"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

7 settembre 2021

Baghdad, elezioni: dal card. Sako un appello al voto. Al-Sadr ci sarà

By Asia News
6 settembre 2021

La Chiesa caldea lancia un appello alla popolazione irachena, per un’ampia partecipazione alle elezioni parlamentari in programma il mese prossimo, che proprio in questi giorni hanno ricevuto anche l’adesione - a lungo in dubbio - del leader sciita Muqtada al-Sadr.
In una nota diffusa sul sito del patriarcato a firma del card. Louis Raphael Sako si invita a “scegliere rappresentanti” che conoscano “la politica, la legge e i bisogni delle persone” e le cui mani siano “pulite” in una nazione piagata da decenni di malaffare e corruzione. Serve una svolta, osserva il porporato, perché “le precedenti elezioni sono state deludenti”.
In un Paese in cui è forte il timore di destabilizzazione e di scenario afghano in caso di ritiro repentino dei soldati Usa, il 10 ottobre sono in programma le elezioni politiche - se non intervengono nuovi rinvii, con la tornata elettorale prevista in origine a giugno. Col voto verranno scelti i 328 membri della Camera dei rappresentanti, i quali saranno poi chiamati a indicare il futuro presidente della Repubblica e il primo ministro, col nuovo governo.
Nei giorni scorsi Jaleel Adnan Khalaf, al vertice della Commissione elettorale indipendente che verifica le regolarità del voto, ha confermato l’invito formulato a 75 nazioni e ong internazionali per verificare che non vi siano brogli o contestazioni nei seggi elettorali. Un passaggio cruciale per la vita del Paese che, proprio in queste ore, ha ottenuto l’adesione di al-Sadr. In un primo momento, il leader sciita aveva invitato i suoi sostenitori al boicottaggio. Egli ha un bacino potenziale di milioni di elettori e una milizia paramilitare che risponde ai suoi ordini.
Oggi il cambio di rotta di al-Sadr, dietro il quale vi sarebbe la volontà di aiutare le autorità a “mettere fine alla corruzione” dopo aver attaccato per anni quella che definiva l’influenza negativa tanto dell’Iran, quanto degli Stati Uniti per la vita della nazione. Partecipare è “accettabile ora” ha dichiarato al-Sadr in un intervento televisivo, circondato da decine di fedelissimi e con indosso un turbante nero a rivendicare la discendenza diretta dal profeta Maometto.
Il blocco Saeroon legato al leader sciita è il più consistente nell’attuale Parlamento, con 54 seggi su un totale di 328; anche la nuova legge elettorale sostenuta dal premier Mustafa al-Kadhimi, che riduce le dimensioni dei collegi elettorali ed elimina il voto di lista a favore delle preferenze per singoli candidati, dovrebbe garantire un ampio successo.
Nel suo appello, il patriarca caldeo ribadisce “la vicinanza alle aspirazioni degli iracheni alla pace, alla stabilità e all’unità nazionale” mentre al governo di Baghdad spetta il compiuto di garantire un clima elettorale che consenta un “voto libero e senza pressioni”.
Il card Sako ricorda infine la richiesta dei mesi scorsi “di una lista cristiana unica” ma non è stato possibile raggiungere un accordo fra le varie componenti.
Tuttavia, conclude la nota, “invitiamo i cristiani a scegliere i candidati secondo criteri precisi” e “chiediamo ai fratelli musulmani di votare persone che amano l’Iraq e lavorano per il bene della sua gente”.