"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

10 giugno 2022

Baghdad, polemiche sulla proposta ministeriale di abolire le classi miste


Una proposta avanzata per saggiare la reazione dell’opinione pubblica, come era avvenuto già in passato in altre occasioni, e che anche stavolta ha sollevato feroci polemiche in rete e sui social fra favorevoli e contrari. Il mese scorso il ministero iracheno dell’Istruzione ha prospettato la separazione dei sessi nelle aule scolastiche, in prima battuta per gli istituti primari e secondari, poi una successiva estensione a studenti di grado più elevato. Una norma che incontrerebbe il sostegno dei partiti di ispirazione islamica e degli ambienti radicali, ma che è osteggiata dalla società civile. “Una discussione che ogni tanto esce - spiega ad AsiaNews Saad Salloum, giornalista e professore associato di Scienze politiche all’università di al-Mustanṣiriyya a Baghdad - e incontra una forte opposizione nelle superiori e nelle università”.
Secondo le intenzioni del ministero, nel ciclo primario di istruzione si vorrebbe introdurre il divieto di formare classi miste a favore di una rigida separazione dei generi. Un test preliminare, a detta di alcuni osservatori, per saggiare la reazione dell’opinione pubblica prima di estendere le stesse norme anche a un livello superiore. Le divisioni riguarderebbero anche il personale docente negli istituti riservati ad un solo sesso, con insegnanti donne per le ragazze e uomini per i maschi. In caso di trasferimento ad altro istituto, il passaggio sarebbe ammesso solo se il genere dello studente corrisponde a quello dell’istituto, mentre verrebbero congelati gli spostamenti misti.
Uno dei baluardi dell’istruzione in Iraq è quello della commistione dei sessi, che si è affermato negli ultimi decenni a dispetto dei vari governi che si sono alternati al potere. Tuttavia, dall’invasione Usa del 2003 e con l’avanzata dei partiti di ispirazione islamica sono aumentate le pressioni sull’esecutivo e le istituzioni per far votare in Parlamento una legge che introduca la separazione. Un tentativo di forzare la mano che incontra però una forte resistenza nella società civile e in una parte del corpo docente, che difende con forza il concetto di una educazione laica e libera da condizionamento religiosi.
Dibattiti sull’argomento, racconta Saad Salloum, “ogni tanto emergono” ma vi è una “forte opposizione” in una parte consistente degli iracheni, non a caso il provvedimento è pensato per il primo ciclo. “Negli istituti di grado superiore - sottolinea - dove gli alunni sono più grandi, è impossibile immaginare una separazione. Nessuno la vorrebbe accettare, né gli studenti così come i professori”. Per i proponenti e quanti la sostengono, prosegue, “non vi sono solo motivazioni religiose” ma pure “questioni di carattere educativo” che non sembrano però sufficienti per far presa sulla massa e il ministero stesso “non ha preso ancora una posizione netta” sulla controversia.
A seconda delle aree del Paese o delle diverse città vi può essere una “diversa” accettazione e un “sostegno” crescente alla proposta, che è legata anche “a fatti di cronaca accaduti in alcune scuole private del Paese”. Il riferimento è a episodi “particolari e controversi”, fra i quali la diffusione di un video relativo a una festa di fine anno in un istituto privato di Baghdad che ha sollevato polemiche per frasi e atteggiamenti ritenuti osceni.
Tuttavia, la maggioranza è convinta che eliminare le classi miste non sia la soluzione corretta, ma solo la consacrazione di una società islamizzata. “Le divisioni - conclude il prof. Salloum - sono contrarie alla nostra cultura e una parte del Paese ha reagito con risentimento, tanto che il ministero si è subito affrettato a chiarire che essa avrebbe solo una applicazione limitata ad alcuni istituti particolari. Fra gli insegnanti ve ne sono di favorevoli e contrari… di certo vi è che resta una questione dibattuta e controversa” che non può essere affrontata o risolta basandosi sulla reazione emotiva a fatti controversi.

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Classes separated by gender return to Iraq