"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

10 giugno 2006

Vita a Baghdad. Ma... è vita? E morì con un felafel in mano.

Si aggiorna di ora in ora la lista delle proibizioni cui i cittadini di Baghdad devono adeguarsi:
Vietato indossare capi di vestiario con scritte in inglese
Vietato vendere/acquistare maionese (l'accusa è che sia fabbricata in Israele)
Vietato alle donne viaggiare con mezzi pubblici dove ci siano uomini (visto che è già vietato loro di guidare, e che difficilmente nel caos iracheno sarà possibile organizzare trasporti pubblici separati, le donne potranno andare a piedi o rimanere in casa)
Vietato vendere felafel -polpettine di ceci o fave- (ai venditori di felafel sono stati dati 14 giorni di tempo per smettere di vendere il popolare ed economico cibo ed eventualmente "convertire" la priopria azienda - di solito un misero carrettino. La ragione data ad uno di questi venditori è che le felafel non esistevano ai tempi del Profeta Maometto, ma altre ipotesi riguardano la presenza della stessa ricetta nella cucina ebraica)