Maran Qimle Mshobha Lshemeh . Con queste parole, che in aramaico significano Felice giorno della Resurrezione, Papa Benedetto XVI ha salutato i fedeli cristiani che appartengono a quelle chiese di rito orientale che usano quella lingua per la liturgia, ed anche come lingua ancestrale dellla comunicazione familiare ed interpersonale con i membri della comunità.
Sono le chiese che hanno come cuore pulsante il martoriato Iraq. L'Iraq dove, secondo il Pontefice, la pace deve prevalere sulla guerra senza pietà.
Stamani le celebrazioni pasquali si sono tenute in tutto il paese senza incidenti di rilievo malgrado le minacce che nei giorni scorsi erano state rivelate ai sacerdoti da parte della polizia irachena e delle forze della coalizione.
Ai cristiani iracheni è difficile augurare una Felice Pasqua, per ora al massimo si può loro augurare che la Pasqua sia serena.