19 maggio 2007. Rapito a Baghdad Padre Nawzat P. Hanna, parroco caldeo della chiesa di Mar Pithion.
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Il sito iraqichristians.net ha lanciato una petizione internazionale a sostegno della comunità irachena di fede cristiana. Ciò che segue è la traduzione in italiano del testo inglese della petizione che è indirizzata agli organi di governo iracheni, alle Nazioni Unite ed alle organizzazioni ed ai singoli che hanno a cuore il destino delle minoranze, ed in particolare quello di quella irachena cristiana.Fino ad ora la maggior parte delle firme appartiene ad iracheni che vivono in patria o all’estero, sarebbe bello però che a quei nomi ne venissero aggiunti molti di italiani.
Essere cristiani per noi è facile, scontato e soprattutto non pericoloso.
Esserlo, e rimanerlo, in Iraq invece non è niente di tutto ciò.
Le nostre firme, se non serviranno a mettere fine alla tragedia che ha colpito quella comunità, serviranno a far capire che essa non passerà inosservata, che non si tratterà di un ennesimo genocidio silenzioso. Perchè noi “sappiamo” ciò che sta accadendo, ed il mondo saprà che non siamo testimoni ignoranti e muti, ma che vogliamo gridare la nostra partecipazione alla tragedia della comunità irachena cristiana.
Questo è un appello nell’appello: Firmate la petizione, invitate quante più persone a farlo, inviate loro i links che gli permetteranno di capire ciò che gli iracheni cristiani stanno vivendo:
http://www.baghdadhope.blogspot.com
Grazie!
Baghdadhope
Clicca su "leggi tutto" per il testo della petizione in ITALIANO ed in INGLESE e per la GUIDA ALLA FIRMA IN ITALIANO
Campagna di sostegno internazionale a favore dei cristiani dell’Iraq.
Sua Eccellenza Segretario Generale delle Nazioni Unite
Onorevoli membri del Consiglio di Sicurezza
Sua Eccellenza Mr. Jalal Talabani, Presidente dell’Iraq
Onorevole Mr. Mahmood Al Mashhadani, Presidente dell’Assemblea Nazionale
Onorevole Mr. Nouri Al-Maliki, Primo Ministro dell’Iraq
Onorevoli rappresentanti dei partiti e delle entità politiche irachene
Organizzazioni per i Diritti Umani, in Iraq ed all’estero
Organizzazioni a difesa dei diritti religiosi ed etnici delle minoranze
Sostenitori dei diritti, della libertà e della dignità dell'Uomo
Iracheni e loro amici in tutto il mondo
Le radici storiche dei cristiani Caldei Siri Assiri dell’Iraq rislagono a più di 7000 anni fa. Essi sono gli eredi della prima civilizzazione mesopotamica che ha contribuito allo sviluppo della specie umana attraverso il progresso scientifico e la conoscenza in campi come l’agricoltura, l’irrigazione, la scrittura e l’astronomia.
I cristiani sono una delle più antiche componenti dell’Iraq di cui hanno difeso territorio ed integrità. Con coraggio, insieme ai loro fratelli musulmani, essi sono stati i primi a proteggere il paese ed ad operare per la sua liberazione, il suo sviluppo e la sua prosperità nei secoli.I cristiani dell’Iraq credono nella convivenza fraterna insieme agli altri cittadini di altre religioni e nazionalità. I valori dell’amore e della tolleranza sono diventate le fonti della sicurezza, della stabilità, della pace e dell’armonia.
Sebbene i cristiani siano vittime di persecuzione, uccisioni, oppressioni, deportazioni, conversioni forzate all’Islam, obbligo di lasciare i propri averi ed abbandonare il paese, essi restano profondamente attaccati ad esso e vogliono costruire un futuro comune senza guerra, terrorismo e persecuzioni per tutti gli iracheni.
Oggigiorno a causa della mancanza di sicurezza, del caos, dell’assenza delle leggi, i cristiani, i sabei e gli yazidi dell’Iraq, e specialmente di Baghdad, stanno affrontando una campagna di pulizia etnica da parte di bande di fanatici religiosi islamici. Attacchi giornalieri colpiscono i cristiani e le altre minoranze con minacce di morte, rapimenti con richieste di riscatto o deportazione se non accettano la conversione.
Le autorità irachene, i dipartimenti di sicurezza, le forze di invasione, i poteri politici nazionali ed islamici, i centri religiosi e tutte le organizzazioni per le libertà civili sono a conoscenza della tragedia che ha come vittime gli iracheni di fede cristiana, ma sono rimasti in silenzio, specialmente quando le chiese sono state attaccate ed i religiosi cristiani sono stati uccisi. Queste azioni barbariche rappresentano il peggior crimine contro la nazione perchè ne colpiscono la libertà, la dignità, il nazionalismo ed il futuro.
Oggi gli iracheni cristiani hanno bisogno di solidarietà, sostegno e protezione. Per questa ragione i firmatari di questa petizione chiedono alle autorità ed alle forze politiche irachene che si assumano le proprie responsabilità, che rivedano la legislazione, e che provvedano ad istituire un sistema di sicurezza e protezione delle libertà sociali e religiose dei cristiani, ed ad assicurare i loro diritti nazionali.
International Campaign to Support the Christians of Iraq.
His Excellency Secretary General of United Nations
Honourable Members of Security Council
His Excellency Mr. Jalal Talabani president of Iraq
The honourable Mr. Mahmood Al Mashhadani President of the National Assembly
The honourable Mr. Nouri Al-Maliki Prime Minister of Iraq
The honourable leaders of Iraqi political entities and parties
Human Rights Organisation, inside and outside Iraq
Defensive Organisations of religious and Ethnic Minority Rights
All Honest Supporters of Human Rights, Liberty and Dignity
Iraqi People and all Friends around the globe
The historical roots of Chaldean Syriac Assyrian Christians of Iraq date back to more than 7000 years.The historical roots of Chaldean Syriac Assyrian Christians of Iraq date back to more than 7000 years. They are the inheritors of the first civilizations of Mesopotamia developing the human race with scientific achievements and knowledge such as agriculture, irrigation, writing and astronomy.
Christians are one of the oldest constituents of Iraq, they defended their adherence to the soil and integrity of Iraq courageously and together with their Moslems brothers were the first to protect their country working hard for its liberation, development and prosperity through out the centuries.
The Christians of Iraq believe in fraternal living unified with its citizens from other religions and nationalities. The values of love and tolerance became the source of security, stability, peace and harmony.
Although the Christians are facing persecution, killing, oppression, forced deportation, converting immediately to Islam or to consign their property and leave the country ; they remained deeply related to their country.. They look forward to build a common future without war, terrorism and persecution among all Iraqis.
Today, with the lack of security, chaos, and the absence of the rule of law, the Christians, Sabias Yazidies of Iraq and especially in Baghdad and defendants are facing the worst campaign of ethnic cleansing by fanatic Islamic religious gangs. Daily terrorism is targeted towards the Christians and others minority groups and constantly threatening them to convert to Islam or face the consequences of paying a ransom or deportation.
Iraqi Authorities, security departments, the Invading forces, National and Islamic political powers, religious centres and all Organisations of Civil liberty are aware of the Iraqi Christians tragedy.They have remained silent in particular when the churches were attacked and Christian clergy were killed. These barbaric acts are considered the worst crime against this nation targeting its liberty, dignity, nationalism and future of its country.
Today, the Iraqi Christians need solidarity, support and protection, thus we the signatories ask the authorities and political forces of Iraq to take responsibility. Correcting the legislations and providing a better security system for Christians and other minority groups will protect and secure their social, religious freedom and insure their national rights.
Per chi non conosce l’inglese, ma vuole ugualmente firmare la petizione ecco una pratica guida:
2. In alto a destra cliccare su “SIGN THE PETITION”
3. Dopo aver ammirato la bellezza della scrittura araba scendete con il cursore fino a fine pagina. Sì, lo so, il cursore è a sinistra e non a destra, ma l’arabo si scrive da destra verso sinistra quindi è logico. Anche tutto ciò che scriverete apparirà in progressione da destra verso sinistra ma non preoccupatevi, il risultato finale sarà corretto.
4. NAME: Nome. OBBLIGATORIO, COMPARIRA’ NELLA PETIZIONE
5. OCCUPATION: Occupazione. OBBLIGATORIO, COMPARIRA’ NELLA PETIZIONE
6. COUNTRY: Italy. OBBLIGATORIO, COMPARIRA’ NELLA PETIZIONE
7. E- MAIL: OBBLIGATORIO, NON COMPARIRA’ NELLA PETIZIONE
8. Se intendete lasciare un COMMENTO scrivetelo nel campo vuoto a sfondo rosa che ha un piccolo cursore sulla sinistra. Trattandosi di una petizione internazionale lanciata in arabo e tradotta in inglese sarebbe meglio usare quest’ultima lingua. Se non sapete come fare potete in ogni caso scrivere in italiano o lasciare il campo vuoto. Personalmente ho postato questo commento: GOD is one and we are ALL His sons and daughters = Dio è uno e noi siamo TUTTI Suoi figli e figlie. Se non avete fantasia e non volete scrivere in italiano copiatelo pure. (n° 2981)
9. Per inviare la firma dovete cliccare sulla finistrella che è sotto quella del commento, quella con la scritta ﻝﺍﺴﺭﻻﺍ ﻮ ﺢﻳﻘﻮﺘﻠﺍ.
10. Se siete curiosi e volete sapere chi ha firmato prima di voi cliccate su “current signatures”
11. Se avete già firmato altre petizioni online sarete abituati a vedere la vostra firma comparire quasi immediatamente. Per questa petizione ci vuole un pò di pazienza, io ho atteso circa un quarto d'ora.