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7 novembre 2014

Gli arredi delle case dei cristiani messi in vendita nei mercati di Mosul

By Fides


Nei mercati di Mosul intere aree sono adesso occupate dagli arredi e dagli utensili razziati nelle case abbandonate dai cristiani. Le merci saccheggiate vengono messe in vendita a prezzi stracciati. Lo rivelano gli abitanti stessi della città occupata lo scorso giugno dai jihadisti dello Stato Islamico, che hanno fatto pervenire al sito www.ankawa.com informazioni interessanti sull'accoglienza riservata dalla popolazione locale a tale commercio.
I miliziani jihadisti hanno espropriato fin dal loro arrivo buona parte delle abitazioni dei cristiani fuggiti, marchiandole con scritte che le indicavano come “proprietà” dello Stato Islamico. Adesso i mobili e gli elettrodomestici trovati in quelle case vengono venduti nei mercati del centro, sulla riva destra e su quella sinistra del Tigri, il fiume che divide la città. Ma a fare buoni affari, comprando sottocosto televisioni e frigoriferi rubati ai cristiani – spiegano le fonti, rivelando un dettaglio significativo – sono soprattutto acquirenti provenienti da fuori città. Gli abitanti rimasti a Mosul si tengono solitamente lontani dai banchi che vendono oggetti appartenuti ai loro concittadini cristiani. “Anche nella vendita di tv e altri elettrodomestici - fa notare all'Agenzia Fides una fonte locale - i sostenitori più fanatici del sedicente Califfato esprimono in qualche modo il loro rifiuto per la civiltà e la modernità. Dicono che vogliono tornare al passato. Nel mondo che vogliono costruire, non c'è posto per gli strumenti che possono diffondere musica, cultura e informazione”.