By Patriarcato Latino di Gerusalemme
In coincidenza con la richiesta del Papa di pregare nel mese di novembre “Per le Chiese orientali cattoliche, affinché la loro venerabile tradizione sia conosciuta e stimata quale ricchezza spirituale per tutta la Chiesa" e l'iniziativa dell'Assemblea dell’Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), mons. Louis Sako, arcivescovo caldeo di Kirkuk (Iraq), ha dato nella Casa di Nostra Signora del Monte Carmelo Santuario di Fatima in Portogallo, questo 7 novembre alle ore 16:00, una conferenza dal titolo "I cristiani perseguitati in Iraq". L'Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme del Portogallo è stato rappresentato dal suo luogotenente, il signor Figueiredo de Barros e dal suo Cancelliere Dr. Nuno van Uden.
La drammatica situazione che i cristiani vivono in Iraq, vittime di persecuzioni e di attacchi, è stata descritta con serenità e coraggio da Mons. Sako, testimone quotidiano di questa realtà. I segni del radicalismo religioso che le più recenti rivoluzioni nel mondo arabo stanno cominciando a rivelare sono stati ricordati con preoccupazione.
L'arcivescovo dell’ Iraq ha chiesto il sostegno di tutti i cristiani d'Occidente affinché si mostrino in pubblico, con delle azioni concrete a sostegno dei loro fratelli che soffrono in questi paesi. Egli ha anche chiesto di pregare perché Dio infondi loro il coraggio e la pazienza di continuare a testimoniare i loro valori cristiani. Mons. Sako ha osservato che, per loro, è molto importante non sentirsi isolati: ogni gesto di sostegno, ogni segno di amicizia che gli possiamo trasmettere diventa un incoraggiamento che li aiuta a non rinunciare.
In coincidenza con la richiesta del Papa di pregare nel mese di novembre “Per le Chiese orientali cattoliche, affinché la loro venerabile tradizione sia conosciuta e stimata quale ricchezza spirituale per tutta la Chiesa" e l'iniziativa dell'Assemblea dell’Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), mons. Louis Sako, arcivescovo caldeo di Kirkuk (Iraq), ha dato nella Casa di Nostra Signora del Monte Carmelo Santuario di Fatima in Portogallo, questo 7 novembre alle ore 16:00, una conferenza dal titolo "I cristiani perseguitati in Iraq". L'Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme del Portogallo è stato rappresentato dal suo luogotenente, il signor Figueiredo de Barros e dal suo Cancelliere Dr. Nuno van Uden.
La drammatica situazione che i cristiani vivono in Iraq, vittime di persecuzioni e di attacchi, è stata descritta con serenità e coraggio da Mons. Sako, testimone quotidiano di questa realtà. I segni del radicalismo religioso che le più recenti rivoluzioni nel mondo arabo stanno cominciando a rivelare sono stati ricordati con preoccupazione.
L'arcivescovo dell’ Iraq ha chiesto il sostegno di tutti i cristiani d'Occidente affinché si mostrino in pubblico, con delle azioni concrete a sostegno dei loro fratelli che soffrono in questi paesi. Egli ha anche chiesto di pregare perché Dio infondi loro il coraggio e la pazienza di continuare a testimoniare i loro valori cristiani. Mons. Sako ha osservato che, per loro, è molto importante non sentirsi isolati: ogni gesto di sostegno, ogni segno di amicizia che gli possiamo trasmettere diventa un incoraggiamento che li aiuta a non rinunciare.
Al termine della conferenza è stata distribuita a tutti questa preghiera:
Signore,
La situazione in Iraq è difficile e la sofferenza dei cristiani è pesante e terrificante.
Ti chiediamo, Signore, veglia su tutti noi,
dacci la pazienza e il coraggio di continuare a testimoniare i nostri valori cristiani con fiducia e speranza.
Signore, la pace è il fondamento della vita umana!
Donaci la pace e la stabilità di vivere l’uno con l'altro senza paura o ansia, ma con dignità e gioia!
Mons. Louis Sako, nato a Moussul, è considerato un sostenitore del difficile processo di democratizzazione del paese. Secondo l’ACS Mons. Louis Sako "è uno dei promotori più impegnati nel dialogo e la riconciliazione in Iraq", si è impegnato soprattutto negli ultimi mesi nella segnalazione dell' aggressività da parte dei fondamentalisti islamici contro la minoranza cristiana. La sua lotta contro l'intolleranza religiosa gli ha già valso l’attribuzione di diversi premi internazionali come quello del Defensor Fidei nel 2008, l’International Pax Christi Award nel 2010 e il Premio della Fondation Stephanus, in Germania, quest'anno.