"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

11 maggio 2025

I cardinali entusiasti: «Il Papa ci ascolta». Cos'è il C9 creato da Bergoglio

Fabrizio Caccia

Lo conoscevano già, ma giorno dopo giorno papa Prevost è una magnifica scoperta anche per loro. Ieri mattina, nell’Aula Paolo VI, all’incontro a porte chiuse con i cardinali, si è presentato così: «In Perù dicono che ci sono 2.000 specie, 2.000 categorie di papas, cioè patate, in spagnolo. Beh adesso sono diventate 2.001...». Voleva dire: con lui, con il Papa agostiniano, missionario senza paura e teologo raffinato, che gioca con le parole (papa e papas) ma sembra avere ben chiara l’idea di dove vuol portare la Chiesa.
Il cardinale argentino Leonardo Sandri, 81 anni, all’uscita racconta il gustoso aneddoto e ancora ride. Spiritoso, papa Leone. E pieno di sorprese. Nell’Aula del Sinodo, dopo il suo intervento iniziale, che ha ripreso i temi potenti già lanciati col discorso dalla Loggia delle Benedizioni e l’omelia a San Pietro (la pace nel mondo, l’unità della Chiesa), rivolto ai cardinali ha detto: «Adesso tre minuti di silenzio per riflettere, riflettete, poi incominciate a parlare tra di voi, con i vostri vicini di sedia, quindi se volete chiedete di intervenire...».
E quasi 60 porporati volevano parlare, tra cui pure Sandri, ma a mezzogiorno passato, dopo più di due ore, mancavano ancora una trentina di interventi e Prevost ha sciolto l’assemblea: «Scusate ma ho altri impegni», tra cui la visita privata al Santuario della Madre del Buon Consiglio, a Genazzano, dai suoi amici frati agostiniani.
I cardinali, però, non se la sono presa. Anzi, tutt’altro. Forse è presto per dirlo, ma sembra averli già conquistati: «Con la sua amabilità, la luce che emana», racconta il cardinale Giuseppe Versaldi, 81 anni, un altro che ieri era presente. «Siamo arrivati all’incontro entusiasti e lo eravamo anche dopo, perché Prevost è lui stesso l’esempio vivente della sinodalità della Chiesa, con l’ascolto di tutti e poi il discernimento, la capacità cioè di fare sintesi, guidata dalla Grazia di Dio», continua il porporato di Villarboit (Vercelli).
Ma le berrette rosse nelle oltre due ore passate insieme si sono fatte sentire eccome: «In tanti, di ogni parte del mondo, gli hanno chiesto di coinvolgere il maggior numero possibile di noi nel governo della Chiesa», dice Domenico Calcagno, 82 anni, creato cardinale da Benedetto XVI nel 2012. «Perché noi in fondo siamo il Senato del Papa», gli fa eco Sandri con orgoglio. E sì, scherza (ma mica tanto) Calcagno, «è vero che papa Bergoglio aveva creato il suo C9 (il Consiglio dei cardinali, ndr), piano piano però si assottigliava, via un cardinale dopo l’altro, C8, C7...». Così ieri i cardinali hanno chiesto a Leone XIV pure di moltiplicare gli incontri, «non limitarli a una volta l’anno — continua il porporato di Parodi Ligure (Alessandria) —. Ormai le tecnologie lo permettono, possiamo organizzare delle conference call».
Un altro momento d’indubbia ilarità è stato quando il cardinale Louis Raphaël Sako, patriarca di Baghdad, ha rappresentato al Papa la necessità di tenere conto anche dei capi delle Chiese orientali, che non sempre sono cardinali. E Calcagno, allora, svela qual è stata la risposta pronta e molto ironica di Prevost: «Certamente cardinale, ma mi sembra che così lei stia preparando già il prossimo Conclave...».
A parte la battuta, su questo argomento il cardinale Sandri ha proposto di invitare anche i capi delle Chiese orientali al Concistoro. Ma Calcagno aggiunge che un altro tema molto sentito, ieri alla riunione, è stato quello — sollevato in particolare dai cardinali italiani — di «stare vicino e aiutare di più i sacerdoti e i vescovi», che si sentono trascurati: «Molti candidati all’episcopato rinunciano perché non tutto è splendore — l’allarme di Calcagno —. C’è chi dice: ma chi me lo fa fare?».
Molti dei cardinali del Conclave partiranno oggi dopo la recita solenne (ore 12) del Regina Coeli dalla Loggia centrale. Già ieri uno a uno sono stati salutati dal Papa. Alla fine Sandri è netto: «Prevost è molto umile, semplice, sereno. Ci è piaciuto».