"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

5 febbraio 2024

Cardinale Louis Raphael Sako. Lettera pastorale in occasione della Quaresima 2024

By Cardinale Louis Raphael Sako

La Quaresima è uno cammino spirituale speciale verso la Pasqua, la risurrezione e la pace 

La Pasqua – il digiuno è un polo centrale della nostra fede cristiana, che imprime la vita di Cristo nella sua passione, morte e risurrezione, e il cammino del cristiano per vivere con Lui e inserirsi in Lui. La Pasqua è una spiritualità di partecipazione al mistero pasquale, da sola è capace di cambiare tutto con speranza e fiducia e di finire le guerre e fare la pace. 
All’inizio della creazione, tutto procedeva con docilità verso “Dio”, il centro, ma l’uomo, ben presto, fu trascinato liberamente in scelte sbagliate, e apparvero deviazioni inaspettate, dovute alle vicissitudini della sua natura dell’uomo, che voltò le spalle a Dio suo Creatore, e volle separarsi da lui (il comportamento di Eva e Adamo e del figlio prodigo, Luca capitolo 15). Il risultato fu che non riuscì a dominare i suoi istinti, le sue passioni e ambizioni, e il suo cuore si è indurito e successe ciò che è accaduto (Caino uccide suo fratello Abele). Da allora, il male persiste in tutte le sue forme: violenza, la diffusione delle operazioni terroristiche, guerra, omicidio, distruzione, corruzione, violazione dei diritti dell’uomo e disprezzo delle sue legittime aspirazioni, secondo la regola: o governiamo o uccidiamo.
Oggi, la scena sembra eccezionalmente più complicata e la situazione sta peggiorando, soprattutto nella nostra regione. A causa dell’abbandono dei valori umani e religiosi, il nostro mondo è in uno stato di caos, dello squilibrio, dell’instabilità dell’ordine mondiale e dell’equilibrio di potere: divisioni interne per il potere e il denaro, interventi esterni per interessi politici ed economici, e guerre devastanti qua e là, soprattutto nella terra di Gesù e nell’Ucraina. Tutto ciò rende i cuori delle persone spezzati e turbati, e i loro pensieri sono distratti, ansiosi e impauriti. Queste tempeste, che sono una macchia di disonore sul volto dell’umanità, devono essere corrette. La chiesa, nella sua nobile missione, non deve accontentarsi di discorsi timidi o diplomatici, ma deve alzare la voce non meno di quella dei profeti, e classificare questi atti come grandi peccati e crimini contro l'umanità. 
La quaresima - Il digiuno In questo ambiente fragile, (quest’anno dal 12 febbraio al 30 marzo), che precede la passione, morte e risurrezione di Cristo, viene a dare alla nostra vita un nuovo orizzonte, per distinguere il bene dal male, il vero dal falso, scegliere ciò che Dio vuole, e armonizzarci gli uni con gli altri per cambiare e risorgere in meglio, in uno spirito di umiltà, riconciliazione e saggezza.
Il digiuno è un tempo per rinnovarsi, per crescere e raffinarsi, affinché l’uomo recuperi la sua immagine, creata da Dio a sua immagine e somiglianza (Gen 1,26).
Il digiuno non è solo digiuno dal cibo, ma anche dal peccato. È un tempo di conversione - pentimento attraverso l’atmosfera spirituale che fornisce. La conversione “Metanoia" è la parola centrale nella predicazione di Gesù che significa letteralmente “volgersi” dal peccato a Dio".
La conversione è un invito ad entrare nel Nuovo Testamento, nella sua logica, e a lasciare che lo Spirito Santo ci riempia, ci cambi dall’interno, affinché cambi il nostro sguardo e il nostro modo di vivere, e rafforzi veramente il nostro rapporto con Dio e il nostro rapporto vicendevole per cercare il recupero spirituale, umano ed ecclesiastico, e per lavorare insieme con coraggio per diffondere la cultura della vita, della fraternità, della pace e della convivenza armoniosa, per risvegliare la società, realizzare la stabilità e il rispetto della dignità umana e della libertà. 
Il digiuno è un momento forte per confessare i nostri peccati disgustosi, per abbandonare le cattive abitudini, per rimuovere le radici dell’egoismo, dell’indifferenza, dell’odio e della violenza, dell’ipocrisia, della diffamazione, della ricerca del piacere e l’abbandonarvisi, della brama di avidità, anche in modi proibiti, impadronendosi e sfruttando i patrimoni degli altri, per cambiare in sincerità e integrità morale. Il digiuno è come un autolavaggio completo come facciamo con i nostri veicoli! Abbiamo esempi nel Vangelo con Zaccheo, il pubblicano e la Maddalena.
Il digiuno è il tempo dell’applicazione del comandamento dell’amore e della misericordia. Gesù Cristo ha preferito la misericordia al sacrificio, nel rimuovere i muri che ci separano dagli altri, e nel dare generosamente per aiutare i fratelli e le sorelle nel bisogno, come affermano le raccomandazioni del profeta Isaia: “Non è questo piuttosto il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi, e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne? (Is 58,6-7).

Supporto divino:

Il roveto ardente
“Io sarò con te” (Es 3,12). “Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo (Mt 28,20). Com’è bello che il Nuovo e l’Antico Testamento si incontrino nella vicinanza del Signore con noi! Dio è con noi: “Emmanuele”. Questo è il fondamento della nostra esistenza, la via della salvezza. Dobbiamo solo camminare fedelmente con Cristo. Con questa fiducia e preghiera possiamo dire: “Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me” (Sal 23,4). Questa è la novità dell’insegnamento di Gesù.
Dobbiamo tornare alla nostra autenticità, dare un esempio meraviglioso alle nostre parrocchie, alle nostre famiglie e alla società, convertendoci e affrontando con decisione i comportamenti malvagi, prima che avvenga il disastro, e migliorando il rapporto con Dio e tra di noi, con reciproco altruismo esemplare, per raggiungere la fine gloriosa come Cristo: il passaggio alla risurrezione, alla vita e al rinnovamento “ܩܝܡܬܐ ܘܚܝ̈ܐ ܘܚܘܕܬܐ”, come è il motto della nostra liturgia caldea, e per raggiungere la pace nel nostro mondo avvolto nelle tenebre.

Auguro un digiuno benedetto, una gloriosa resurrezione per tutti e pace per il nostro paese, l’Iraq, la nostra regione e il nostro mondo!