By SIR
“Non sappiamo più cosa pensare e cosa dire. La nostra unica salvezza rimane la preghiera”: a parlare da Baghdad è mons. Shlemon Warduni, vicario patriarcale caldeo della capitale, all’indomani di una serie di attentati e di esplosioni che hanno colpito, contemporaneamente, ben 14 diverse località irachene, tra cui Kirkuk e Tikrit, provocando almeno 90 morti e circa 200 feriti. Si tratta della giornata più sanguinosa degli ultimi due anni. Data la modalità degli attentati le Forze di sicurezza irachene ritengono che dietro possa esserci la mano di al-Qaeda.
Forte la condanna del presule degli attacchi che, dichiara al SIR, “giungono proprio all’inizio del mese di Ramadan, di digiuno, penitenza e preghiera, un tempo che dovrebbe essere di pace e che invece è stato macchiato dal sangue di vite innocenti. Non sappiamo cosa dire, ci resta solo la preghiera con cui impetrare pace e riconciliazione a Dio per tutti gli iracheni. Chiediamo a Dio che ci aiuti a ricercare vie di dialogo e di pace”.
Forte la condanna del presule degli attacchi che, dichiara al SIR, “giungono proprio all’inizio del mese di Ramadan, di digiuno, penitenza e preghiera, un tempo che dovrebbe essere di pace e che invece è stato macchiato dal sangue di vite innocenti. Non sappiamo cosa dire, ci resta solo la preghiera con cui impetrare pace e riconciliazione a Dio per tutti gli iracheni. Chiediamo a Dio che ci aiuti a ricercare vie di dialogo e di pace”.