"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

23 ottobre 2025

Il cardinale Sako: “I cristiani iracheni testimoni della fede”

Joseph Tulloch
17 ottobre 2025

Foto Patriarcato caldeo

“Nonostante tutto ciò che abbiamo vissuto, pensiamo ancora di avere una vocazione per testimoniare la nostra fede in questo Paese, dove i musulmani sono la maggioranza.”
Lo ha dichiarato in un’intervista rilasciata ai media vaticani il cardinale patriarca Louis Raphaël I Sako, capo della Chiesa caldea in Iraq, subito dopo aver celebrato ieri la Messa per la riconsacrazione della storica chiesa di Al-Tahira a Mosul.

Fede e speranza

Indicando l’edificio sacro — profanato dal sedicente Stato islamico nel 2014 e gravemente danneggiato durante la battaglia durata un anno per la liberazione di Mosul — il porporato ha ricordato che i cristiani iracheni “hanno sofferto molto e sono stanchi”.
Si stima che nel Paese restino circa 200.000 cristiani, un forte calo rispetto ai milioni che costituivano la comunità solo pochi decenni fa. Ma, ha sottolineato Sako, i cristiani iracheni “non perdono mai la fede e la speranza. Tutto si fonda sulla speranza.”

Il ritorno della ‘liturgia dello Spirito’
La chiesa caldea di Al-Tahira fu costruita a metà del XVIII secolo con un permesso speciale del pascià di Mosul, che volle ringraziare i cristiani per il loro ruolo attivo nella difesa della città contro l’attacco persiano del 1743. La chiesa è stata edificata sul sito dove sorgeva il monastero di San Gabriele del V secolo, che nei secoli IX e X divenne una rinomata scuola teologica. Fu proprio in quel monastero, ha spiegato il patriarca Sako, che nacque la liturgia caldea.
“È una liturgia dello Spirito,” ha detto il patriarca. “L’invocazione dello Spirito è ciò che cambia tutto.” Le preghiere della liturgia caldea, ha aggiunto, non sono “speculative o teologiche”, ma “brevi e comprensibili”, tratte direttamente dalla Bibbia. Il patriarca ha poi indicato le croci in stile caldeo che decorano la chiesa, sottolineando che sono spoglie, senza il corpo di Gesù come nei crocifissi occidentali.
“Questo ci dà speranza: Gesù è risorto - ha detto - anche se siamo perseguitati, anche se veniamo uccisi, abbiamo questa speranza.”

Un futuro di incertezze

La chiesa di Al-Tahira era stata inaugurata mercoledì 15 ottobre con una cerimonia laica che ha attirato molti giornalisti locali, oltre al governatore della provincia di Ninive e il ministro della Cultura del Paese. La Messa di riconsacrazione, celebrata ieri, è stata un evento più raccolto, con la partecipazione di un gruppo ristretto di fedeli caldei. È stata officiata in una combinazione di arabo, neoaramaico caldeo e francese, per rendere omaggio alla delegazione de L’Oeuvre d’Orient, l’organizzazione che ha finanziato la ristrutturazione della chiesa. Otto anni dopo la liberazione di Mosul dall’Is, pochissimi cristiani sono tornati a vivere stabilmente nella città. La maggior parte dei partecipanti alla cerimonia proveniva da villaggi cristiani circostanti. Noah, 29 anni, arrivato da Karamlesh, località a maggioranza cristiana, ha detto: “Questa riapertura mi dà la speranza che i cristiani possano avere un futuro in Iraq. Le cose ora vanno meglio di prima, ma non possiamo sapere come cambierà la situazione politica. Se Dio vuole, potremo restare.”

In Iraq otto anni dopo l’Is, a Mosul riaprono le porte due chiese storiche

By Vatican News - Patriarcato caldeo
Joseph Tulloch
16 ottobre 2025

Era il 2014 quando il sedicente Stato islamico (Is) prese il potere nel nord dell'Iraq, stabilendo a Mosul, la seconda città più grande del Paese, costruita sulle rovine dell'antica Ninive, la sua capitale. 
I luoghi sacri appartenenti alle molte minoranze dell'Iraq, cristiani, yazidi e altri, furono profanati e i credenti furono costretti a fuggire. Quando la città fu finalmente liberata, nel 2017, dopo un assedio durato un anno, i pochi residenti che vi tornarono trovarono le loro case distrutte e gli edifici religiosi vandalizzati. Quello che seguì fu un lungo e faticoso processo di ricostruzione, tutt'altro che semplice e ancora lontano dall'essere completato. 
Tuttavia, ieri, mercoledì 15 ottobre, è stato raggiunto un importante traguardo, con l'inaugurazione di due storiche chiese restaurate nel cuore del centro storico di Mosul. Chiese che, ha spiegato il patriarca Louis Raphaël Sako, capo della Chiesa caldea irachena “sono le nostre radici, la nostra storia e abbiamo bisogno di mantenerle vive". 

Un segno di speranza
I politici locali, il clero cristiano e i fedeli si sono quindi riuniti nella chiesa ortodossa siriana di Mar Toma, che risale al VII secolo, e nella chiesa caldea di Al-Tahira, del XVIII secolo. La prima era stata utilizzata come prigione dall’Is, che aveva anche gravemente danneggiato la Porta dei Dodici Apostoli, del XIII secolo, e scolpita in farsh, un marmo locale.
Fadi, 27 anni, è uno dei membri del team franco-iracheno che ha lavorato al restauro della porta. Cristiano e residente a Mosul, Fadi si è formato per tre anni prima di iniziare a lavorare al progetto. La riapertura delle chiese è "un segno di speranza – ha spiegato ai media vaticani – mostra ai cristiani che vivono all'estero che le cose stanno migliorando qui e che possono tornare a casa".

L'impegno de L'Ouvre d'Orient
La chiesa di Mar Toma è stata riconsacrata nel corso di una cerimonia ortodossa la scorsa settimana, mentre per la riconsacrazione di Al-Tahira si è aspettato fino ad oggi. Le inaugurazioni, invece, sono state un evento laico che ha segnato l'apertura ufficiale delle porte delle chiese al pubblico di Mosul e la fine di un progetto di restauro iniziato nel 2022. Protagonista importante di questo progetto è stato ALIPH, un fondo dedicato alla protezione e alla riabilitazione del patrimonio culturale in tutto il mondo. Per il restauro delle due chiese, ALIPH ha lavorato con L'Oeuvre d'Orient, ente di beneficenza cattolico francese che si concentra principalmente sul servizio ai cristiani in Medio Oriente. 

Le campane suonano ancora
"Si tratta di una grande festa non solo per i cristiani di Mosul, ma per tutti i suoi abitanti”, è stata l’indicazione di monsignor Hugues de Woillemont, direttore generale di L'Oeuvre d'Orient.
"Il culto riprenderà qui”, sono state le sue parole, “e le campane della Chiesa”, un tempo caratteristica nota del paesaggio sonoro urbano di Mosul, “suoneranno di nuovo”.

12 ottobre 2025

PM Barzani inaugurates 'Um al-Nour' church as symbol of coexistence


Kurdistan Region Prime Minister Masrour Barzani on Sunday inaugurated a new church in Erbil's Christian-majority Ankawa district. A gift from the Kurdistan Regional Government (KRG), the church is part of Erbil’s broader effort to foster a culture of tolerance, religious freedom, and peaceful coexistence, Premier Barzani asserted.
The Kurdistan Region Prime Minister cut the ribbon for the Um al-Nour - "Mother of Light" - Church during an official ceremony attended by two topmost leaders of Levantine Christians: Cardinal Louis Raphael Sako, Patriarch of the Chaldean Catholic Church in Iraq and the World and Ignatius Aphrem II, the Syriac Orthodox Patriarch of Antioch and All the East, alongside a number of dignitaries.
Addressing the crowd at the church, Premier Barzani emphasized the spiritual significance of the name, stating, “The church's name, Um al-Nour, is a title of the Virgin Mary, peace be upon her, who holds a revered status in both the Christian and Islamic religions, in addition to being a common name in Kurdish society.”
He further confirmed that “this church is a gift from the Kurdistan Regional Government to the displaced and expelled [Christians]” from their historic heartland, the Nineveh Plains, “whose unstable security conditions have not allowed them to return to their regions.”
Cardinal Sako said he was “in awe of the magnitude of the venue,” which he noted reflects Kurdistan Democratic Party (KDP) President Masoud Barzani’s commendable “love and care for his people,” describing the Um al-Nour Church as living proof of the latter. He stressed that the church is not only a house of worship for Christians but for all, including Kurds, adding, “God is for everyone.”

Safe haven for the persecuted
Prime Minister Barzani on Sunday recounted how the Kurdistan Region opened its doors to the “tens of thousands of Christian families who were forcibly displaced from Mosul and the Nineveh Plains after the attacks by [the Islamic State (ISIS)] Daesh terrorists, where they found a safe haven to live in peace and harmony under the wing of the Region.”
In 2014, ISIS launched a blitz offensive, seizing large swathes of territory in Iraq’s north and west. The group’s persecution of minority groups - including Christians, Turkmen, Shabak, and Yazidis - prompted hundreds of thousands to flee, with many settling in the Kurdistan Region’s Erbil and Duhok provinces.
As of mid-2025, the United Nations and the International Organization for Migration (IOM) report that some 103,000 to 109,000 internally displaced persons (IDPs) remain in camps within the Kurdistan Region. Meanwhile, the majority of IDPs in the Region live outside camps, having settled in urban areas.
Speaking at the inauguration as well, Mor Nicodemus Daoud Matti Sharaf, the Syriac Orthodox Archbishop of Nineveh’s provincial capital, Mosul, expressed “deep gratitude for the respected” KRG and Prime Minister Barzani, whose leadership, he said, is inspired from “the path of the Barzani family led by President Masoud Barzani.”
“When we came from Mosul [in 2014], carrying our wounds and pains after we were expelled by [ISIS],” Sharaf recalled, he remembered the “lasting words” of President Barzani, who then told them, “Do not be saddened. You are not our guests [in the Kurdistan Region]; you are in your own home and land. And whatever happens to you, happens to us. Whether we live together or die together, we will be together.”
“If the words of the father [Masoud Barzani] are as such, then it is no surprise that the son [Masrour Barzani] follows in his father’s footsteps,” the Archbishop affirmed.
Since 2003, prior to the 2014 ISIS onslaught, the Kurdistan Region has served as a sanctuary for many of Iraq’s ethnic and religious minorities due to its relative stability and security amid broader violence and sectarian conflict in Iraq.
The Region’s political system has also made institutional efforts to include minorities - most notably through a quota system in the Kurdish legislature. This system reserves a specific number of seats for minority groups, including Assyrian, Chaldean, and Syriac Christians, along with Turkmen and Armenians, to ensure their political voice is heard.
Prime Minister Barzani on Sunday reaffirmed the KRG's commitment to all faiths, mentioning the recent inauguration of a vital road near the Lalish Temple for Yazidis, and plans to lay the foundation stone for the al-Azhar Religious Institute in Erbil.
“The Kurdistan Regional Government will continue to support the principles of peace, coexistence, and respect for all religions,” he concluded.

Reopening of the Syriac Orthodox St. Thomas Cathedral. Mosul’s historic and beloved spiritual landmark rises again

By Syriac Press
October 11, 2025

Chaldean Patriarchate

Rising from the ashes of war, Mosul has begun to breathe again. After years of silence and ruin, the city witnessed a moment of profound renewal as the historic St. Thomas Syriac Orthodox Cathedral—often called the “Mother of Syriac Churches”—was reopened to the faithful. 
Once reduced to rubble by the Islamic State (ISIS) terrorist organization during its brutal occupation in 2014, the cathedral now stands restored, a powerful emblem of faith’s endurance and the unbroken spirit of the Chaldean–Syriac–Assyrian people in Beth Nahrin (Mesopotamia) who have safeguarded this land for centuries. 
The reopening ceremony was led by Syriac Orthodox Patriarch Mor Ignatius Aphrem II in the presence of Cardinal Mar Louis Raphaël Sako, Patriarch of the Chaldean Church. Among the participating bishops was Mor Nicodemus Daoud Matti Sharaf, Archbishop of Mosul, Kerkheslokh (Kirkuk), and the Kurdistan Region. 
He spearheaded the cathedral’s reconstruction. 
The Governor of Nineveh, Abdul Qader Al-Dakheel, also attended, along with crowds of faithful who traveled from across Iraq to witness this historic day.
 In his address, Archbishop Nicodemus Daoud Matti Sharaf reflected the painful memories of destruction and displacement, describing the reopening as a symbol of resurrection: We are the people of resurrection, he said. Today we witness the rebirth of St. Thomas Cathedral through God’s grace and the dedication of all who helped realize this dream. He pledged to rebuild every church destroyed in Mosul, emphasizing that true change begins when new generations learn to coexist and embrace the values of love and humanity.

Iraq: card. Sako (patriarca), appello al voto, “cristiani scelgano persone capaci, integre e oneste. Respingiamo gruppi corrotti”

9 ottobre 2025

In vista delle elezioni in programma il prossimo 11 novembre, il patriarca caldeo di Baghdad,
card. Louis Raphael Sako, ha diffuso un messaggio per invitare tutti gli iracheni, e i cristiani in particolare, ad “andare a votare in modo massiccio e scegliere coloro che ritengono più adatti a servire gli iracheni senza discriminazioni, capaci, integri ed onesti, rispettosi del pluralismo, della diversità delle religioni e delle nazionalità che caratterizzano l’Iraq, e che credono nella sua sovranità, rinascita e stabilità”.
Di contro, ribadisce il patriarca, “la Chiesa caldea respinge i cristiani corrotti, i gruppi armati che controllano gli averi e le città cristiane nella Piana di Ninive. Non accetteremo che la componente cristiana diventi ‘carburante’ per questi estranei”.
Mar Sako si dice preoccupato per la rappresentanza in parlamento della componente cristiana e ricorda che “per più di 15 anni, il governo iracheno non è riuscito a proteggere i diritti delle minoranze e ad adottare misure vincolanti per garantire loro giustizia e preservare la loro rappresentanza e il loro ruolo. Per questo – aggiunge – i cristiani non si arrenderanno e si impegneranno a fondo per ottenere questo diritto costituzionale che garantisce il loro futuro e consolida la loro sopravvivenza. La Chiesa caldea non si vende e non cede all’ingiustizia, e la sua lealtà all’Iraq e il suo amore per gli iracheni rimangono illimitati”.

2 ottobre 2025

Si è svolto in Iraq il sesto incontro della Commissione per il Dialogo tra la Chiesa Ortodossa Russa e la Chiesa Assira d'Oriente


Dal 22 al 27 settembre, con la benedizione di Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' (*) e di Sua Santità il Catholicos-Patriarca della Chiesa Assira d'Oriente Mar Awa III, si è svolto a Erbil (Regione Autonoma del Kurdistan in Iraq) il sesto incontro della Commissione per il Dialogo tra la Chiesa Ortodossa Russa e la Chiesa Assira d'Oriente. Quest'anno ricorre il decimo anniversario del lavoro della Commissione.
Il Patriarcato di Mosca era rappresentato all'incontro da: il Vescovo Kliment di Krasnoslobodsk e Temnikov – Co-Presidente della Commissione; lo Ieromonaco Stefan (Igumnov) – Segretario del DECR per le Relazioni Inter-Cristiane, Segretario della Commissione; S. G. Alferov, officiale del DECR.
Per la Chiesa Assira d'Oriente erano presenti: il Vescovo di Baghdad Mar Elia Isaac – Co-Presidente della Commissione; il Corepiscopo Samano Odisho – Rappresentante della Chiesa Assira d'Oriente in Russia, Segretario facente funzioni della Commissione; il Corepiscopo Nikodim Yukhanaev – Rappresentante della Chiesa Assira d'Oriente in Armenia; il Diacono Roland Bidzhamov.
L'incontro della Commissione è stato preceduto da un'udienza con Sua Santità il Catholicos-Patriarca Mar Awa III, tenutasi il 22 settembre presso la Residenza Centrale dei Catholicos-Patriarchi degli Assiri.
Al termine dell'incontro della Commissione è stato adottato un comunicato congiunto, che afferma:
"Sono stati riepilogati i risultati del dialogo bilaterale negli ultimi dieci anni, in particolare nel periodo successivo al precedente incontro del 17-21 giugno 2024 a Saransk e Krasnoslobodsk (Repubblica di Mordovia, Federazione Russa), e sono stati discussi i piani per l'ulteriore cooperazione in nove aree chiave:

1. Contatti al più alto livello. Coordinamento dell'interazione in sedi inter-cristiane e internazionali.
La Commissione ha sottolineato il valore dei fraterni e fiduciosi rapporti tra la Chiesa Assira d'Oriente e la Chiesa Ortodossa Russa. Nelle attuali difficili circostanze globali, queste relazioni hanno acquisito un'importanza speciale.
La Commissione considera storicamente significative le visite in Russia precedentemente effettuate da Sua Santità il Catholicos-Patriarca Mar Awa III, incluso il suo viaggio ufficiale del 30 maggio - 10 giugno 2025, e i suoi incontri con Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus'.
Per i cristiani iracheni, rimane memorabile la visita a Baghdad e Mosul nel 2002 di Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus', allora Metropolita di Smolensk e Kaliningrad e Presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne della Chiesa del Patriarcato di Mosca.
I membri russi della Commissione hanno sottolineato l'importanza degli sforzi compiuti da Sua Santità il Catholicos-Patriarca Mar Awa a sostegno della Chiesa Ortodossa Russa. Ciò è particolarmente rilevante vista l'incessante persecuzione della Chiesa Ortodossa canonica in Ucraina e di Sua Beatitudine il Metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina personalmente, nonché alla luce dei tentativi delle autorità dell'Estonia di vietare legalmente l'attività della Chiesa Ortodossa Cristiana Estone nel paese.
Allo stesso tempo, la Chiesa Ortodossa Russa esprime incrollabile solidarietà fraterna alla Chiesa Assira d'Oriente, una delle comunità cristiane più perseguitate al mondo. Ciò è particolarmente degno di nota in un anno che segna il 110° anniversario dello sterminio di massa dei cristiani nell'Impero Ottomano.
Di speciale importanza è l'imminente visita in Iraq del Metropolita Antonij di Volokolamsk, Presidente del DECR del Patriarcato di Mosca, e la sua partecipazione alla conferenza internazionale dedicata al 1700° anniversario del Concilio di Nicea, organizzata dalla Chiesa Assira d'Oriente.
Sono stati salutati con favore i contatti regolari dei rappresentanti delle due Chiese in eventi internazionali e la cooperazione nel lavoro delle piattaforme inter-cristiane. In questo contesto, la Commissione ha preso atto della decisione presa quest'anno di ammettere le parrocchie della Chiesa Assira d'Oriente in Russia al Comitato Consultivo Interconfessionale Cristiano della Russia.

2. Cooperazione nella sfera mediatica.
Questo aspetto della cooperazione include la copertura mediatica, specialmente sulle risorse ecclesiastiche ufficiali, degli eventi più importanti nelle relazioni tra la Chiesa Assira d'Oriente e la Chiesa Ortodossa Russa.
La Commissione ritiene inoltre importante realizzare progetti in Russia dedicati al patrimonio cristiano assiro. In particolare, durante il periodo in esame, con l'assistenza della Chiesa Assira d'Oriente, è stato organizzato un viaggio in Iraq per i rappresentanti del canale televisivo della Chiesa Ortodossa Russa "Spas". Le riprese sono state effettuate in luoghi connessi con il ministero dei Profeti Giona e Naum nell'antica Mesopotamia. Il filmato è stato utilizzato per la creazione del documentario-inchiesta in due parti "Babilonia. La Torre dell'Orgoglio". La prima è avvenuta sul canale "Spas" il 14 e 15 aprile 2025.

3. Scambio di studenti.
Questa area di cooperazione rimane importante nelle relazioni tra le nostre Chiese sorelle.
Nell'anno accademico passato, il rettore della parrocchia della Chiesa Assira d'Oriente a Rostov-sul-Don, il Sacerdote Ephraim Alkhas, è stato ammesso a studiare presso Scuola di Dottorato e Alti Studi Teologici “Santi Cirillo e Metodio”. Contemporaneamente, il chierico della parrocchia assira moscovita della Santa Vergine Maria, il Sacerdote Jacob Avdyshev, è stato iscritto al corso di dottorato presso l'Accademia Teologica di Mosca.
La Commissione prevede di continuare la cooperazione in questo settore, tra l’altro chiedendo alle autorità ecclesiastiche di includere in programmi bilaterali di scambio di studenti altre scuole teologiche sia della Chiesa Assira d'Oriente che della Chiesa Ortodossa Russa.