"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

27 agosto 2008

Iraq: Arcivescovo denuncia l’aumento dei rapimenti


Tradotto ed adattato da Baghdadhope

Uno dei più importanti vescovi in Iraq ha lanciato un appello perché il governo argini la crescente ondata di rapimenti, ed ha affermato che i cristiani si sentono particolarmente a rischio. Riferendosi alla presunta riluttanza dei media e del governo ad affrontare il problema, l’Arcivescovo Jean Sleiman, ha riferito di "innumerevoli" casi di persone rapite. Il vescovo, che vive nella capitale irachena, ha descritto famiglie ed amici di persone rapite che hanno invocato il suo aiuto per la loro liberazione. Parlando da Baghdad in una intervista con Aid to the Church in Need (UK), l’Arcivescovo Sleiman ha detto: "Abbiamo più problemi, soprattutto i rapimenti.
"I media ignorano la questione",
ha detto, aggiungendo: "è importante chiedere al governo di prestare attenzione a questi temi e non solo alla situazione politica generale."
L’Arcivescovo Sleiman, che assiste la piccola comunità cattolica di rito latino in Iraq, ha aggiunto che il denaro è il motivo principale dei rapimenti, ma che l'estremismo religioso è stato spesso un fattore importante, in particolare per quanto riguarda il rapimento dei cristiani. Nel colloquio l'arcivescovo ha descritto come solo Martedì scorso (19/08/08) ha incontrato un cristiano il cui cognato e il figlio erano stati rapiti e ritrovato morti un mese dopo.
L’incontro con quell’uomo era avvenuto appena 24 ore aver ricevuto una visita da una signora che chiedeva i soldi per pagare il riscatto di 20.000 $ richiesti per la figlia diciannovenne.
L'arcivescovo, un Carmelitano dal Libano, ha continuato: "Non solo i cristiani sono presi di mira, ma essi si sentono profondamente vittime dell'ingiustizia perché non hanno mai svolto alcun ruolo nel conflitto interno al paese."
Ed il problema non è limitato a Baghdad. Nel mese di luglio secondo alcune notizie i cristiani nel nord dell'Iraq hanno formato delle milizie nel tentativo di migliorare la sicurezza. L’Arcivescovo Sleiman non è solo a chiedere di agire nei confronti del problema dei sequestri. Nel mese di maggio, Lord Carey di Clifton, ex arcivescovo di Canterbury, ha girato il video di un appello per la liberazione di cinque britannici - quattro guardie di sicurezza e un esperto informatico - sequestrati a Baghdad un anno prima. Il mese prima, il giornalista britannico Richard Butler era stato liberato dopo due mesi di prigionia nel sud-est della città irachena di Bassora.