scolastici che autorizzano la messa in schiavitù e la schiavitù sessuale durante i conflitti armati.
Suad Salih, come la maggior parte dell'élite musulmana, crede che la sharia debba essere al di sopra delle leggi del diritto umano, internazionale umanista e universale.
Fino ad oggi, non si conosce la definizione esatta della sharia che raccoglie i versi coranici, le hadith e i milioni di dettami religiosi che sono spesso contraddittori e non compatibili con il diritto internazionale umanitario.
Le sanzioni fisiche come il taglio della mano e la lapidazione e la schiavitù sessuale sono spesso gli aspetti più scioccanti e visibili formulati nella sharia. Essi sono in contraddizione con i valori universali dei diritti umani che la maggior parte dei Paesi musulmani ha adottato.
Perché si giustificano questi crimini selvaggi contro esseri umani solo perché essi non sono musulmani?
Perché continuiamo a disprezzare i non-musulmani, considerando i musulmani la nazione eletta da Dio e gli altri esseri umani, non-musulmani, dei maledetti da Dio?
 Al Zuhaili nel suo libro “il diritto islamico e i suoi fondamenti” giustifica la schiavitù col principio della reciprocità. Egli dice: “L’islam non poteva interdire la schiavitù (compresa quella delle donne) perché esso era necessaria per il sistema sociale ed economico di quell’epoca. I musulmani sono stati obbligati a utilizzare lo stesso sistema per rispondere ai loro nemici” (tomo 8, p. 5916).
Fino ad oggi, nessun imam o teologo ha avuto il coraggio di dire che Daesh non può rivendicare per sé la religione islamica, che essi semplicemente non sono musulmani.
Il terrorismo musulmano, incluso la schiavitù e schiavitù sessuale, spariranno quando si giungerà a bruciare tutti quei libri che insegnano ai giovani musulmani, agli imam e ai musulmani queste crudeltà e barbarie. Altrimenti queste università e questi centri religiosi continueranno a creare i diversi marchi di Daesh, Al-Qaida, Aqpa, Aqmi, Boko Haram, Shabab, Fronte al-Nusra, fino ad Ansar Dine passando per Ansar al-Sharia, ecc.