"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

2 agosto 2011

Attacchi alle chiese di Kirkuk: aggiornamenti

By Baghdadhope*

Secondo le ultime notizie e foto pubblicate da Ankawa.com le chiese di Kirkuk nel mirino degli attentatori erano tre. La chiesa siro cattolica della Sacra Famiglia dove l'autobomba esplosa durante la notte ha causato il ferimento di una ventina di persone abitanti nella zona e del sacerdote,
Padre Imad Yelda; la chiesa evangelica presbiteriana del quartiere di Almas e quella assira dell'est dedicata a San Giorgio che si trova nella stessa zona e dietro la quale un'autobomba è stata fatta detonare da forze congiunte irachene-americane.

Kirkuk: autobomba contro chiesa, 15 feriti. Mons. Sako: cristiani “tristi e sotto shock”

By AsiaNews

La comunità cristiana irakena è “triste e sotto shock”, perché gli attentatori hanno colpito “un luogo sacro” e preso di mira “persone innocenti”.
È quanto afferma ad AsiaNews mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk, città nel nord dell’Iraq, teatro dell’ultimo attacco contro la minoranza religiosa a due giorni dall’inizio del Ramadan, il mese sacro dei musulmani, in cui si registra sempre un aumento negli attacchi. Questa mattina alle 5.30 ora locale un’autobomba è esplosa davanti alla chiesa siro-cattolica, ferendo 15 persone. L’ordigno si trovava a bordo di una vettura, parcheggiata nei pressi della chiesa della Sacra Famiglia. La deflagrazione ha inoltre causato il danneggiamento del luogo di culto e di altre 30 abitazioni della zona, mentre un secondo ordigno era pronto a esplodere.
Fonti locali riferiscono che fra i feriti vi sarebbero anche il cristiano Mati Shaba, che versa in condizioni serie, padre Imad Yelda, uno dei sacerdoti responsabili della chiesa, ferito lievemente, un bimbo di appena 20 giorni e alcuni abitanti del quartiere Shaterlo, nella zona a nord di Kirkuk, a maggioranza cristiana e turcomena.
P. Imad Hanna, ferito nell’attacco, ha confermato che “è la prima volta che questa chiesa subisce un attacco terrorista”. Lo scoppio ha distrutto le porte e parte dell’interno della chiesa insieme a molte auto ed edifici delle zone circostanti.
In mattinata mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk, ha visitato di persona i feriti negli ospedali, molti dei quali sono già tornati a casa. Interpellato da AsiaNews, il prelato racconta che “i cristiani sono tristi e sotto shock” perché l’obiettivo “è un luogo sacro” e sono state colpite “persone innocenti”. Egli racconta di “molte auto bruciate” e di danni seri nella zona.
Il dolore è ancora più grande, continua mons. Sako, perché l’attacco si è verificato “apposta in un momento sacro, di digiuno e preghiera, di conversione”. “Siamo scioccati – conclude l’arcivescovo, "perché i cristiani non sono parte del gioco politico” che ruota attorno alla città, ai centri di potere, agli interessi economici. “Noi siamo sempre per il bene, il dialogo, e abbiamo buoni rapporti con tutti”.
Kirkuk, con i suoi 900mila abitanti, da tempo è al centro di un conflitto etnico-politico fra arabi, turcomanni e curdi. Questi ultimi la vorrebbero annessa alla regione del Kurdistan, mentre arabi e turcomanni sostengono il legame con il governo centrale irakeno. Fonti locali hanno riferito della scoperta di un secondo ordigno, sempre all’interno di un’auto parcheggiata nei pressi della Chiesa evangelica presbiteriana, nella zona di al Mass, al centro di Kirkuk. L’ordigno era innescato e pronto ad esplodere. Il doppio attentato di oggi giunge a meno di un mese di distanza dalla costruzione della prima chiesa a Kirkuk, dopo l’invasione statunitense nel 2003 (cfr AsiaNews 08/07/2011, "Tre fontane": una nuova chiesa a Kirkuk, segno di speranza)

Christians “sad and in shock,” Mgr Sako says after car bomb explodes at Kirkuk church, wounding 15

By Asia News

Iraq’s Christians are “sad and in shock” because attackers targeted a “sacred place” and “innocent people”, said Mgr Louis Sako. The archbishop of Kirkuk, a city in northern Iraq, spoke to AsiaNews about the latest outrage against the country’s Christian community two days into Ramadan. Since the start of the Muslim holy month, attacks have been on the rise. This morning, a car bomb exploded near the Holy Family Syro-Catholic Church at about 5:30 am (0230 GMT), wounding 15 people. Some 30 homes were also damaged. A second bomb was also found.

According to local sources, Mati Shaba, a Christian man, is among the wounded, and is in serious conditions. Fr Imad Yelda, one of the church’s clergymen, was slightly injured. A 20-day-old baby and residents from the predominantly Christian and Turkmen neighbourhood of Shaterlo in northern Kirkuk were also hurt.

Fr Imad Hanna, who was also injured in the attack, said, “It is the first time that this church is the object of a terrorist attack.”
The blast damaged the doors and inside the building, as well as cars and other buildings around the area.

This morning, Mgr Louis Sako, the archbishop of Kirkuk, visited the wounded in hospital. Many of them have already been released and gone home.

Speaking to AsiaNews, the prelate said that “Christians are sad and in shock” because “a sacred place” and “innocent people” were targeted. “Many cars caught fire” and there was widespread damage in the area, he added.

According to the archbishop, the attack has caused a great deal of sorrow because it occurred “at a holy time of fasting and prayer, [a time] of conversion.”

“We are shocked,” he explained, “because Christians play no role in the political games” of the city, its centres of power and economic interests. “We are always for what is good, for dialogue, and we have good relations with everyone.”

With a population of 900,000, Kirkuk is at the centre of an ethnic-political struggle between Arabs, Turkmen and Kurds. The latter would like to see the city annexed to Kurdistan, whilst Arabs and Turkmen want it to remain linked to Iraq’s central government.

Local sources said that a second bomb was found in a car parked near a Presbyterian Evangelical church at al Mass, in central Kirkuk. The bomb was ready to explode but was defused.

Today’s bombs come a month after the opening of the first church built since the US invasion of 2003 (see Joseph Mahmoud, “New ‘Three Fountains Church’ near Kirkuk, a sign of hope,” in
AsiaNews, 8 July 2011).

Attacchi alle chiese di Kirkuk: aggiornamenti

By Baghdadhope*

Il conto dei feriti dell'attacco alla chiesa siro cattolica della Sacra Famiglia di Kirkuk avvenuto la scorsa notte sale di ora in ora.
Secondo quanto riferito dal sito Al Rafidaiyn le vittime sarebbero in totale 19 - altre fonti però innalzano addirittura il numero a 23 - tra cui 5 di fede cristiana.
L'agenzia Associated Press, citata dal sito Iraq Hurr, ha riportato le parole di un sacerdote di Kirkuk, Padre Haithem Akram, che ha ribadito come l'intento di chi compie tali attentati è quello di "spingere i cristiani a lasciare l'Iraq attraverso la diffusione del terrore."
"I cristiani" ha affermato Padre Akram "sono facili bersagli perchè non hanno forze militari a loro difesa ma non abbandoneranno il proprio paese."

Guarda tutte le foto dell'attentato alla chiesa siro cattolica di Kirkuk e quelle del disinnesco dell'ordigno ritrovato davanti la chiesa evangelica presbiteriana della stessa città.
Fonte: Ishtar TV

Kirkuk: bomb found in front of the evangelical Presbyterian Church

By Baghdadhope*

After the attack on the Church of the Holy Family (contrary to what has been reported by agencies it would be a Syriac Catholic and not a Syriac Orthodox church), that destroyed it on last night and that also injured at least fifteen persons among the families living nearby, including a priest, Father Imad Yelda, and a kid just 20 days old, the site Ankawa.com reports that another explosive device has been found in front of the Evangelical Presbyterian church in the city.
To discover the bomb, a mixture of explosive and gasoline hidden in a car, were the guards of the church who alerted the security forces that will defuse it by detonating it.
If the news of the discovery of the bomb in front of the evangelical church it could be the umpteenth co-ordinated attack on churches in Iraq, and right at the beginning of the Muslim holy period of Ramadan, celebrated yesterday by the Christian community in Kirkuk with a donation of medicines to the hospitals of the city and a letter of congratulations signed by Chaldean Archbishop Louis Sako.
Waiting for further news.

Kirkuk: bomba trovata davanti alla chiesa evangelica presbiteriana

By Baghdadhope*

Dopo l'attacco alla chiesa della Sacra Famiglia (contrariamente a quanto riportato dalle prime agenzie sarebbe una chiesa siro cattolica e non siro ortodossa) che questa notte l'ha distrutta e che ha causato anche una quindicina di feriti tra le famiglie che abitano le case vicine, tra cui un sacerdote, Padre Imad Yelda, ed un bambino di appena 20 giorni, il sito Ankawa.com riporta la notizia di un altro ordigno esplosivo ritrovato davanti alla chiesa evangelica presbiteriana della città. A scoprire l'ordigno, un misto di esplosivo e gasolio celato in un'auto sono state le guardie della chiesa che hanno avvertito le forze di sicurezza che provvederanno a disinnescarlo facendolo detonare.
Se confermata la notizia del ritrovamento dell'ordigno davanti alla chiesa evangelica ci si potrebbe trovare di fronte all'ennesimo attacco coordinato alle chiese irachene, e proprio all'inizio del periodo sacro per i musulmani del Ramadan, celebrato ieri dalla comunità cristiana di Kirkuk con una donazione di medicinali agli ospedali della città e con una lettera di augurio a firma dell'Arcivescovo caldeo, Mons. Louis Sako.
Si attendono ulteriori notizie.

Car bomb at Kirkuk church wounds 15: police


Fifteen people were wounded on Tuesday by a car bomb targeting a Syrian Orthodox church in Kirkuk in northern Iraq, a police officer and a priest said.
The bomb exploded at the Holy Family church in the north of Kirkuk at about 5:30 am (0230 GMT), wounding 15 people including church staff and people in neighbouring houses, the high-ranking officer in the Kirkuk police said. The officer, who spoke on condition of anonymity, added that 30 homes in the area were damaged.
Imad Hanna, a priest, said it was the first time the church had been targeted.
"Women, children and men from this neighbourhood were wounded in the explosion," he said, added that two of the wounded were in critical condition. The wounded were taken to Kirkuk General and Azadi hospitals, he added.
An AFP correspondent said that the doors, windows and generators at the church were destroyed, as well as pews inside. Some cars in the area were also destroyed, he said. Ethnically divided Kirkuk lies at the centre of a tract of territory which Kurdish leaders want to incorporate in their autonomous region in the north over the opposition of many of the province's Arab and Turkmen residents and of Iraqi Prime Minister Nuri al-Maliki.
The number of Iraqi Christians has dwindled to about 400,000 from an estimated figure of between 800,000 and 1.2 million before the 2003 US-led invasion that ousted Saddam Hussein. Most of them live in Baghdad, Kirkuk, the area surrounding the northern city of Mosul and parts of the autonomous Kurdistan region in the north of Iraq.
On October 31, 2010, militants stormed Our Lady of Salvation church in central Baghdad, leaving 44 worshippers, two priests and seven security force personnel dead, in an attack claimed by Al-Qaeda's local affiliate, the Islamic State of Iraq. It was the worst attack against Iraq's Christian community since 2003, and countless members of the minority have since fled the country.

Kirkuk: per il Ramadan, i cristiani donano 320 kg di medicinali. Gli auguri di mons. Sako

By Asia News, 1 agosto 2011
di Joseph Mahmoud

In occasione dell’inizio del Ramadan, mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk, insieme a un gruppo di sacerdoti e laici, ha visitato ieri la sede del distretto sanitario della città e ha donato – a nome dei cristiani – oltre 300 kg di medicine da distribuire nei vari ospedali.
Il prelato ha anche ricordato il mese sacro dei musulmani, caratterizzato da preghiere e digiuno, attraverso una lettera inviata aperta inviata alla comunità. “Ci uniamo a voi nella preghiera a Dio – ha scritto mons. Sako – perché ci conceda pace e stabilità”.
I medicinali, donati quale “segno di solidarietà” per l’inizio del mese di digiuno e preghiera erano stati portati in città da un gruppo di giovani francesi il 23 luglio scorso (cfr AsiaNews 25/07/2011, Andranno alla Gmg partendo da Kirkuk, 10 giovani francesi e 20 iracheni).
Il direttore Sadik Umar Rassoul ha ringraziato la Chiesa caldea di Kirkuk per tutte le iniziative – ha sottolineato il funzionario – che “rafforzano la nostra fiducia nei fratelli cristiani” e migliora la coesistenza pacifica. Egli ha aggiunto che le medicine “sono un segno significativo della loro [dei cristiani, ndr] carità, senza eccezioni” per quanto concerne la fede professata.
Nel frattempo mons. Sako, secondo una tradizione che si rinnova ogni anno, ha inviato ai fedeli musulmani una lettera per l’inizio del Ramadan. Rivolgendosi ai “fratelli” islamici, il prelato ha ricordato la “temperatura molto alta” che renderà “ancora più meritorio il vostro digiuno” (secondo la tradizione, i musulmani non possono mangiare né bere dall’alba al tramonto). “Speriamo che il digiuno e la preghiera – ha aggiunto l’arcivescovo – inteneriscano il cuore di tutti e che sulla vendetta prevalga il perdono, l’amore e la lotta per la pace”.
Il prelato ricorda le parole del beato Giovanni Paolo II, in occasione della sua visita in Turchia il 29 luglio 1979, all’inizio del lungo pontificato: è giunto il momento che i cristiani e i musulmani entrino “in una nuova fase della storia” ed “è imperativo che promuovano legami spirituali” che li uniscano al fine di “proteggere i principi morali, i principi di pace e libertà”. Mons. Sako conclude confermando che i cristiani di Kirkuk si uniscono ai musulmani “nella preghiera e nella supplica a Dio perché ci conceda pace e stabilità”.

Kirkuk: Christians give 320 kg in medical drugs, Mgr Sako offers his wishes for Ramadan

By Asia News, August 1, 2011
by Joseph Mahmoud

Mgr Louis Sako, archbishop of Kirkuk, and a group of priests and lay people visited a medical facility (pictured) for Ramadan. On behalf of the city’s Christian community, they brought more than 300 kilograms of medical drugs for local hospitals. The prelate also referred to the Muslim holy month, a time of fasting and prayers, in an open letter to the community.
“We join you in prayer to God,” Mgr Sako wrote, “that he may give us peace and stability.”
A group of young French Catholics had brought the drugs during their visit to the city on 23 July as a token of their “solidarity” (see Joseph Mahmoud, “A group of ten French Catholics to accompany 20 Iraqis from Kirkuk to WYD,” in AsiaNews 25 July 2011).
The head of the medical facility, director Sadik Umar Rassoul, thanked the Kirkuk’s Chaldean Church for all initiatives that improve peaceful coexistence and “strengthen trust in our Christian brothers”. The drugs “are a significant token of their [Christian] charity without exception,” he said.
Following an annual tradition, Mgr Sako issued a letter to Muslims for the start of Ramadan. Speaking to his “Muslim brothers”, he noted that “hot weather” will make “your fast even more meritorious” (according to tradition, Muslims cannot eat or drink from dawn till dusk).
“Let us hope that fasting and prayers will soften everyone’s heart and that forgiveness, love and the fight for peace will prevail over revenge,” the archbishop added.
The prelate also cited the Blessed John Paul II who, on a visit to Turkey on 29 July 1979 at the start of his pontificate, urged Christians and Muslims to begin a “new phase of history” and protect “moral principles”, which are the “principles of peace and freedom”. In concluding, Mgr Sako again urged Kirkuk Christians to join Muslims “in prayer, calling on God to give us peace and stability”.