9 ottobre 2025
In vista delle elezioni in programma il prossimo 11 novembre, il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, ha diffuso un messaggio per invitare tutti gli iracheni, e i cristiani in particolare, ad “andare a votare in modo massiccio e scegliere coloro che ritengono più adatti a servire gli iracheni senza discriminazioni, capaci, integri ed onesti, rispettosi del pluralismo, della diversità delle religioni e delle nazionalità che caratterizzano l’Iraq, e che credono nella sua sovranità, rinascita e stabilità”.
Di contro, ribadisce il patriarca, “la Chiesa caldea respinge i cristiani corrotti, i gruppi armati che controllano gli averi e le città cristiane nella Piana di Ninive. Non accetteremo che la componente cristiana diventi ‘carburante’ per questi estranei”.
Mar Sako si dice preoccupato per la rappresentanza in parlamento della componente cristiana e ricorda che “per più di 15 anni, il governo iracheno non è riuscito a proteggere i diritti delle minoranze e ad adottare misure vincolanti per garantire loro giustizia e preservare la loro rappresentanza e il loro ruolo. Per questo – aggiunge – i cristiani non si arrenderanno e si impegneranno a fondo per ottenere questo diritto costituzionale che garantisce il loro futuro e consolida la loro sopravvivenza. La Chiesa caldea non si vende e non cede all’ingiustizia, e la sua lealtà all’Iraq e il suo amore per gli iracheni rimangono illimitati”.
Mar Sako si dice preoccupato per la rappresentanza in parlamento della componente cristiana e ricorda che “per più di 15 anni, il governo iracheno non è riuscito a proteggere i diritti delle minoranze e ad adottare misure vincolanti per garantire loro giustizia e preservare la loro rappresentanza e il loro ruolo. Per questo – aggiunge – i cristiani non si arrenderanno e si impegneranno a fondo per ottenere questo diritto costituzionale che garantisce il loro futuro e consolida la loro sopravvivenza. La Chiesa caldea non si vende e non cede all’ingiustizia, e la sua lealtà all’Iraq e il suo amore per gli iracheni rimangono illimitati”.