By Radiovaticana, 22 agosto 2012
Al termine dell’udienza generale, il Papa ha rivolto un cordiale saluto alle Suore Caldee Figlie di Maria Immacolata, “impegnate in un generoso e prezioso servizio alle popolazioni dell’Iraq”. Le religiose cattoliche forniscono il loro aiuto non solo alla comunità cristiana ma anche ai musulmani, in un contesto difficile per tutti. Della situazione in Iraq si è parlato anche al Meeting di Rimini, dove ha dato la sua testimonianza il prof. Mehdat, docente universitario di Baghdad. Federico Piana gli ha chiesto di parlarci delle condizioni di vita dei cristiani in Iraq
Al termine dell’udienza generale, il Papa ha rivolto un cordiale saluto alle Suore Caldee Figlie di Maria Immacolata, “impegnate in un generoso e prezioso servizio alle popolazioni dell’Iraq”. Le religiose cattoliche forniscono il loro aiuto non solo alla comunità cristiana ma anche ai musulmani, in un contesto difficile per tutti. Della situazione in Iraq si è parlato anche al Meeting di Rimini, dove ha dato la sua testimonianza il prof. Mehdat, docente universitario di Baghdad. Federico Piana gli ha chiesto di parlarci delle condizioni di vita dei cristiani in Iraq
"La prima cosa che voglio dire è che i cristiani vivono in Iraq fin dal I secolo. Negli ultimi 50 anni, sono stati i cristiani a costruire l’Iraq. Cristiani erano i medici, gli insegnanti, gli infermieri. Ora siamo sempre di meno. Negli ultimi 30 anni siamo diminuiti tantissimo: siamo passati dal 20 al 5 per cento della popolazione irachena. La vita dei cristiani non è certo semplice, ma varia da città a città e anche da un quartiere all’altro. Però devo dire che il nostro vero problema è la presenza di gente che s’ingegna a creare i problemi: c’è gente che vuole distruggere, distruggere il Paese e anche le persone."
I cristiani iracheni si sentono abbandonati dalla comunità internazionale?
" Devo dire la verità? Sì. Si sentono abbandonati. Ora io mi aspetto dall’Occidente che pensi ai cristiani: non solo ai cristiani in Medio Oriente, ma anche ai cristiani nello stesso Occidente, in Europa e in America, perché ci sono delle forze che stanno lavorando contro i cristiani. E chiedo un aiuto per fronteggiare tutte quelle forze che nei Paesi arabi indeboliscono la presenza dei cristiani. Non bisogna lasciarle fare, perché l’obiettivo di questi poteri è colpire i cristiani del Medio Oriente. Dobbiamo avere il coraggio di contrastare queste forze."
Che rapporto c’è con i musulmani? Lo Stato garantisce la libertà religiosa?
"40 anni fa, la situazione dei rapporti tra cristiani e musulmani era migliore di oggi. Il problema è il governo che non dà sicurezza e non può garantirla, perché è debole. Ci sono poi tanti aspetti che il governo non tiene in considerazione, altre cose che non s’impegna a fare e anche se è a conoscenza di certe situazioni difficili non interviene."
Qual è oggi la situazione in Iraq?
"Dal 2003 [quando furono tolte le sanzioni] ad oggi, vediamo i risultati di tante guerre, di 30 anni di embargo: l’Iraq è un Paese veramente molto stanco. Ora la situazione economica è migliorata, ma la vita sociale è peggiorata perché non c’è sicurezza e non c’è tranquillità. Quindi, anche se è migliorata la situazione economica, senza sicurezza, il popolo non può vivere."