By AgenSIR
“I partiti politici lascino la libertà al nuovo primo ministro, Mustafa Al-Kazemi, di formare un governo civile nazionale forte ed equo, capace di essere riferimento per tutti gli iracheni”.
È il monito del patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, contenuto in una nota in cui lamenta la mancanza di rappresentanza politica della componente cristiana. Non è la prima volta che il patriarca caldeo denuncia “il furto” delle quote di rappresentanza spettanti ai cristiani. La legge concede ai cristiani cinque seggi nella Camera dei rappresentanti così da preservare la loro rappresentanza e tutelare i loro diritti.
“La realtà – rimarca il card. Sako – è diversa e vede i partiti più forti votare a favore dei cristiani loro fedeli. Questi, infatti, perseguono l’agenda del partito e non della minoranza cui appartengono”. La richiesta avanzata già in passato dal cardinale è quella di riservare questa quota alla votazione solo dei cristiani, “candidati non espressione dei partiti e per questo capaci di parlare in favore dei cristiani”. “I cristiani iracheni – conclude – sono figli di questa terra benedetta, la terra delle civiltà, la terra di nostro padre Abramo. Sono orgogliosi dell’eredità della loro storia, si aggrappano ai valori della loro fede cristiana, amano il loro Paese e credono nella convivenza”.
“I partiti politici lascino la libertà al nuovo primo ministro, Mustafa Al-Kazemi, di formare un governo civile nazionale forte ed equo, capace di essere riferimento per tutti gli iracheni”.
È il monito del patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, contenuto in una nota in cui lamenta la mancanza di rappresentanza politica della componente cristiana. Non è la prima volta che il patriarca caldeo denuncia “il furto” delle quote di rappresentanza spettanti ai cristiani. La legge concede ai cristiani cinque seggi nella Camera dei rappresentanti così da preservare la loro rappresentanza e tutelare i loro diritti.
“La realtà – rimarca il card. Sako – è diversa e vede i partiti più forti votare a favore dei cristiani loro fedeli. Questi, infatti, perseguono l’agenda del partito e non della minoranza cui appartengono”. La richiesta avanzata già in passato dal cardinale è quella di riservare questa quota alla votazione solo dei cristiani, “candidati non espressione dei partiti e per questo capaci di parlare in favore dei cristiani”. “I cristiani iracheni – conclude – sono figli di questa terra benedetta, la terra delle civiltà, la terra di nostro padre Abramo. Sono orgogliosi dell’eredità della loro storia, si aggrappano ai valori della loro fede cristiana, amano il loro Paese e credono nella convivenza”.