By AgenSIR
2 gennaio 2024
Un anno di pace, stabilità, tolleranza, solidarietà e sicurezza: è l’augurio del patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, per il nuovo anno.
“Un anno – scrive – in cui i cuori e le anime sono inondati dai valori della tolleranza, dell’amore e della compassione. Un anno in cui si approfondiscono i legami di fratellanza, solidarietà e cooperazione tra tutti i gruppi. Un anno pieno di salute, sicurezza, felicità e gioia. Un anno in cui i valori della verità, del rispetto del diritto e della giustizia sono radicati e i diritti di ogni essere umano sono preservati”.
La preghiera del porporato è stata rivolta a Terra Santa, Ucraina e Russia, Iraq, Siria, Libano, Yemen e Sudan.
Che sia un anno “libero dall’odio, dall’ingiustizia, dalla corruzione, dall’ipocrisia, dalla doppiezza, dall’orrore dei conflitti e delle guerre che distruggono tutto”.
Al clero e ai vescovi il patriarca raccomanda di svolgere “il coraggioso ruolo profetico in difesa degli oppressi” e di “rivedere onestamente le nostre posizioni e rinnovare la nostra promessa di fedeltà per servirci in modo trasparente, imparziale e donando noi stessi sull’esempio di Cristo”.
L’invito finale di Mar Sako è di essere tutti “determinati a costruire un futuro migliore per noi, per la nostra gente e per il mondo”.
“Un anno – scrive – in cui i cuori e le anime sono inondati dai valori della tolleranza, dell’amore e della compassione. Un anno in cui si approfondiscono i legami di fratellanza, solidarietà e cooperazione tra tutti i gruppi. Un anno pieno di salute, sicurezza, felicità e gioia. Un anno in cui i valori della verità, del rispetto del diritto e della giustizia sono radicati e i diritti di ogni essere umano sono preservati”.
La preghiera del porporato è stata rivolta a Terra Santa, Ucraina e Russia, Iraq, Siria, Libano, Yemen e Sudan.
Che sia un anno “libero dall’odio, dall’ingiustizia, dalla corruzione, dall’ipocrisia, dalla doppiezza, dall’orrore dei conflitti e delle guerre che distruggono tutto”.
Al clero e ai vescovi il patriarca raccomanda di svolgere “il coraggioso ruolo profetico in difesa degli oppressi” e di “rivedere onestamente le nostre posizioni e rinnovare la nostra promessa di fedeltà per servirci in modo trasparente, imparziale e donando noi stessi sull’esempio di Cristo”.
L’invito finale di Mar Sako è di essere tutti “determinati a costruire un futuro migliore per noi, per la nostra gente e per il mondo”.