"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

10 settembre 2025

Il primo ministro iracheno riapre due storiche chiese cattoliche distrutte dall’ISIS a Mosul

3 settembre 2025

Il primo ministro Mohammed Shia al-Sudani
ed il vescovo siro cattolico di Mosul
Monsignor Benedictus Y. Hanno

Il 1° settembre, la città di Mosul, in Iraq, è stata teatro di una cerimonia ufficiale per commemorare la riapertura di due chiese storiche completamente restaurate: la Chiesa di Nostra Signora dell’Immacolata Concezione — nota come Al-Tahera e appartenente alla comunità cattolica siriana — e la Chiesa di Nostra Signora dell’Ora, situata nel Monastero Domenicano.
All’evento hanno partecipato il primo ministro Mohammed Shia’ al-Sudani, funzionari governativi e rappresentanti delle organizzazioni internazionali che hanno sostenuto la ricostruzione.

Un simbolo di convivenza e fratellanza
Durante il suo intervento nella Chiesa dell’Immacolata Concezione, al-Sudani ha affermato: «Questa chiesa sorge tra le macerie per rappresentare la casa dove il Signore riunisce i cuori delle persone senza divisioni né ostilità, in una convivenza antica quanto l’Iraq stesso». Il leader ha sottolineato che la riapertura rappresenta il ritorno allo spirito di Mosul e alla fratellanza tra i suoi abitanti.

L’appello dei cristiani iracheni

Mons. Benedictus Younan Hanno
, vescovo di Mosul e delle comunità cattoliche siriane della regione, ha chiesto al primo ministro di estendere lo stesso sforzo di restauro del patrimonio alla cura della popolazione cristiana. Ha ricordato che circa l’80% dei cristiani iracheni subisce violazioni dei diritti e continua ad essere costretto ad emigrare.
“I cristiani iracheni sono emigrati per forza, lasciando la loro patria tra lacrime e dolore, e continuano ad aspettare di tornare, desiderando rivedere l’Iraq come un paese bello, capace di accogliere i suoi figli cristiani insieme ai loro fratelli di altre comunità”, ha sottolineato.
Dopo i discorsi, è stata suonata la campana della chiesa ed è stato piantato un ulivo nel cortile come simbolo di pace. Successivamente, le autorità si sono recate al monastero domenicano per riaprire anche la chiesa di Nostra Signora della Hora.

Dalla distruzione dell’ISIS alla ricostruzione internazionale
Entrambi i templi, insieme alla Grande Moschea al-Nuri e al suo iconico minareto inclinato, sono stati gravemente danneggiati durante l’occupazione di Mosul da parte del gruppo terroristico Stato Islamico (ISIS) tra il 2014 e il 2017.
Dopo la liberazione della città, l’UNESCO ha avviato il restauro dei monumenti nell’ambito dell’iniziativa “Revivir el Espíritu de Mosul” (Rivivere lo spirito di Mosul), ricostruendoli secondo i loro progetti originali. Il progetto è stato finanziato dagli Emirati Arabi Uniti (EAU) e dall’Unione Europea (UE).