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5 giugno 2019

Iraq. Eid al Fitr di convivenza a Mosul

By Un Ponte per..

Anche a Mosul, ex roccaforte di Daesh (Stato Islamico) nella Piana di Ninive, in Iraq, si torna alla vita e si celebrano le festività sacre per le comunità che abitano l’area: come quella musulmana, che tra il 4 e il 5 giugno di quest’anno festeggia l’Eid al Fitr, la fine del Ramadan, il mese sacro di digiuno osservato dai credenti.
La Piana di Ninive è stata per lungo tempo luogo di convivenza pacifica tra comunità cristiane, musulmane e altre minoranze etnico-religiose: un mosaico di civiltà minacciato da tensioni, violenze e conflitti che sono esplosi nel 2014, quando gran parte dell’area è stata conquistata e occupata da Daesh, costringendo alla fuga migliaia di persone. Oggi la Piana di Ninive sta tornando gradualmente alla vita: le chiese, spesso profanate, vengono ricostruite; le moschee tornano a riempirsi di fedeli che possono celebrare le proprie festività.
E’ qui, nei pressi della principale moschea di Mosul, che questa mattina numerosi giovani appartenenti alle comunità cristiana, ezida, kaka’i e shabak hanno reso omaggio a questa importante giornata e alla comunità musulmana, donando a uomini, donne e bambini fiori e dolci al termine della preghiera del mattino.
Si tratta di giovani attiviste e attivisti della società civile coinvolti nei progetti di peacebuilding che l’organizzazione italiana Un Ponte Per… (UPP), da oltre 28 anni presente in Iraq, porta avanti nella Piana di Ninive dal 2016, attraverso la creazione di Centri Giovanili nei quali sono operativi dei Team per la Prevenzione dei Conflitti (Conflict Prevention Teams).
Ragazze e ragazzi già attivi presso le loro comunità, costantemente formati sui temi della riconciliazione, della nonviolenza, del giornalismo di pace, del dialogo, che stanno portando avanti importanti iniziative per la costruzione di un futuro di convivenza tra le tante minoranze che abitano il paese. Tra le iniziative organizzate con il sostegno di Un Ponte Per… anche quella di stamattina, oltre alla creazione di un “Peace Bus” che si muove tra le aree più isolate della Piana di Ninive, portando i giovani nei villaggi dell’area con festival culturali, momenti aggregativi, pasti tradizionali condivisi, per far tornare le minoranze a dialogare tra loro.
Le diffidenze e le separazioni create dalla guerra, vengono così ricomposte da una nuova generazione che sta cercando di lanciare un messaggio chiaro: la diversità è ricchezza, e in Iraq occorre tornare a scoprirla.
Il programma di peacebuilding portato avanti da Un Ponte Per… è reso possibile dal sostegno della Ministero Tedesco per la Cooperazione Internazionale (tramite GIZ, Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit).