“Baghdad ha perduto la sua bellezza e non ne è rimasto che il nome.
Rispetto a ciò che essa era un tempo, prima che gli eventi la colpissero e gli occhi delle calamità si rivolgessero a lei, essa non è più che una traccia annullata, o una sembianza di emergente fantasma.”
Ibn Battuta
Considerato
che il tasso di cambio per un euro è di 1443 Dinari Iracheni un bambino
o una bambina da 1 a 9 anni costa circa 140 euro, un po‘ meno di 200
dollari. E‘ la merce di maggiore valore. Sia yazidi che cristiani. Sotto
i 50 euro la "merce" di minore valore, le donne oltre i 40 anni. Prezzi
intermedi, sotto ai cento euro, per le donne cristiane o yazide tra i
20 e i 30 anni e tra i 30 e 40 anni. E’ questo il “listino prezzi”
ufficiale che regola la compravendita dei prigionieri schiavi con
finalità di finanziamento del Califfato. La pena, in caso le tariffe non
vengano rispettate, è capitale. A rivelarlo è Mario Marazziti,
presidente del Comitato Diritti Umani della Camera dei Deputati
(Demo.S), da poco tornato da Erbil, Kurdistan iracheno, con una
delegazione della Commissione Esteri. Nel corso di una conferenza stampa
presso la Camera dei deputati Marazziti ha diffuso per la prima volta
un documento, ritenuto attendibile e ricevuto da fonte ritenuta
attendibile, che proviene dalle file dello Stato islamico (Is) che
contiene le norme e i tariffari ufficiali per la compravendita dei
prigionieri schiavi.“E‘ una
mostruosità che fa parte del genocidio e che accade mentre parliamo” ha
stigmatizzato Marazziti per il quale “c‘è poi una emergenza umanitaria
che va affrontata dalla Comunità mondiale e dalla coalizione anti-Is in
contemporanea con la risposta militare e con una nuova strategia
politica perché il ritardo nella risposta umanitaria, questo inverno,
favorirebbe il progetto IS di pulizia etnica e la scomparsa definitiva
dalla regione dei cristiani, degli yazidi, dei turcomanni, delle
minoranze sciite e di tutte le altre comunità religiose millenarie”. Per
evitare la catastrofe umanitaria Marazziti chiede “una risposta
straordinaria dell‘Italia e dell‘Europa. Se non si aiutano gli sfollati
ad affittare case, a liberare le scuole dove sono accampati, nessuno
vorrà restare più in Iraq. E‘ quello che vorrebbe il Califfato, che con
l‘egemonia del terrore sta facendo strage di donne e bambini,
soprattutto Yazidi e Cristiani caldei, eliminando, sottomettendo o
attraendo ampi settori sunniti scontenti. E‘ la prima volta che il
terrorismo mondiale cerca di farsi stato e di attrarre combattenti
anti-sistema da tutto il mondo, con un certo successo se non si
interviene subito. Accanto allo sforzo militare, uno sforzo umanitario
globale. Nel frattempo continuano le compravendite di schiavi
prigionieri, senza pudore, da parte dell‘Is. Non possiamo stare a
guardare".