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1 aprile 2007

Aggiornamenti. Corsia preferenziale per un richiedente asilo? Tareq Aziz

Fonte: RAINEWS 24

Tareq Aziz: sogno di vivere a Roma

Una volta che sara' scarcerato, l'ex vice primo ministro iracheno Tareq Aziz sogna di trasferirsi in Italia e di abbandonarsi a una sorta di 'dolce vita' sulle rive del Tevere, dove e' ben conosciuto ed e' convinto di ricevere una calorosa ospitalita'. "Voglio vivere a Roma", ha dichiarato Aziz, attraverso uno dei propri legali, al quotidiano internazionale in lingua araba 'Asharq al-Awsat'. In effetti nella Citta' Eterna si reco' molte volte quando era di fatto l'ambasciatore itinerante del regime di Saddam Hussein.

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"Il Papa e le autorità italiane" ha continuato, "mi hanno accolto bene". Aziz, 71 anni, e' un cristiano di rito caldeo, l'unico non musulmano che all'epoca faceva parte della ristretta cerchia di gerarchi della dittatura. Incontro' in diverse occasioni il defunto Paolo Giovanni II e i suoi collaboratori: l'ultima risale alla meta' del febbraio 2003, meno di un mese prima dell'invasione anglo-americana dell'Iraq che porto' alla caduta di Saddam. Nell'aprile di quello stesso anno si consegno' alle truppe Usa, e da allora e' sempre rimasto rinchiuso a Camp Cropper, un centro detentivo speciale situato vicino all'aeroporto internazionale di Baghdad. Sospettato di coinvolgimento in diversi massacri di oppositori e di civili curdi e sciiti, le comunita' perseguitate dall'ex dittatore, secondo i suoi difensori ad Aziz non sono peraltro mai state formalmente contestate accuse specifiche. Chiamato a testimoniare pochi giorni fa davanti all'Alto Tribunale Speciale di Baghdad che giudica i misfatti perpetrati dai vertici del passato regime, e' stato sentito in particolare sulla cosiddetta 'campagna di Anfal', le stragi in Kurdistan alla fine degli anni '80.
A detta del suo avvocato Issam al-Ghazawi, lo stesso che ha parlato con il giornale pan-arabo rivelando le aspirazioni 'romane' dell'ex vice premier, Aziz dovrebbe essere rilasciato nel giro di due o tre mesi, una volta che il processo si sara' concluso e che non vi sara' dunque piu' bisogno delle sue deposizioni. L'anziano ex braccio destro di Saddam da tempo e' affetto da seri problemi di salute, e ha ripetutamente quanto invano chiesto la liberta' provvisoria, talora denunciando di rischiare di morire in cella.