"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

29 settembre 2025

Iraq: 1700° Nicea, card. Sako alle chiese irachene, “unifichiamo la data della Pasqua”


 “Oggi la Chiesa si trova ad affrontare nuove sfide, come il secolarismo e il relativismo, oltre alla divisione nella celebrazione della Pasqua. La commemorazione del 1700° anniversario del Concilio di Nicea non dovrebbe essere solo un incontro formale per mettere in luce un documento storico; dovrebbe comportare il ritorno al Credo niceno come terreno comune per il dialogo ecumenico, con l’obiettivo di unificare la domenica di Pasqua in una data fissa, come testimonianza cristiana e impegno a camminare insieme verso l’unità e la piena comunione”.
Così il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, nel suo intervento alla conferenza organizzata dalla Chiesa Assira d’Oriente per commemorare il 1700° anniversario del Primo Concilio Ecumenico di Nicea (325 d.C.), in corso presso l’Università Cattolica di Erbil (27-29 settembre).
“Unità – ha ribadito Mar Sako – non significa fondere tutte le Chiese in una sola, ma piuttosto trovare un modello accettabile per la cooperazione ecumenica, poiché la nostra fede è una e condividiamo gli stessi sacramenti”.
Mar Sako ha espresso poi l’auspicio che da questa conferenza possa nascere la volontà, nelle chiese irachene, di “intraprendere passi audaci e concreti per raggiungere questo obiettivo. Il Concilio di Nicea – ha spiegato – dovrebbe illuminare il nostro cammino per superare la divisione, dobbiamo liberarci dall’essere legati a qualsiasi gruppo politico le cui politiche siano notoriamente discriminatorie nei confronti dei cristiani, così come a quelle del fanatismo religioso ed etnico. Lasciamo il nazionalismo ai laicisti. Noi, sacerdoti, dovremmo essere leali a Dio, concentrandoci sulla nostra missione e sul nostro servizio, considerandoli una priorità”. Il messaggio di Nicea oggi “è di unirsi e lavorare insieme per rafforzare la nostra presenza, il nostro futuro e i nostri pieni diritti in Iraq e nella regione, dove il cristianesimo ha avuto origine, si è radicato e si è diffuso”.
Da qui l’appello: “Iniziamo a unificare la data della Pasqua, almeno in Iraq. Come Chiesa caldea, inoltre, tendiamo la mano a coloro che sono disposti a lavorare insieme con sincerità per istituire un nuovo consiglio denominato “Consiglio dei Patriarchi e dei Vescovi iracheni” allo scopo di difendere la dignità e i diritti degli iracheni e dei cristiani, ripristinare la loro sicurezza e porre fine alle loro sofferenze”.