I confratelli residenti in Iraq, P. Ciutti
Giuseppe, P. Nasser Zuhir, P. Yako Jalal e Fr. Al-wakil Basim
nel giorno 14 novembre scorso, hanno avuto un incontro con sua
Eccellenza Monsignor Yohanna Petros Mouche, Arcivescovo di Mosul, che
con cortesia e paterna sollecitudine li ha accolti e ringraziati per
questa nuova presenza rogazionista in Iraq e ha voluto nello stesso
tempo ringraziare il Superiore Provinciale e il Consiglio per l’avvio di
questa nuova presenza di una comunità religiosa nella sua Diocesi,
manifestando che il più grande dono per lui e i fedeli della sua
Arcidiocesi, rimane la nostra presenza con il valore proprio ad ogni
persona che viene per testimoniare la fede nella carità, e ridare
prospettiva alla speranza, vivendo in pace e comunione tra di noi.
Ci ha incoraggiato a essere veri testimoni dei doni con i quali siamo presenti nella mondo, e di esprimere il carisma con cui lo Spirito ha arricchito il nostro Fondatore, per la edificazione dell’unica chiesa di Cristo, nella quale siamo invitati a partecipare, testimoniando la nostra presenza in Iraq, e mettendo a frutto ciò che siamo, e ciò per cui siamo stati destinati e inviati.
Padre Giuseppe Ciutti, a nome dei confratelli iracheni, e a nome del Superiore provinciale, ha voluto ringraziare per l’accoglienza e la disponibilità mostrata nei loro confronti, mettendo a disposizione le stanze e i servizi del Seminario in Qaraqosh a titolo gratuito per questi primi mesi di permanenza, nell’attesa di poter trovare, entro la fine dell’anno in corso, un’abitazione adeguata alle esigenze comunitarie. Sono stati donati al Vescovo due ampolle in segno di comunione e gratitudine con il pastore della chiesa locale nella quale si è giunti nell’intento di piantare, incarnare ed esprimere il carisma rogazionista. Durante l’incontro sono state anche esposte le motivazioni di questa nuova apertura in Iraq, nell’intento anche di poter concretizzare e determinare qualcosa che potrà essere di orientamento per un iniziale impegno Diocesi, in linea con il nostro carisma. Il Vescovo ha sottolineato che avrebbe preferito la nostra presenza nella stessa Mosul, ma che al momento le circostanze non sono idonee, per le ragioni a tutti note, sperando che al più presto le condizioni possano migliorare e divenire più sicure. Egli ha manifestato l’intenzione concreta di un bisogno urgente a Bartella, un centro di 20mila abitanti, di cui circa 3mila cattolici, sulla direttrice Mosul-Erbil, a 20 km da Mosul e a 15 da Qaraqosh, per il centro catechetico e giovanile, annesso alla parrocchia San Giorgio della cittadina stessa. Alla comunità verrebbe chiesta una collaborazione, con l’intento di poterlo far rifiorire con iniziative che sono proprie della chiesa e sono attinenti a raccogliere, animare e far crescere i giovani, sia nella fede, come anche nel condurli e guidarli alla formazione integrale spirituale, culturale e umana.
Ci ha incoraggiato a essere veri testimoni dei doni con i quali siamo presenti nella mondo, e di esprimere il carisma con cui lo Spirito ha arricchito il nostro Fondatore, per la edificazione dell’unica chiesa di Cristo, nella quale siamo invitati a partecipare, testimoniando la nostra presenza in Iraq, e mettendo a frutto ciò che siamo, e ciò per cui siamo stati destinati e inviati.
Padre Giuseppe Ciutti, a nome dei confratelli iracheni, e a nome del Superiore provinciale, ha voluto ringraziare per l’accoglienza e la disponibilità mostrata nei loro confronti, mettendo a disposizione le stanze e i servizi del Seminario in Qaraqosh a titolo gratuito per questi primi mesi di permanenza, nell’attesa di poter trovare, entro la fine dell’anno in corso, un’abitazione adeguata alle esigenze comunitarie. Sono stati donati al Vescovo due ampolle in segno di comunione e gratitudine con il pastore della chiesa locale nella quale si è giunti nell’intento di piantare, incarnare ed esprimere il carisma rogazionista. Durante l’incontro sono state anche esposte le motivazioni di questa nuova apertura in Iraq, nell’intento anche di poter concretizzare e determinare qualcosa che potrà essere di orientamento per un iniziale impegno Diocesi, in linea con il nostro carisma. Il Vescovo ha sottolineato che avrebbe preferito la nostra presenza nella stessa Mosul, ma che al momento le circostanze non sono idonee, per le ragioni a tutti note, sperando che al più presto le condizioni possano migliorare e divenire più sicure. Egli ha manifestato l’intenzione concreta di un bisogno urgente a Bartella, un centro di 20mila abitanti, di cui circa 3mila cattolici, sulla direttrice Mosul-Erbil, a 20 km da Mosul e a 15 da Qaraqosh, per il centro catechetico e giovanile, annesso alla parrocchia San Giorgio della cittadina stessa. Alla comunità verrebbe chiesta una collaborazione, con l’intento di poterlo far rifiorire con iniziative che sono proprie della chiesa e sono attinenti a raccogliere, animare e far crescere i giovani, sia nella fede, come anche nel condurli e guidarli alla formazione integrale spirituale, culturale e umana.