"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

31 marzo 2006

Il cuore e la vita dei cristiani iracheni

Il cuore e la vita dei cristiani iracheni

“La nostra priorità è quella di frenare l’esodo dei cristiani dal Medio Oriente perché la Chiesa ha bisogno di loro” ha dichiarato il 29 marzo l’Arcivescovo Melchita di Aleppo (Siria) Jean-Clément Jeanbart ad Aiuto alla Chiesa che Soffre.
Il prelato si riferiva alla situazione in Siria dove i cristiani rappresentano il 10% della popolazione totale, (17 milioni) ma le sue parole confermano la gravità della situazione in tutte quelle terre di antichissima tradizione cristiana, una gravità ribadita lo stesso giorno e nello stesso contesto dal Patriarca Vicario dei Caldei, l’iracheno Monsignor Andraos Abouna.
Il vescovo iracheno ha infatti parlato della disperazione dei cristiani iracheni che in numero sempre maggiore stanno lasciando l’Iraq. Secondo Monsignor Abouna la situazione è peggiorata dopo le elezioni dello scorso dicembre, la sicurezza non esiste e la massiccia presenza delle forze di polizia non ne è garanzia. “… è molto difficile con un governo che non ha potere decisionale. Riuscite ad immaginare com’è la vita senza nessuna forma di governo?”
“Con il cuore i cristiani non vorrebbero lasciare il paese ma a causa della situazione preferiscono farlo” continua il vescovo, “… le chiese sono piene ma al di fuori di esse si ha la sensazione che i cristiani siano finiti in Iraq.”


Fonte: http://www.kirche-in-not.org/index_s.html