"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

23 febbraio 2018

24 febbraio 2018: Il Colosseo Rosso. Aiuto alla Chiesa che Soffre per i cristiani perseguitati


                                                                        

Sarà il più grande evento mediatico di sempre per i perseguitati in odio alla fede, innanzitutto i cristiani.
Sabato 24 febbraio alle ore 18 Aiuto alla Chiesa che Soffre illuminerà di rosso il Colosseo Roma e in contemporanea la Cattedrale maronita di Sant’Elia ad Aleppo in Siria, e la Chiesa di San Paolo a Mosul in Iraq.
Dopo la Fontana di Trevi, il Palazzo di Westminster a Londra, la statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro, la Basilica del Sacro Cuore a Parigi e la Cattedrale di Manila, il rosso del sangue versato ancora oggi da tanti cristiani nel mondo torna ad accendere luoghi altamente simbolici.


In contemporanea a Mosul e Aleppo


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Saint Elijah Cathedral is an Eastern Catholic (Maronite) church in Aleppo, Syria, located in the Christian quarter of al-Jdayde. It is named after the biblical prophet Elijah. The church was built in 1873, replacing an old Maronite church. It was renovated in 1914


Ospiti d'eccezione

La serata vedrà la partecipazione di eminenti rappresentanti della Chiesa quali il cardinale Mauro Piacenza, presidente internazionale ACS, e il segretario generale della Conferenza episcopale monsignor Nunzio Galantino, accanto ad autorevoli figure istituzionali come il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che interverrà a Roma sul palco allestito in Largo Gaetana Agnesi, di fronte al Colosseo.
L’evento sarà inoltre arricchito da momenti di testimonianza straordinari. Il primo vedrà protagonisti Ashiq Masih e Eisham Ashiq, marito e una delle figlie di Asia Bibi, la donna cattolica pachistana condannata a morte e in carcere dal 2009 perché ingiustamente accusata di aver insultato il profeta Maometto. Seguirà il drammatico racconto di Rebecca Bitrus, nigeriana per due anni ostaggio della setta islamista Boko Haram. Una terribile esperienza di fede imposta e violenze dalla quale è riuscita a fuggire portando in grembo il figlio di uno dei suoi carcerieri.

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Appuntamento dunque al 24 febbraio 2018 alle ore 18 circa in Largo Gaetana Agnesi.